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Elezioni politiche 2018: sondaggi e previsioni seggi

Le ultime rilevazioni dicono che non ci sarà una maggioranza assoluta. Ma il centrodestra potrebbe farcela vincendo nei collegi incerti del sud

Venerdì 16 febbraio è stato l'ultimo giorno di sondaggi pubblici di questa campagna elettorale per le elezioni politiche del 4 marzo 2018. Da sabato 17, dunque,  i sondaggi non possono essere divulgati; li vedono solo i leader dei partiti.
Di seguito il punto della situazione fra i tantissimi dati raccolti. Abbiamo evidenziato alcuni aspetti importanti, poi entriamo nel dettaglio dei dati di qualcuno dei sondaggi pubblicati venerdì 16 febbraio e un'ultima un'occhiata alla media Youtrend, che dovrebbe rappresentare un po' la sintesi.

Cfr anche: Elezioni: maggioranza e governo, cosa succede dopo il voto

Cfr. anche: Come si vota

1. MAGGIORANZA ASSOLUTA CERCASI (FORSE NON SI TROVERÀ)

È questo il vero argomento che ci accompagnerà fino al giorno delle elezioni: il Parlamento eletto il 4 marzo potrebbe non avere nessuno schieramento con la maggioranza assoluta. Solo il centrodestra ha qualche possibilità di farcela.
Per raggiungere questo traguardo deve vincere in alcune decine di collegi uninominali al sud che vengono dati per incerti.
Per i sondaggisti e scienziati politici che si sono cimentati con la previsione dei seggi, il lavoro è difficilissimo, per la spaccatura in tre dell'offerta politica, per il sistema elettorale inedito e prevalentemente proporzionale (due terzi dei seggi), e per l'alta percentuale di indecisi.

Nei giorni e settimane scorse abbiamo riportato varie stime: qui cito quella di Nando Pagnoncelli oggi sul Corriere della Sera:
Camera dei deputati

  • Centrodestra: fra 270 e 296 (la maggioranza assoluta è 316)
  • Centrosinistra: 148 - 168
  • M5S: 137 - 167
  • Leu: 20 - 28.

2. GLI INDECISI CHE POTREBBERO DECIDERE

C'è una quota di "indecisi" stimata attorno al 35%, secondo alcune rilevazioni vicina al 40%. Una parte di questi, circa due terzi, probabilmente si asterrà dal voto, gli altri però, insondabili, potrebbero decidere il segno delle elezioni, dando o togliendo la maggioranza assoluta (di cui sopra) al centrodestra. Gli scontri decisivi dovrebbero essere nei collegi del sud, area del paese dove però si concentra la maggior quota di indecisi. Del resto, al sud il M5S pare molto forte, accreditato per esempio da Cise del 38,1%: l'impresa quindi del centrodestra verso la maggioranza assoluta è piuttosto difficile. E per ora non si è visto sui sondaggi l'effetto della questione dei rimborsi.
Commentando il sondaggio Cise Sole 24 Ore pubblicato venerdì 16, Roberto D'Alimonte dice che i risultati di tutte le rilevazioni - anche di questa condotta su un campione molto ampio: seimila elettori - vanno considerati "fragili", perché siamo davanti a circa sei milioni di persone che "probabilmente voteranno, ma che oggi non sanno per chi".

3. CENTRODESTRA IN VANTAGGIO

Il primo punto fermo di questi mesi di sondaggi, dunque, è la posizione di vantaggio del centrodestra come coalizione. Gli istituti che rilevano le intenzioni sono parecchi e ciascuno presenta un dato un po' diverso. Tutti però danno la coalizione guidata da Berlusconi in netta prevalenza, diciamo in una forbice fra il 35% circa e il 39%. La media di Youtrend dei sondaggi [dell'8] febbraio dice 36,7%.

