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EPA/Szilard Koszticsak HUNGARY OUT
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La preside sospesa e la politica in prima superiore

Fa discutere quanto avvenuto in un Istituto dove gli studenti hanno paragonato le leggi razziali del nazismo al decreto Sicurezza

Prendete una scuola, un Istituto Industriale; prendete i ragazzi di prima, 14 enni; prendete un compito chiesto dagli insegnanti: un video dedicato alla Giornata della Memoria; aspettate qualche giorno ed ora di lavoro per scoprire che nel fimato le leggi razziali dell'epoca fascista e nazista (1938) sono paragonate ed assimilate al Decreto Sicurezza voluto dal Governo Conte. Aggiungete una segnalazione della cosa che arriva al Provveditorato, la conseguente sospensione della preside (15 giorni, per "non aver vigilato" sull'operato degli studenti) con decurtazione dello stipendio ed avete l'ultima polemica italiana su "clima d'odio e violenza esistente nel paese...".

La vicenda avviene in Sicilia. Poco importa quale sia la scuola, la classe e tantomeno la Preside. Importa cosa ci sia "dentro" a questa vicenda.

Inutile dire che qualcuno (del Pd) ha già gridato allo "scandalo", al "ritorno dei Balilla", ad un "salto indietro nel passato, pericoloso". Perdite di tempo che distolgono da quello che dovrebbe essere l'unico, vero, tema di discussione: cosa c'entra il decreto sicurezza nel programma di studi di una prima superiore? Come è possibile che un compito dato alla classe, la creazione di un video legata alla Giornata della Memoria, si trasformi in una critica ad un provvedimento del Governo? E' tutto frutto del pensiero particolarmente acuto ed attento degli studenti o qualcuno (leggasi professore) ci ha messo del suo?

Sono queste le domande da farsi e che ci obbligano a considerazioni importanti dato che stiamo parlando dell'educazione di ragazzini di 14 anni, dei nostri figli. Quindi: cosa ci fa la politica, peggio, la politica di parte, nelle ore di lezione di una prima superiore? 

E' giusto che i ragazzi vengano istruiti, educati, cresciuti e responsabilizzati; è giusto parlare con loro di politica (di come funziona, quale sia la sua storia, l'educazione civica). E' giusto spiegare, partendo da una ricorrenza come la Giornata della Memoria, che cosa sia stato quel periodo e perché. Ma arrivare a parificare l'inferno di 80 anni fa con alcune misure del Governo di oggi, 2019, è un'altra cosa. E' usare i ragazzi per fare propaganda politica, ovviamente di parte. Non è aiutarli a crescere, non è insegnare, non è formare persone. E' manipolarle.

L'esatto contrario di quello che dovrebbe fare un'insegnante, una preside, la scuola in generale.

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