Giornata della memoria: un viaggio tra i registri dell'orrore
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Giornata della memoria: un viaggio tra i registri dell'orrore

“Il falsario italiano di Schindler”: è il titolo di un libro-inchiesta sui deportati. Tra cui spunta il nome dell'"ebreo" Mike Bongiorno

“Bongiorno Michael. Nazionalità: ebreo. Ultimo luogo conosciuto: Svizzera. È arrivato sulla M.S. Gripsholm, scambiato fra Usa e Germania”. Per i nazisti Mike Bongiorno era ebreo. La testimonianza emerge da una scheda, con intestazioni in tedesco,  compilata in inglese e conservata nell’archivio dell’orrore, ventisei chilometri di faldoni custoditi a Bad Arolsen e dal 2007 finalmente consultabili dagli studiosi, che raccolgono l’inventario della follia nazista. Con meticolosità maniacale le Ss annotavano tutto sulle schede dei prigionieri dei lager: dalla dentatura agli oggetti personali, anche se dopo poche ore o pochi giorni, gli stessi deportati erano destinati a finire nelle camere a gas. Una documentazione che i nazisti sono riusciti solo in parte a distruggere mentre si consumava la loro disfatta e che oggi rappresenta la prova dell’abominio contro ogni bugia negazionista.

Il giornalista Marco Ansaldo, della “Repubblica”, si è immerso per anni tra le carte dell’orrore, grazie anche a un’ottima conoscenza della lingua tedesca. È stato il primo italiano a consultare quegli archivi subito dopo l’apertura. Oggi quelle carte parlano attraverso le storie, raccolte  in un libro (“Il falsario italiano di Schindler”, Rizzoli), sui “sommersi” e i “salvati” passati per i campi di concentramento e di sterminio. Come Mike Bongiorno che ha appena 19 anni quando viene arrestato l’8 settembre 1944 perché collabora con la resistenza vicino a Domodossola. Finisce al carcere di san Vittore a Milano. Dopo sette mesi è deportato nel lager di transito di Gries, vicino Bolzano. Arriva a Mathausen, quindi Reichenau, fino all’ultimo approdo, Spittal, in Austria, dove sarà liberato in cambio di altri prigionieri tedeschi. Ora si scopre che le Ss lo avevano fatto passare per ebreo.

La paziente ricerca di Ansaldo ha portato alla luce la storia di Schulim Vogelmann, l’unico italiano della lista di Schindler, un tipografo costretto dai nazisti a fabbricare con altri i 133 milioni di sterline false con cui i tedeschi sommersero l’Inghilterra cercando di far crollare l’economia. Quindi la scheda di Silvio Magrini, la cui storia ispirò Giorgio Bassani per il “Giardino dei Finzi Contini”; le carte segrete sulla morte della principessa Mafalda di Savoia nel lager di Buchenwald; la domanda di Primo Levi, dopo la guerra, per ottenere il certificato di deportazione necessario all’indennizzo; i documenti sulla prigionia del teologo Dietrich Bonhoeffer

Un resoconto vivo e drammatico, per non dimenticare, per togliere ogni argomento a qualsiasi forma di negazionismo, ma anche un modo straordinario per riascoltare storie dove dolore ed eroismo, coraggio e paura, dignità e umiliazione si fondono e ancora oggi commuovono.

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Ignazio Ingrao

Giornalista e vaticanista di Panorama, sono stato caporedattore dell’agenzia stampa Sir e diretto il bimestrale Coscienza. Sono conduttore e autore della trasmissione A Sua Immagine su RaiUno

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