manifestazione studenti contro Salvini
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Viva viva la nuova Resistenza

Non bastavano Gattuso e Nanni Moretti. Ora pure gli studenti che scioperano sono "eroi dell'opposizione". Manca solo Topo Gigio

Prima l’Europa. Moscovici, Juncker, Dombrovskis. Poi i tecnici del ministero. Poi le madamine di Torino, beatificate con tè e biscottini. Naturalmente Mimmo Lucano, il sindaco di Riace fuorilegge. I vari rapper. La scrittrice Michela Murgia, autrice del fascistometro. Roberto Saviano. L’immancabile Gustavo Zagrebelsky con la sua resistenza civile. I giornalisti, che improvvisamente sono diventati tutti bravi e tutti buoni, da cialtroni che erano. Chi dimenticavo? Ah sì, Topo Gigio perché è capace di dire «Ma cosa mi dici mai» (suggerimento Zagrebelsky). Nanni Moretti redivivo. E naturalmente l’allenatore del Milano Rino Gattuso, capace di rispondere a tono a Salvini.

L’elenco dei leader dell’opposizione potrebbe continuare ancora. E non escludo che nel tempo necessario a stampare quest’articolo (poche ore, ovviamente) saltino fuori anche nuovi candidati. Osiamo azzardare: il mago Zurlì? Il canarino Titti con il gatto Silvestro? I tre porcellini? Lupo Ezechiele? Rintintin? Torna a casa Lassie? Il maggiordomo di Tre nipoti e un maggiordomo? Tutto è possibile, dopo aver visto come l’ex centrocampista noto come Ringhio sia stato trasformato, nel giro di poche ore, in Ernesto Che Gattuso Guevara, eroico lottatore contro la sopraffazione del fascismo calcistico salviniano. Eia Eia, Passalà. Anche la discesa in campo di Nanni Moretti, d’altra parte, non poteva cadere più a fagiolo.

Nello smarrimento totale dell’opposizione, con il Partito Democratico in mezzo alla traversata del congresso, e Forza Italia alla ricerca dello smalto perduto, c’era proprio bisogno di una nuova figura di riferimento per battersi contro l’orrore governativo. E il regista dei girotondi s’è subito candidato con un titolo sobrio del Venerdì di Repubblica («Ecce Nanni») e un paragone altrettanto moderato fra l’Italia di oggi e il Cile di Augusto Pinochet, oggetto casualmente del suo prossimo film. Dal che risulta evidente come l’ex Palombello rosso si senta a metà tra Gesù Cristo («Ecce Nanni») e Allende. In ogni caso un Salvador.

C’è qualcun altro pronto a scendere in campo? Attenzione, il momento come sempre in Italia è grave ma non serio: potrebbe toccare anche a voi. A vostra insaputa. Se vi capitasse di trovarvi in piazza con una bandiera qualsiasi, infatti, rischiereste di essere arruolati d’ufficio nelle Brigate civiltà, organizzazioni di resistenza contro il neo fascismo galoppante. E non importa se voi siete in piazza per tutt’altro. Che ne so? Magari state chiedendo che asfaltino le buche della vostra città. Oppure state protestando contro i ritardi dei treni locali. O per la tassa sui rifiuti, che è cresciuta troppo. Niente, in un amen vi danno il tesserino: Combattente ad honorem, martire della libertà. Una figurina Panini di Ringhio Gattuso alla memoria non ve la toglie nessuno.

Ho letto, di recente, articoli così estasiati di questa crescita dell’opposizione civile, in tutti i settori del Paese (spogliatoi di San Siro compresi), che persino l’occupazione delle scuole quest’anno è stata eletta a «chiaro segnale» della nuova Resistenza civile. Il che ci fa piacere: sono anni e anni che ormai gli studenti in novembre occupano le scuole soltanto perché le vacanze di Natale sono ancora troppo lontane e loro non hanno voglia di fare una mazza, vuoi dire che finalmente si sia trovato un senso a cotanto radicato fancazzismo? Sarebbe un meraviglioso risultato del governo gialloverde. Ma, soprattutto, sarebbe un meraviglioso risultato dei nuovi eroi della nuova Resistenza. I quali ormai inglobano tutto, ma proprio tutto, nelle loro fila: cade una foglia dall’albero? È la natura che si ribella contro l’antiscientificità dei populisti. Un gatto fa la pipì in strada? È il regno animale che segna il territorio per quelle bestie di sottosegretari. Una sonda atterra su Marte? È una chiara indicazione per capire dove devono finire i ministri temporaneamente al governo.

Il reclutamento di nuovi soggetti non si ferma mai, tutto va bene per entrare sul carrozzone anti-Salvini. E del resto come non capirli? Voi pensate a un militante del Pd che oggi deve affidare le sue speranze di riscossa a Nicola Zingaretti, Marco Minniti o Maurizio Martina. Poveretto, che cosa deve fare? Se un giorno gli dicono: guarda che l’opposizione ha un leader diverso, lui si butta a pesce. Gli va bene chiunque. Anche Gattuso. Anche la Fascistometra. Anche Topo Gigio ed Ecce Moretti, figuriamoci (ma con una leggera preferenza per il primo).

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Mario Giordano

(Alessandria, 1966). Ha incominciato a denunciare scandali all'inizio della sua carriera (il primo libro s'intitolava Silenzio, si ruba) e non s'è ancora stancato. Purtroppo neppure gli altri si sono stancati di rubare. Ha diretto Studio Aperto, Il Giornale, l'all news di Mediaset Tgcom24 e ora il Tg4. Sposato, ha quattro figli che sono il miglior allenamento per questo giornale. Infatti ogni sera gli dicono: «Papà, dicci la verità». Provate voi a mentire.

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