Elezioni regionali, vince il Pd. O forse l'astensione
ANSA/GIORGIO BENVENUTI
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Elezioni regionali, vince il Pd. O forse l'astensione

Trionfo per Bonaccini in Emilia Romagna dove però ha votato meno del 38%. In Calabria vittoria di Oliverio con affluenza del 43,8%

Un altro trionfo elettorale per Matteo Renzi e il suo Pd in questa tornata straordinaria di elezioni regionali in Emilia-Romagna e Calabria.

Emilia Romagna
Stefano Bonaccini del Partito democratico
, terminato lo scrutinio delle schede, si conferma vincitore in Emilia Romagna con il 49,05% dei voti; seguito da Alan Fabbri (Lega Nord), candidato del centrodestra che ha avuto il 29,85% e da Giulia Gibertoni, Movimento 5 Stelle che ha ottenuto il 13,3%.

Calabria
In Calabria invece lo scrutinio va a rilento: con oltre 1900 sezioni scrutinate su 2409, Mario Gerardo Oliverio del Partito democratico è comunque al 61,60%, contro il 23,61% di Wanda Ferro (Forza Italia) e l'8,6% di Nico D'Ascola del Centro (Ncd-Udc).

Oppure vince l'astensione
Ma questo giro elettorale nelle due regioni rischia di meritare più attenzione per il dato dell'astensione che per il trionfo del centro-sinistra.
In Emilia-Romagna l'affluenza è stata del 37,7% contro il 68,1 delle precendenti regionali nel 2010 e il 70% delle europee del 2014.

In Calabria ha votato il 43,8%: era stato il 59% del 2010, mentre alle europee di quest'anno già il dato era stato un allarmante 45,8% delle europee). Il calo rispetto a quattro anni fa è poco più del 15%.

Il crollo dell'affluenza in Emilia-Romagna era prevedibile: l'allarme era nell'aria da settimane nella campagna elettorale che ha sicuramente scontato l'assenza di un traino nazionale, ma che ha pagato anche un po' di disaffezione (dovuta soprattutto alle inchieste sui fondi dei gruppi consiliari che è arrivata all'epilogo poche settimane fa) e la percezione che non ci fosse una reale competizione sul vincitore, visto che Stefano Bonaccini, segretario regionale del Pd, candidato del centrosinistra, era considerato il favorito naturale, quasi senza avversari.

In Calabria, del resto, già alle europee nel maggio 2015 si era manifestata la disaffezione per le urne, quando i votanti furono di poco superiori a quelli delle regionali 2014, il 45,77%. Un calo, quello dell'affluenza, generalizzato e distribuito su tutti i comuni calabresi, anche quelli di origine dei cinque candidati presidenti. A Catanzaro - città di Wanda Ferro (Fi-Fdi) e Cono Cantelmi (M5S) - ha votato il 52,54% contro il 66,21 del 2010; a Reggio Calabria - città di Nico D'Ascola (Ncd-Udc) e Domenico Gattuso (L'Altra Calabria) - il calo è stato ancora più marcato passando dal 70,24% del 2010 al 50,32 di ieri; a San Giovanni in Fiore - paese di Mario Oliverio (centrosinistra) - i votanti sono stati il 50,5% contro il 63,15 delle precedenti regionali. 

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