il governo conte bis
ANSA/ALESSANDRO DI MEO
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La grande abbuffata

Il Conte bis fa le prime scelte: no alla legge anti migranti del Friuli e Gentiloni Commissario europeo. cominciamo bene...

Il governo si è appena insediato, ma già si è capito da che parte penderà e soprattutto di che cosa si occuperà. Atto primo: il nuovo esecutivo ieri ha impugnato la legge regionale del Friuli Venezia Giulia, perché, come recita testualmente il comunicato di Palazzo Chigi, «discrimina i migranti». Atto secondo: il Conte bis riunito d'urgenza ha indicato in Paolo Gentiloni il rappresentante italiano destinato a fare il commissario alla Ue, prendendo il posto di Pierre Moscovici. Se il buongiorno si vede dal mattino, è chiaro dove andranno a parare i ministri che hanno giurato ieri nelle mani del presidente della Repubblica. In barba ai sentimenti e agli orientamenti politici degli italiani, sarà un governo che favorirà l'immigrazione, anzi gli immigrati, e in particolare promuoverà l'occupazione, non quella delle persone rimaste senza lavoro, ma dei trombati e della nomenklatura politica che si vuole riciclare. Nominare commissario Ue un ex presidente del Consiglio che ha governato per oltre un anno senza essere mai stato scelto dagli italiani e che, alla verifica del voto, è stato mandato a casa senza troppi complimenti, con il peggior risultato mai conseguito dalla sinistra in tutta la sua storia, non significa solo disprezzare le opinioni di chi vota, togliendo valore allo strumento della consultazione popolare, vuol dire anche avere in testa un progetto di conquista del potere.

Già, nulla ci toglie dalla mente che il nuovo esecutivo sia nato per una esigenza di conservazione del sistema, che non ha nessuna intenzione di cambiare al mutare delle maggioranze politiche, ma vuole perpetuare il proprio controllo sullo Stato e sugli apparati della Repubblica. 

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Maurizio Belpietro