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ANSA/ALESSANDRO DI MEO
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Lega-M5S, perché Salvini macina consensi

La divisioni recenti fanno pensare ad una crisi di Governo vicina. Ed il leader della Lega sembra essere in vantaggio sugli alleati-rivali

Venezuela, Tav, caso Diciotti. Sono alcuni degli ultimi temi di divisione tra Lega e Movimento 5 Stelle. Divisioni che, secondo molti analisti, potrebbero portare alla fine del Governo, anzi, dell'alleanza giallo-verde come la conosciamo ora.

Cewrto, la storia anche recente è piena di analisi sbagliate da questo o quel politologo, ma è evidente che anche all'interno dei due stessi partiti (soprattutto tra i grillini) il malessere comincia ad essere difficile da nascondere. La situazione sembra essere più complessa per Luigi Di Maio ed i suoi mentre Matteo Salvini continua a navigare con il vento in poppa (nei sondaggi e non solo). Insomma il leader della Lega sembra in una posizione di assoluto vantaggio rispetto al rivale, per una serie di motivi.

TAV

Prendiamo per esempio la Tav, l'alta velocità Torino-Lione che non è solo un semplice cantiere. Per il Movimento è un simbolo della sua stessa esistenza, un'opera il cui No è elemento fondativo fin dalla prima ora. Cedere su questa materia sarebbe deleterio, anzi distruttivo facendo collassare oltre che il Governo Conte anche lo stesso movimento. Salvini, guarda caso, settimana scorsa dopo giorni di attesa si è recato al cantiere per rendere il più evidente possibile il suo "Si" all'opera. Una posizione che lo accomuna a quella della maggioranza del paese, delle istituzioni, del mondo dell'imprenditoria (piccola o grande che sia). Far cadere il Governo sulla Tav inutile dire che farebbe crescere ancora a livello elettorale la Lega mentre isolerebbe ancor di più il M5S.

Sondaggi

Fare politica in base ai sondaggi sarebbe un errore e questo Salvini lo sa bene. Però quando vedi (guarda gli ultimi sondaggi) che cresci e cresci ancora (soprattutto dopo il calo causa manovra economica difficoltosa) mentre gli altri perdono allora non vuoi fare altro che continuare sulla stessa strada. Le ultime rilevazioni raccontano di un divario tra le due forza di Governo attorno al 10% con la Lega ampiamente primo partito del paese. In questo Di Maio (ma anche Di Battista, Grillo e Casaleggio) hanno il compito più difficile: cambiare rotta, invertire la tendenza.

Venezuela

Anche una vicenda, per certi versi "lontana" come quella del paese dell'America Latina, è diventata tema di scontro. Ma anche in questo caso Di Maio ed i suoi si sono messi in una posizione di difficoltà rispetto al loro alleato. Salvini infatti da giorni si è schierato per il riconoscimento di Juan Guaidò, come tutta l'Europa, la Chiesa, gli Stati Uniti, in pratica tutto il mondo occidentale (oltre che la maggioranza degli italiani). I grillini invece sono isolati, contro tutto e tutti.

Processo Salvini, caso Diciotti

C'è poi la madre di tutte le frizioni, la famosa autorizzazione della Commissione del Senato al processo per il Ministro dell'Interno accusato di sequestro di persona per il caso dei 177 migranti della nave Diciotti. Va ricordato che Salvini un po' a sorpresa, dopo aver dichiarato che avrebbe affrontato il processo senza paura, si è messo nelle mani del Parlamento: "Decidete voi se processarmi o meno". Un cambio visto come un gesto di debolezza ma che, oggi, sembra una chiara mossa per mettere in difficoltà prorpio Di Maio ed i suoi che si trovano davanti ad un bivio pericoloso: votare a favore del processo significa da una parte essere coerenti con la propria politica (i grillini in passato hanno detto SI a tutte le richieste analoghe) ma dall'altro sconfessare un gesto del proprio Governo. Votare per il no salverebbe l'alleanza ma potrebbe portare ad altri abbandoni, cambi di casacca se non ad una implosione del Movimento.


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