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60 anni di Italia nell'Onu: le celebrazioni alla Camera - FOTO

Il segretario generale Ban Ki Moon: "Omaggio agli italiani che hanno salvato i migranti. Ringrazio l'Italia!" E Renzi: "L'Onu ha bisogno di noi"

Nell'Aula di Montecitorio, piena di bandiere tricolori, sono stati celebrati i 60 anni dell'adesione dell'Italia alle Nazioni Unite. Alla cerimonia hanno presenziato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il segretario generale dell'Onu Ban Ki Moon, il presidente del Consiglio Matteo Renzi ed i presidenti delle Camere Pietro Grasso e Laura Boldrini.

Era appena finito l'Inno Nazionale, cantato da tutti, quando i parlamentari di Fi hanno innalzato i cartelli "Marò liberi" e "Free Italian Marines" sotto gli occhi di tutti i presenti, del Governo e di molti diplomatici stranieri. La presidente Boldrini ha invitato a rimuoverli. "Capisco l'importanza del tema, ma toglieteli!", ha detto. I cartelli sono stati subito rimossi.

Renzi: "L'Onu ha bisogno dell'Italia"

Il premier Renzi ha preso la parola e il suo discorso ha raggiunto l'apice quando ha dichiarato: "L'Italia che le dà il benvenuto è l'Italia degli ufficiali che diventano infermieri per far nascere i bambini nelle navi nel Mediterraneo. È un Italia di cui siamo orgogliosi... L'Italia ha bisogno dell'Onu ma è anche vero che l'Onu ha bisogno dell'Italia, del suo cuore, della sua generosità e della sua passione... ".

Ban Ki-Moon: "grazie all'Italia". E cita De Gasperi

La risposta del segretario generale dell'Onu Ban Ki-Moon è arrivata subito. L'Italia ha saputo "dare una risposta coraggiosa e profondamente umana alla più grande crisi migratoria dalla fine della Seconda guerra mondiale. Rendo omaggio agli uomini e alla donne d'Italia che hanno salvato decine di migliaia di migranti. Ringrazio l'Italia" ha detto.

"La cultura italiana è apprezzata in tutto il mondo, e anche nel mio Paese: quando indosso una cravatta made in Italy ho l'impressione che mia moglie mi voglia un po' più bene. E l'altra settimana a New York c'è stato un mega-ingorgo causato da una sola macchina: una piccola Fiat 500" ha aggiunto scherzando.

Ban Ki-moon ha citato poi Alcide De Gasperi ed è stato interrotto da un lungo applauso dell'aula. "Ricordo il grande statista italiano Alcide De Gasperi, l'uomo che si è speso per l'adesione italiana all'Onu ma non ha vissuto per vedere quel momento". Molti deputati si sono alzati in piedi a rendere omaggio a De Gasperi.

Ha poi continuato: "La guerra in Siria è la peggiore crisi umanitaria del mondo. Con il mio inviato Steffen de Mistura stiamo cercando di fronteggiare questa emergenza". Di certo, "nell' immigrazione forzata non ci sono due categorie, i meritevoli e i non meritevoli. Ci sono solo persone che hanno bisogno di aiuto. Tutti i migranti devono godere della protezione" e ha ricordato "la storia dell'emigrazione italiana".

Piero Grasso: "abbiamo bisogno di un nuovo patto con la Nazioni Unite"

"Guardiamo all'Onu con rinnovata fiducia e con sincero impegno per promuovere un nuovo patto che affronti le sfide di oggi con strumenti di sicurezza e promuovendo istituzioni e luoghi della politica, sostenendo il progresso sociale, culturale ed economico come premessa per pace e stabilità" ha detto nel suo intervento il presidente del Senato Grasso.

"Viviamo una realtà profondamente diversa da quella del 1955, un mondo in rapido movimento che rende il ruolo dell'Organizzazione sempre più difficile e sempre più vitale. Anche nei Paesi più ricchi crescono le diseguaglianze, che determinano esclusione ed emarginazioni, mettono in pericolo la coesione sociale e vulnerano la libertà e i diritti fondamentali dei cittadini. Le politiche dissennate di crescita economica hanno accentuato i cambiamenti climatici e prodotto gravissimi danni all'ambiente e alla salute pubblica. Gli equilibri geopolitici sono resi sempre più incerti e instabili dai conflitti in corso, soprattutto nel Mediterraneo e nel Medio Oriente, dal terrorismo, dalla criminalità transnazionale, dall'economia illegale e dalla pericolosa combinazione di crisi di sicurezza, finanziarie, politiche e sociali".

"Abbiamo quindi bisogno - rileva Grasso - di guardare alle Nazioni Unite con rinnovata fiducia e con sincero impegno per promuovere un nuovo patto che affronti le sfide del nostro tempo con la mente rivolta alle generazioni future, con strumenti di sicurezza, ma soprattutto promuovendo istituzioni e luoghi della politica, sostenendo attivamente il progresso sociale, culturale ed economico dei territori, come premessa per la pace e per la stabilità".

Boldrini: l'importanza del ruolo delle Nazioni Unite

"Per sessant'anni, l'Italia ha condiviso gli obiettivi delle Nazioni Unite ed ha contribuito a realizzarli" ha detto la presidente della Camera Laura Boldrini. "Il nostro Paese, dalla vocazione tradizionalmente e naturalmente multilaterale, per storia e per cultura, ha giocato e gioca tuttora un ruolo fondamentale nelle missioni di mantenimento della pace. L'Italia sostiene con convinzione l'operato delle Agenzie, dei Fondi e dei Programmi dell'ONU, non solo attraverso i finanziamenti, ma anche tramite il lavoro instancabile di migliaia di funzionarie e funzionari italiani. Ospita importanti uffici delle Nazioni Unite, incluse le sedi centrali della FAO, del PAM e dell'IFAD. L'Italia, in questi sessant'anni, ha costantemente difeso i principi ed i valori enunciati nella Carta delle Nazioni Unite e che sottendono l'azione dell'organizzazione.

"Senza le Nazioni Unite - ribadisce Boldrini - i sessanta milioni di migranti forzati al mondo, l'equivalente della popolazione italiana, non riceverebbero l'assistenza che spesso fa la differenza tra la vita e la morte. Senza le Nazioni Unite, non avremmo i trattati che ci guidano nella lotta alle violazioni dei diritti umani ed alle discriminazioni. Senza le Nazioni Unite, milioni di bambini non verrebbero vaccinati, nè potrebbero studiare"

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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella con il segretario generale dell'Onu Ban Ki Moon durante la cerimonia per il sessantesimo anniversario dell'adesione dell'Italia alle Nazioni Unite, Aula Montecitorio, Roma, 15 ottobre 2015

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