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ANSA/ MASSIMO PERCOSSI
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I dubbi su Romeo dopo l'avviso per Marra. Altre grane per la Raggi?

La promozione del funzionario potrebbe aver disatteso le indicazioni dell'Anac, a cui la sindaca si era rivolta. L'esposto di Fratelli d'Italia in Procura

Perché per Marra sì e per Romeo no? E’ quel che si sono chiesti gli osservatori più informati delle cose capitoline di fronte all’avviso di garanzia per falso in atto pubblico e abuso d’ufficio ricevuto dalla sindaca di Roma Virginia Raggi il 23 gennaio. Il reato ipotizzato, come si ricorderà, sarebbe stato commesso con la promozione a capo del dipartimento Turismo di Renato Marra, vicecomandante dei vigili nonché fratello del braccio destro della Raggi Raffaele.

Ma non è l’unica mossa azzardata compiuta dalla sindaca in fatto di nomine. Ce n’è un’altra che potrebbe riservarle brutte sorprese: la promozione da semplice impiegato (a meno di 40 mila euro annui lordi di stipendio) a capo della sua segreteria (circa 110 mila) di Salvatore Romeo, che per poter fare il salto si era messo in aspettativa da una parte per essere riassunto a tempo determinato dall’altra (salvo poi dimettersi e tornare nei vecchi ranghi nel giro di pochi mesi, subito dopo l'arresto di Raffaele Marra).

Questa procedura, tutt’altro che bella a vedersi, non è purtroppo un'esclusiva del Campidoglio. Diversi casi si sono verificati negli ultimi anni in più di una amministrazione pubblica, a partire dall’Agenzia delle entrate.

Nel caso del Comune di Roma, tuttavia, c’è una circostanza che rende la faccenda particolarmente a rischio. Ed è che per blindare la sua scelta Virginia Raggi chiese formalmente un parere all’Anac di Raffaele Cantone e non è chiaro se ne abbia poi interamente applicato le indicazioni.

La ricostruzione dei fatti
E’ il 26 agosto del 2016. Due settimane dopo aver fatto alcune nomine (fra cui quella di Romeo) la cui legittimità è ferocemente contestata dalla stampa e dalle opposizioni, la Raggi cerca di mettersi al sicuro scrivendo all’Anac. La domanda che pone sembra tagliata su misura per il suo nuovo capo segreteria: si può assumere a tempo determinato un soggetto già dipendente del Comune e attribuirgli, in forza dell’articolo 90 del Testo unico degli enti locali, uno stipendio da dirigente?

L’organismo guidato da Cantone risponde il 7 settembre, ma la nota è stranamente protocollata dal Comune solo il 29. Il senso del parere è che per poter fare una tale nomina servono tre requisiti: a) la "previa disciplina" degli uffici di diretta collaborazione con la sindaca, "con il Regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi"; b) la previsione in tale Regolamento di limiti e criteri per l’assunzione di personale a tempo determinato; c) la ragionevolezza della retribuzione attribuita rispetto alle mansioni svolte.

Il giorno successivo la Giunta comunale approva una nuova delibera per confermare vari contratti, fra cui quello dello stesso Romeo, la cui retribuzione viene abbassata da 110 mila a 90 mila euro l’anno. Basta a rispettare le condizioni poste da Cantone? A occhio non sembrerebbe, ma il modo non chiarissimo in cui è scritta la prima condizione posta dall’Anac rende difficile una risposta.

Se è vero infatti che il Regolamento citato esiste per il Comune di Roma dal 2013 è altrettanto vero che in esso non si parla di dipendenti messi in aspettativa per essere riassunti con incarico e retribuzione diversi. Quale delle due condizioni è considerata necessaria?

L'esposto di Fratelli d'Italia
“Se viene fuori che la Raggi ha disatteso le indicazioni dell’Anac pur avendone preso visione” dice a Panorama.itil capogruppo di Fratelli d’Italia in Comune, Fabrizio Ghera, “è l’ennesima prova che la trasparenza tanto decantata dai 5 stelle è solo un bluff”.

Quale sia la sua opinione è testimoniato dall’esposto presentato alla Procura della Repubblica di Roma, in cui si parla di “eventuali profili di illiceità penale” e si chiede di individuare “possibili responsabilità in capo all’attuale sindaca di Roma Capitale”

A sostegno della sua ipotesi sembrerebbe deporre il fatto che lo stesso Romeo si sia dimesso dal nuovo incarico subito dopo l'arresto di Raffaele Marra. E’ chiaro che a sciogliere il dubbio potrà essere solo la Procura di Roma, ma nel frattempo sarebbe interessante sapere che cosa ne pensa l’Anac di Raffaele Cantone.

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Stefano Caviglia