In Italia cala la fiducia nel Governo per la gestione del Covid-19
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Politica

In Italia cala la fiducia nel Governo per la gestione del Covid-19

Un sondaggio mondiale mostra come quasi tutti i governi non sembrano avere la fiducia dei loro cittadini in questa emergenza globale

Diminuisce in Italia la fiducia nella capacità del governo di gestire l'emergenza Coronavirus: secondo un sondaggio internazionale condotto in 14 Paesi in due fasi (la prima dal 12 al 22 marzo e la seconda dal 23 al 31 marzo), gli italiani che ritengono il Paese preparato per affrontare la crisi Covid-19 sono passati dal 42% al 36%. Insomma, solo uno su tre crede nelle capacità del Premier Conte e del suo esecutivo.

Anche se la caduta è brusca, il valore è comunque ancora alto rispetto agli altri Paesi europei: in Spagna la quota di cittadini che hanno fiducia nel Paese è passata dal 37 al 25% e in Francia dal 31 al 18%. Nel Regno Unito invece è salita, passando dal 20% del periodo 12-22 marzo al 26% dal 23 al 31 marzo. Così come in Germania, dove la fiducia è cresciuta dal 25 al 33%.



Per quanto riguarda gli Stati Uniti, la percentuale di cittadini che considerato il loro Paese preparato per l'emergenza è bassa ed è passata dal 25 al 24%. In generale, poco meno di un terzo delle persone in tutto il mondo credono che il loro Paese sia pronto ad affrontare l'epidemia di Coronavirus.I

l sondaggio è stato realizzato da Truth Central, la unit di intelligence di McCann Worldgroup, su un campione di oltre 14 mila persone in Argentina, Canada, Cile, Colombia, Francia, Germania, Giappone, India, Italia, Messico, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti e Turchia.

In generale la preoccupazione e la consapevolezza della gravità della minaccia stanno aumentando: al 31 marzo il 67% delle persone dei 14 Paesi affermava di essere preoccupato per l'epidemia di Covid-19, rispetto al 53% della prima raccolta dei dati. E mentre inizialmente il 36% del campione intervistato dichiarava che se avesse preso il Coronavirus, tutto sarebbe andato bene, ora solo il 24% ha confermato lo stesso pensiero.

Gli americani sono un caso un po' anomalo: solo il 33% di loro concorda sul fatto che il governo dovrebbe avviare un blocco completo come quello adottato nel resto del mondo.

Alla domanda sulle preoccupazioni circa l'epidemia di Covid-19, a parte la potenziale malattia, gli intervistati dichiarano che la preoccupazione numero uno, a livello globale, è la morte di molte persone. Opzione al primo posto nei seguenti Paesi: Regno Unito, Spagna, Cile, Turchia, Francia e Argentina. Al contrario, alcuni Paesi sono più concentrati sull'impatto economico, "che la nostra economia ne soffrirà" è la preoccupazione primaria di Stati Uniti, Canada, Messico, Germania, Italia, Colombia, India e Giappone.

La metà delle persone a livello globale (e la maggior parte dei mercati inseriti nell'indagine) ritiene che il mondo sarà cambiato per sempre dalla pandemia di Coronavirus, ma non tutti i cambiamenti a lungo termine saranno negativi. Sebbene vi sia una diffusa accettazione della pandemia, molte persone stanno trovando modi positivi per usare il loro tempo, inclusa la riconnessione con le loro famiglie e comunità: 1 persona su 3 nei 14 Paesi interessati dall'indagine si sente più vicina ai propri cari; 6 persone su 10 affermano che considereremo ciò che conta davvero nella vita; il 17% ha intrapreso un nuovo hobby; il 18% delle persone afferma che le persone si concentreranno sulla propria fede; il 46% delle persone ritiene che le emissioni di carbonio diminuiranno.

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Guido Fontanelli