4. FORZA ITALIA E LEGA

In caso di vittoria e maggioranza assoluta per il centrodestra potrebbe manifestarsi in maniera esplicita la rivalità per l'egemonia interna fra la componente Forza Italia e la Lega. Se quel che deciderà saranno i voti presi dalle liste, in questo momento sembra messo leggermente meglio il partito di Berlusconi, anche se la differenza non è incolmabile per una eventuale rimonta nelle ultime due settimane (meno di due punti e il sondaggio Cise Sole 24 Ore pubblicato venerdì dà i due partiti vicinissimi: 15% Fi e 14,7% la Lega).

5. MOVIMENTO 5 STELLE PRIMO PARTITO

Anche il fatto che il M5S sia il primo partito in termini di voti ottenuti viene dato per certo da tutti i sondaggi, fra il 28 e poco meno del 30%.

6. PD RISTRETTO

Altrettanto sicuro il risultato deludente del Partito democratico, fra il 21% e poco meno del 24.

7. CENTROSINISTRA

Quanto ai dati dell'intera coalizione, sono ovviamente anch'essi molto deludenti, sia perché il Pd è molto deludente nelle intenzioni di voto, sia perché Renzi ha fallito sostanzialmente nel creare una coalizione forte. Il dato è poco sopra il 27%

8. LIBERI E UGUALI DELUSI

Qualsiasi cosa venga detta dopo il voto, un risultato di Liberi e uguali sotto il 7% (come viene dato da quasi tutti i sondaggi) sarà una delusione che contribuirà a rimescolare le carte a sinistra dopo il 4 marzo.

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Due sono i sondaggi pubblicati venerdì 16 sui quali mettiamo più attenzione.
Il primo, cui abbiamo già fatto cenno, Cise Sole 24 Ore, è rilevante soprattutto perché basato su un campione piuttosto ampio, circa 6000 interviste rappresentative della popolazione elettorale in ciascuna delle tre aree geografiche nord, centro e sud. La rilevazione è stata condotta da Demetra fra il 5 e il 14 febbraio. Il margine di errore per un campione di questa numerosità sulla popolazione elettorale italiana è di +/- 1,17%.

Ecco i dati:

  • M5s: 29,4%
  • Liberi e uguali: 5,3%
  • Pd: 23,7%
  • Più Europa: 2,6%
  • Civica popolare: 0,6%
  • Insieme: 0,5%
    Centrosinistra: 27,4%
  • Forza Italia: 15,0%
  • Lega: 14,7%
  • Fratelli d'Italia: 4,4%
  • Noi con l'Italia Udc: 0,6%
    Centrodestra: 34,7%

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Non ci sono grandi differenze con il sondaggio di Demos per la Repubblica

  • M5S: 27,8%
  • Pd: 21,9%
  • Forza Italia: 16,3%
  • Lega: 13,2%
  • Liberi e uguali: 6,1%
  • Fratelli d’Italia: 4,8%
  • Più Europa - Centro democratico: 3,5%
  • Altri: 6,4%


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MEDIA YOUTREND

Infine c'è la media settimanale dei sondaggi curata da Youtrend (18 febbraio, è l’ultima prima delle elezioni)

  • M5S: 28,0%
  • Pd: 22,8%
  • Forza Italia: 16,4%
  • Lega: 13,4
  • Liberi e uguali: 5,7%
  • Fratelli d’Italia: 4,6%
  • Altri centrosinistra: 4,5%
  • Altri centrodestra: 2,3%

COALIZIONI

  • Centrodestra: 36,8%
  • Centrosinistra: 27,4%

15 febbraio 2018 - Come abbiamo più volte scritto in questo lungo osservatorio dedicato ai sondaggi, il punto focale della faccenda è se il centrodestra raggiungerà la maggioranza assoluta. I seggi che mancano, sono circa 30 Camera e meno di dieci al Senato, secondo le diverse stime.

