Francesca Barracciu
ANSA / CIRO FUSCO
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Le dimissioni della Barracciu (indagata per peculato) non richieste da Renzi

In Tv il premier apprezza il gesto, ma dice di non averlo sollecitato. All'ex sottosegretario contestati 81 mila euro di spese alla Regione Sardegna

"Non ho chiesto le dimissioni a Barracciu, ma è un gesto personale molto apprezzabile, di rispetto. Non basta essere indagato per dimettersi. Mandiamo a casa chi condannato, non indagato": così Matteo Renzi, ospite alla trasmissione televisiva Otto e mezzo, ha commentato la decisione del sottosegretario alla Cultura Francesca Barracciu, in forza al Pd, di lasciare l'incarico dopo essere stata rinviata a giudizio dal Gup del Tribunale di Cagliari con l'accusa di peculato aggravato.

Contestati 81 mila euro di spese
L'inchiesta che ha portato la Barracciu a dare l'addio all'incarico è quella legata all'utilizzo dei fondi del Consiglio regionale della Sardegna, che ha già coinvolto in maniera bipartisan un'ottantina di consiglieri della XIII e XIV legislatura. In particolare, l'ormai ex sottosegretario alla Cultura dovrà giustificare a processo 81 mila euro spesi dal 2004 al 2009: una somma contestatagli, con relativa iscrizione nel registro degli indagati, nel settembre 2013 proprio all'indomani della vittoria alle primarie che aveva decretato la Barracciu candidata del centrosinistra alla presidenza della stessa Regione Sardegna.

Inizialmente, all'esponente del Pd erano state contestate spese per 33 mila euro, fatte quando sedeva nel Consiglio regionale sardo e che nel primo interrogatorio in Procura la Barracciu aveva giustificato come costi per il carburante, anche se gli inquirenti avrebbero riscontrato alcune incongruenze nel confronto tra gli spostamenti geografici indicati e i movimenti della carta di credito dell'indagata. Quindi nel marzo 2014, pochi giorni dopo la sua (discussa) nomina a sottosegretario alla Cultura nel governo Renzi, ulteriori accertamenti della polizia giudiziaria avevano fatto emergere altri 45 mila euro di spese dubbie, per cui alla fine il pm Marco Cocco ha chiesto il processo per complessivi 81 mila euro.

Fiduciosa nella giustizia
"Ritengo doveroso dimettermi e avere tutta la libertà e l'autonomia necessarie in questa battaglia dalla quale sono certa uscirò a testa alta. La notizia del rinvio a giudizio mi colpisce ed amareggia sia dal punto di vista personale, sia da quello dell'impegno e del lavoro che ho profuso in questi anni di politica ed amministrazione e che ho continuato a mantenere anche al governo. Sono fiduciosa nel percorso della giustizia e affronterò il processo con determinazione e serenità, nella certezza di essere totalmente innocente": questa la dichiarazione con cui Francesca Barracciu ha accompagnato la sua decisione di dimettersi.

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Redazione