"Lascio Monti ma non mi pento delle mie foto osé"
News

"Lascio Monti ma non mi pento delle mie foto osé"

Parla Alessio De Giorgi: "Non capisco perché chi fa politica non possa anche divertirsi"

In silenzio stampa fino a ieri, Alessio De Giorgi, l'ex candidato al Senato nella lista di Mario Monti, da oggi non si tiene più. E dopo la lettera pubblicata su Gay.it per spiegare il motivo del suo passo indietro in seguito alla pubblicazione su alcune testate di foto osè insieme a una drag queen e le rivelazioni circa il suo rapporto con un sito di incontri hot, ha iniziato a girare per le televisioni e rilasciare interviste a raffica.

Come questa, in cui conferma di non aver ricevuto pressioni da nessuno per farsi da parte e rivela che a proporgli di candidarsi con Monti erano stati il direttore di Italia Futura e leader del movimento a sostegno del premier Andrea Romano e l'ex Pd passato nella squadra del professore Pietro Ichino. De Giorgi giura di non volerci ripensare più nemmeno se a chiederglielo fosse Monti in persona il quale, per altro, non ha speso una parola in sua difesa e anzi ha escluso matrimonio e adozione per i gay dal suo orizzonte. “Non mi candiderò con nessun altro - assicura - ho lasciato il Pd pochi mesi fa dopo la sconfitta di Matteo Renzi alle primarie e non intendo tornarci”. Infine, sulle famose foto piccanti: “Nessun pentimento. Chi fa politica ha tutto il diritto di divertirsi”.

Davvero nessuno le ha chiesto di farsi da parte?

Davvero. Non ho ricevuto pressioni di alcun tipo.

E allora perché ha deciso di mollare?

Intanto perché era evidente che questa campagna, iniziata da prima dell'ufficializzazione della mia candidatura, è stata orchestrata non contro la Lista Monti in sé ma direttamente contro la mia persona e quello che rappresento e che se fosse andato avanti questo stillicidio quotidiano allora inevitabilmente ne sarebbe stata danneggiata, oltre me, anche la lista del premier. In secondo luogo perché non volevo che, a causa degli scoop su di me, venisse offuscata la nostra battaglia.

Ma come era venuta fuori questa candidatura? Anche lei aveva spedito un curriculum a Monti?

No, assolutamente. Dopo la sconfitta alle primarie del Pd di Matteo Renzi, per il quale avevo scritto anche una parte del programma e che avevo sostenuto apertamente, non avevo nascosto la mia delusione né per questo né per l'uscita dal partito di Pietro Ichino di cui condivido in pieno le idee su economia e lavoro. Per cui la scelta di accettare la proposta della Lista Monti è stata la più coerente con le mie idee.

Da chi le arrivata la proposta?

Da Andrea Romano e, anche se non direttamente, dallo stesso Pietro Ichino.

E adesso loro sono d'accordo con il suo ripensamento?

Ho parlato a lungo con entrambi e soprattutto Andrea Romano ha provato a trattenermi, mi ha detto che secondo lui si trattava di una scelta avventata.

Dopo che Monti ha detto che l'unica famiglia è quella formata da un uomo e una donna, è ancora convinto di aver scelto il partito giusto?

Monti che dice “no” ai matrimoni gay non mi sembra una notizia. Ritengo lo sia molto di più  il fatto che dica che la questione del riconoscimento delle coppie omosessuali debba trovare una soluzione in Parlamento. Nonostante ciò, penso che purtroppo in Italia il matrimonio gay non possa essere messo all'ordine del giorno, nemmeno con un governo di centrosinistra.

A proposito, qualcuno di loro si è fatto vivo con lei?

Per ora no.

E se accadesse?

Rifiuterei con grande cortesia. Non credo nella logica della politica di saltare da un carro all'altro. Io rimango fedele alle mie idee e le mie idee, in questo momento, stanno a casa del senatore Monti. Anche perché io non sono solo un omosessuale, sono un imprenditore, mi occupo di diritto del lavoro, di internet, ho dei locali notturni e se dovessi basare le mie scelte politiche solo sul fatto di essere gay probabilmente a quest'ora starei con Vendola.

Non passerebbe con il Pd nemmeno se glielo chiedesse il suo amico Matteo Renzi?

No, lui ha scelto di essere fedele al suo partito, io alle mie idee che continuerò a mettere al servizio del progetto di Mario Monti.

Anche se lui non ha speso una parola in sua difesa?

L'importante è che sia leader nazionali come Andrea Romano e Irene Tinagli, ma anche candidati locali e semplici sostenitori non mi abbiano fatto mancare il loro affetto.

Ma se fosse proprio Monti in persona a riaprirle la porta?

Direi di no anche a lui.

Perché c'è rimasto male del suo silenzio?

No, perché se Libero o altri giornali volessero continuare con la loro campagna diffamatoria, troverebbero una notizia al giorno contro di me. Basterebbe cercare sul mio sito d'incontri dove i frequentatori non parlano certo solo di come arredare la casa.

Si è un po' pentito per quella foto in cui bacia il seno della drag queen?

Assolutamente no. Anzi io credo che questa seriosità a tutti costi della politica nasconda molta ipocrisia. E poi perché chi fa politica non dovrebbe divertirsi?

I più letti

avatar-icon

Claudia Daconto