La possibilità che questa maggioranza si realizzi - l'unica probabile, infatti né il M5S che corre da solo, né il Pd che ha una pseudo coalizione hanno chance di arrivare alla maggioranza assoluta - la possibilità si diceva, dipende da un certo numero di collegi uninominali "incerti". L'esito del confronto per la conquista di questi seggi deciderà se qualcuno avrà la maggioranza il 5 marzo o se il nostro sarà un hung parliament.
Ora, su quanti siano questi seggi incerti, si sono avute in queste settimane stime diverse.

Abbiamo visto per esempio quella di Salvatore Vassallo a inizio febbraio, nella quale i seggi incerti sono 87 alla Camera e 27 al Senato.

Giovedì 15 febbraio Il Corriere della Sera ha pubblicato la stima curata dal gruppo di studiosi raccolti attorno al servizio di analisi Rosatellum.info (Quorum, Youtrend e Reti). Il servizio analizza, collegio per collegio (gli uninominali sono 232 alla Camera, e 116 al Senato, giusto per promemoria, pari a un terzo di entrambe le assemblee, il resto è proporzionale) la situazione in base ai sondaggi, e ad altri parametri.
Ebbene, secondo queste stime, i collegi nei quali si deciderà la faccenda sono 113: 78 alla Camera e 35 al Senato.

Sono i collegi "incerti" - vale a dire quelli nei quali chi è in vantaggio lo è di non oltre 5 punti sul secondo.
Il dato essenziale suggerito da Rosatellum.info per prevedere il possibile esito finale è il seguente: il centrodestra può trovare al sud, quasi tutti i seggi che mancano alla maggioranza assoluta. Sono 26 seggi alla Camera e 16 al Senato. Alla Camera la coalizione di Berlusconi è in vantaggio in 23 su 26 seggi incerti; al Senato in 15 su 16. E in quasi tutti questi seggi contesi, il contendente del centrodestra è il Movimento 5 Stelle.

Cfr. Se a decidere saranno gli indecisi

14 febbraio - Questo il consueto sondaggio, anzi doppio sondaggio, per Porta a Porta, Rai 1 del 13 febbraio per le elezioni politiche del 4 marzo 2018.

Cominciamo con le intenzioni di voto secondo Euromedia

  • Partito democratico: 22,4% (-1,4% rispetto all’1 febbraio)
  • Civica popolare: 0,5% (-0,3%)
  • Più Europa, Bonino: 2% (+0,4%)
  • Insieme: 0,7% (-0,4%)
  • Minoranze linguistiche: 0,4% (=)
    Totale centrosinistra: 26,0% (-1,7%)
  • Forza Italia: 17,5% (+0,3%)
  • Lega: 14,1% (+0,3%)
  • Fratelli d’Italia: 4,8% (+0,3%)
  • Noi con l’Italia: 2,2% (-0,1%)
    Totale centrodestra: 38,6% (+0,2%)
  • Movimento 5 Stelle: 27% (-0,2%)
  • Liberi e uguali: 6,1% (+0,4%)
  • Casapound: 0,8% (+0,1%)
  • Altri: 1,5% (+1,2%)
  • Indecisi/astesnioni: 30,6% (-0,8%)

Le intenzioni di voto secondo Piepoli

  • Partito democratico: 25% (-0,5% rispetto all’1 febbraio)
  • Civica popolare: 0,5% (=)
  • Più Europa, Bonino: 2,5% (=)
  • Insieme: 1,0% (+0,5%)
  • Minoranze linguistiche: 0,3% (-0,2%)
    Totale centrosinistra: 29,3% (-0,2%)
  • Forza Italia: 16,0% (+1%)
  • Lega: 13,0% (=)
  • Fratelli d’Italia: 5,0% (+0,5%)
  • Noi con l’Italia: 2,5% (=)
    Totale centrodestra: 37,0% (+1,5%)
  • Movimento 5 Stelle: 27% (-0,5%)
  • Liberi e uguali: 6,0% (-0,5%)
  • Casapound: 0,5% (=)
  • Altri: 0,2% (+0,2%)
  • Indecisi/astensioni: 29,0%

Questo invece è sondaggio sulle elezioni regionali in Lombardia.
È di Ispos ed è stato pubblicato il 13 febbraio sul Corriere della Sera.

