La sanatoria fa un flop clamoroso
Altra gaffe del Governo Conte che raccontava di centinaia di migliaia di braccianti agricoli sfruttati. Peccato che al 30 giugno le domande presentate sono state solo 6 mila
Ve le ricordate le lacrime del ministro Bellanova mentre annunciava la sanatoria con cui sarebbero stati messi in regola centinaia di migliaia di braccianti migranti sfruttati nelle nostre campagne?
Ricordate sempre chi in quei giorni per difendere quella sanatoria ci diceva che senza quelle centinaia di migliaia di migranti non avremmo avuto pomodori, pesche, meloni ed ogni tipo di frutta e vegetale sulle nostre tavole questa estate? Bene.
Oggi un'inchiesta de La Verità ci racconta quelli che sono i numeri reali della famosa sanatoria: fino al 30 giugno delle centinaia di migliaia di braccianti agricoli annunciati tra le lacrime dalla Bellanova non c'è traccia; quelli che hanno fatto richiesta infatti sono poco più di 6 mila. Un po' meglio è andata a colf e badanti: 8 mila.
Ripetiamo: 6 mila contro i 600 mila previsti (chissà poi da chi e da cosa). In matematica è l'1%, cioè il nulla totale.
Capite bene che qualcosa ancora una volta non ha funzionato nella sceneggiatura del Governo Conte che in questo periodo di Covid-19 ci ha insegnato però una cosa: la diffidenza.
Diffidare dagli annunci, dai decreti e persino dai nomi scelti da questo esecutivo.
Lo ricordate il Decreto aprile? Poi ribattezzato Decreto Maggio e, per l'ennesimo ritardo, diventato Decreto Giugno, anzi Decreto Rilancio (con tutti i disastri del caso).
Oppure, tanto per stare nella stretta attualità ecco il Decreto Semplificazione, che in realtà è molto complicato nei contenuti ed anche nella sua approvazione, con la maggioranza divisa e Conte costretto a passi indietro sul Condono ed altre misure.
Ormai è persino ripetitivo fare l'elenco delle cose che non hanno funzionato, delle misure inefficaci, dei soldi mai arrivati a cassa integrati o alle imprese. Adesso anche il bluff sui migranti.
Sarebbe ora di staccare la spina a questo Governo ma servirebbe una cosa che a Conte ed ai suoi manca: la conoscenza del mondo reale.