La necessità dei partiti di reinventarsi per sopravvivere al populismo
Manifesti elettorali dei candidati sindaci e consiglieri comunali per le via della città, 08 giugno 2017 a Genova. ANSA/LUCA ZENNARO
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La necessità dei partiti di reinventarsi per sopravvivere al populismo

La crisi degli ultimi 90 giorni ha mostrato il dominio di M5S e Lega e gli altri si devono adeguare. Così da destra a sinistra i partiti cercano nuove forme e pratiche per non sparire

Fino a una settimana fa, Salvini era considerato da Fratelli d'Italia "come un generale che si consegna al nemico" e oggi, per un momento, il nome di Giorgia Meloni è entrato nel totoministri.

Il nuovo posizionamento di Fratelli d’Italia nelle ultime ore mostra la preoccupazione crescente dei partiti di essere fagocitati dalla Lega e Movimento 5 stelle in caso di elezioni anticipate.  

Si tratta di un istinto di sopravvivenza, perché a rischiare sarebbero proprio quelle formazioni che hanno superato di poco la soglia di sbarramento e che da una polarizzazione del voto sarebbero le prime a pagare con l'estinzione. Per questo il contratto anti inciucio, in mancanza di un piano b, è stato cestinato e la leader di Fratelli d’Italia ha mostrato aperture verso un appoggio esterno al governo Lega – M5 Stelle.

Un appoggio importante che consentirebbe all’esecutivo giallo – verde numeri blindati anche al Senato, dove i due partiti godono di una esigua maggioranza di appena 6 voti.

Le porte girevoli del Quirinale

Così la crisi dell’ultima ora, quella che in poche ore ha visto entrare e uscire dal QuirinaleConte Cottarelli, ha avuto almeno il pregio di aver ricompattato un pezzo del centrodestra intorno alla figura di Salvini.

Che poi si tratti di semplice istinto di sopravvivenza non è un aspetto da sottovalutare, ma è chiaro che il leader del Carroccio è sempre più la figura da contrapporre a Luigi Di Maio in una futura competizione elettorale. La crescita forte della Lega in tutti i sondaggi a scapito degli alleati, Forza Italia e Fratelli d’Italia, impone un cambio di passo ai vecchi partiti e la necessità di trovare un nuovo contenitore federativo che superi gli attuali schieramenti, che godono di sempre minore appeal, ma che veda sempre Salvini al posto di comando.

Per ora Forza Italia guarda a distanza le ambizioni di Matteo Salvini. 

La consapevolezza di queste ore, seppure alternata da "governo si, governo no" è che, in caso di elezioni anticipate, ripresentarsi con lo stesso schema del 4 marzo sarà impossibile.
L’unica certezza che questi 90 giorni di capovolte politiche ci restituisce è che i poli in campo sono due e sono rappresentati da Lega e Movimento 5 stelle, il resto è contorno a rischio disfacimento.

Federarsi intorno a Salvini per non sparire

Ma se il centrodestra ha il suo leader "populista" da contrapporre a Di Maio, nel centrosinistra l’aurea di Renzi si è spenta e si continua persino a litigare sulla data del congresso piuttosto che avviare una discussione sulla sconfitta e una strategia da contrapporre ai giallo – verdi.

Quindi se anche Leu Pd dovessero ritrovare la sintonia minima a ricucire una convivenza, rischierebbero di essere destinati a una lunga stagione di opposizione e a diventare il partito dei “Parioli” viste le vittorie conquistate nei quartieri bene delle grandi città e le batoste delle periferie.

Di fronte al populismo come nuova forma di espressione politica è inevitabile non pensare ad una trasformazione dei partiti come li abbiamo immaginati fino ad oggi.

Il superamento dei vecchi schemi, destra e sinistra, e la necessità di inventare nuovi schemi e contenitori in grado di interpretare di volta in volta il pensiero popolare, dovrebbe spingere ad abbandonare i salotti e magari, cominciare a entrare in qualche chat online per ascoltare la base, sempre più digitale e sempre più arrabbiata.

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Sara Dellabella