«Under 35», gli scivoloni della Scarpa e degli altri giovani candidati Pd
Secondo da sx: Marco Sarracino, terza Rachele Scarpa. Ultimo a dx Raffaele La Regina (Ansa)
Politica

«Under 35», gli scivoloni della Scarpa e degli altri giovani candidati Pd

Rachele Scarpa è finita sotto i riflettori per aver detto: «Dobbiamo interrompere quel circolo vizioso per cui il lavoro è l’unico mezzo di sostentamento per le persone». Ma non è stata la sola a prodursi in frasi boomerang tra i giovanissimi dem.

Beata gioventù. La 25enne capolista Pd in Veneto Rachele Scarpa è tornata sotto i riflettori per un’altra dichiarazione da scolpire nella pietra: «Dobbiamo interrompere quel circolo vizioso per cui il lavoro è l’unico mezzo di sostentamento per le persone», ha detto la candidata in un video di qualche settimana fa. Una frase misteriosa, che francamente lascia spazio a qualche domanda. Se il lavoro non è più l’unico mezzo di sostentamento, di che cosa deve campare la gente? Se lo è chiesto anche Luigi Marattin (ItaliaViva), presidente della Commissione Finanze della Camera: «Che significa? Che il sostentamento deve arrivare dalla rendita, dietro cui non c’è produzione, crescita, occupazione? Oppure il sussidio? E in quel caso, chi produce il reddito necessario per creare e distribuire il sussidio?». Domande francamente ovvie. Ma il fatto che si debba precisare l’ovvio fornisce l’idea del livello qualitativo di certi candidati dem.

Peraltro la Scarpa era la stessa che seminò scompiglio parlando di «regime di apartheid in Israele». E questo a pochi giorni dalla triste vicenda del giovane capolista in Basilicata, Raffaele La Regina, costretto a ritirare la candidatura per aver ironizzato sull’esistenza di Israele in un messaggio delirante postato sui social. Poche ore dopo, si scopre che un’altra brillante promessa, candidata in Campania, Marco Sarracino, è arrivato a inneggiare all’Unione Sovietica, postando un augurio da brividi: “Buon anniversario della rivoluzione bolscevica”. Il tutto accompagnato, per giunta, dalle immagini Lenin e dell’Armata Rossa.

Siccome tre indizi (e tre sfondoni) fanno una prova, il quesito è molto semplice. In base a quale accurato criterio il segretario Pd Enrico Letta ha scelto gli autorevolissimi «Under 35» che dovrebbero rappresentare il vento della novità in queste elezioni politiche? Per ora, ci troviamo di fronte a tre campioni che vivono nel passato: uno propone in sostanza di smettere di lavorare, l’altro vuole abolire Israele, e l’altro vuole resuscitare l’Urss. Alla faccia del nuovo che avanza: costoro a dispetto dell’età sembrano voler riportarci nel secolo scorso.

Certo, poi, dopo ogni scivolone, è arrivata puntualmente la rettifica, la correzione di tiro, o nel caso di La Regina, la rinuncia alla candidatura. Ma il punto resta lo stesso: possibile che i giovani virgulti dem non riescano nemmeno a comunicare in maniera coerente? Possibile che i personaggi di Tik Tok a confronto sembrino giganti della comunicazione? Possibile che questi nomi siano davvero il meglio che hanno trovato da quelle parti? E soprattutto: se questo è il meglio, figuriamoci il peggio.

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Federico Novella