M5S: il Sciur Brambilla che vuole diventare sindaco di Napoli
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M5S: il Sciur Brambilla che vuole diventare sindaco di Napoli

Un ingegnere monzese tifoso della Juve vince le comunarie del capoluogo campano con soli 276 voti: è l'ennesimo flop della democrazia online grillina

È un ingegnere nato e cresciuto a Monza che vive nel capoluogo campano da 10 anni, il candidato del Movimento Cinque Stelle a sindaco di Napoli. Si chiama Matteo Brambilla e ha ottenuto  276 voti alle cosiddette (e contestatissime) comunarie online realizzate tra gli attivisti grillini il 16 febbraio scorso. Avevano diritto al voto circa 5 mila persone, hanno votato solo in 574. La seconda classificata è Lucia Francesca Menna, 189 voti, considerata fino alla vigilia la preferita della Casaleggio Associati, e la terza, Stefania Verusio, 109.

Numeri drammaticamente bassi, per un movimento che si vuole di massa, ma  molto superiori ai 74  voti ottenuti a Milano da Patrizia Bedori, candidato a sindaco del M5S nel capoluogo lombardo, o ai 150 voti ottenuti alle comunarie di Cagliari da Maria Antonietta Martinez. Qualcuno come Roberto Fico, plenipotenziario del M5S in Campania, canta vittoria, presentando il Brambilla come  «una persona eccezionale, onesta, competente », qualcun altro, sui social network, preferisce ironizzare invece sullo stato miserevole in cui versa l'esperimento della «democrazia online » del partito grillino. C'è anche chi, come i 36 attivisti del gruppo Facebook Napoli libera che sono stati espulsi lo scorso 16 febbraio con l'accusa di aver cercato di manipolare le votazioni, sta preparando un un ricorso contro le votazioni online di Napoli per chiederne l’annullamento. Insomma: il partito dell'«uno vale uno» e della democrazia dei cittadini è diventata una piccola oligarchia 2.0 largamente eterodiretta dove non sono assenti polemiche né notti dei lunghi coltelli.

47 anni, tifosissimo della Juventus anche se tiene a dire che è andato qualche volta al San Paolo, laureato in Ingegneria meccanica con indirizzo energetico al Politecnico di Milano, Brambilla riferisce che è iscritto  al M5S napoletano dal 2006 dove si è occupato soprattutto delle questione dei rifiuti, prendendo parte attiva alle proteste contro la discarica di Chiaiano, il quartiere dove attualmente vive. La sua decisione di candidarsi a sindaco di Napoli è avvenuta, ha spiegato lo stesso Brambilla nel suo video di presentazione, «perché, come diceva Totó, ogni limite ha una pazienza, e la pazienza, in questi anni nel vedere la città depredata e saccheggiata dai suoi amministratori» lo ha fatto arrivare «al limite».

Comunque la si guardi la situazione politica a Napoli è  piuttosto complicata: c’è il centrodestra, che candida di nuovo Gianni Lettieri, c’è il sindaco uscente Luigi De Magistris con la sua lista e c’è il centrosinistra che ha candidato Valeria Valente, che ha vinto (tra le polemiche) le primarie Pd, contestate dall'ex governatore Antonio Bassolino, ancora incerto se candidarsi  contro lo stesso partito dove ha sempre militato.

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