Queste le intenzioni di voto per i candidati a presidente della Regione Lombardia:

  • Attilio Fontana (centrodestra): 41%
  • Giorgio Gori (centrosisnitra): 35%
  • Dario Violi (M5S): 15%
  • Onorio Rosati (Liberi e uguali): 4% Incerti, non voto: 37%

Gli indecisi

13 febbraio 2018 - Antonio Noto sul Fatto Quotidiano di martedì 13 febbraio cerca di districarsi fa i numeri che si nascondono nel bacino di voti custoditi dagli indecisi per le elezioni del 4 marzo. Operazione (apparentemente) impossibile.
Perché gli indecisi non formulano apertamente le loro intenzioni di voto e una parte non dice e non sa neppure se ci andrà a votare.
Noto ci prova aggirando la questione.

Intanto ci dice che sono circa 10 milioni i voti che stanno in questa zona dell'indecisione/non voto. E aggiunge che questi voti saranno probabilmente decisivi. Almeno se una parte consistente decide di manifestarsi.

[Cfr. Le previsioni seggi di Ixè - e le previsioni dei seggi secondo Youtrend.]

Da qui a venerdì 16 febbraio - oltre quella data i sondaggi non potranno essere pubblicati - molto difficilmente verranno a galla le intenzioni di voto di questi cittadini. Quindi sarà una sorpresa. Nel senso che non sappiamo se voteranno e nel senso che il modo in cui si esprimeranno il 4 di marzo lo sapremo solo il 5, a risultati acquisiti. E sono voti che potrebbero valere cinque punti percentuali.

Sono in sostanza sufficienti a far ottenere al centrodestra la maggioranza assoluta, oppure a fare del M5S un contendente imbattibile in molti seggi del sud, capace quindi di fermare la coalizione guidata da Berlusconi lontana dalla soglia necessaria per governare senza alleanze impreviste. O anche capaci di rendere il Pd il primo partito nel paese e in Parlamento.

Si diceva che Noto ha provato ad aggirare il problema indecisi. Ma come? Provando a valutare l'indice di credibilità dei programmi del centrodestra, del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle.

Che cosa è questo indice di credibilità?

In sostanza, dice Noto, per stimare verso quale partito si potrebbero più probabilmente orientare gli attuali indecisi si è cercato di stimare a quali dei programmi elettorali di Centrodestra, M5S e Pd, il campione di elettori "indecisi" è disposto ad attribuire più probabilità di realizzazione.
I risultati della stima dicono che il M5S ha il più alto indice medio di credibilità delle proposte, con il 19,3%. Il centrodestra è al 17,1% il Partito democratico al 13,4%.
Difficile trarre conclusioni significative. Oppure si può provare, come fa Noto, ricordando che nel 2013 il M5S conquistò un 5% imprevisto di consensi: indecisi che decisero negli ultimi giorni di votare per i grillini e che i sondaggisti non erano riusciti a "vedere" prima.

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12 febbraio - Il sondaggio settimanale Ixè ci offre un quadro piuttosto significativo della situazione, a una settimana dal blackout imposto dalla legge per la pubblicazione dei sondaggi.
Nessuna grossa scossa rispetto alle precedenti rilevazioni dell’istituto di Roberto Weber. Però qualcosa si muove.
La modifica principale che Weber sottolinea è un ulteriore calo nelle intenzioni di voto per la Lega. Secondo Ixè, il partito di Salvini è passato dal 15,1% del 10 ottobre 2017 all’11,1% dell’8 febbraio, con un calo dello 0,4% in una sola settimana, la settimana successiva ai fatti di Macerata (ovviamente la relazione causa effetto è solo ipotizzabile non è certa).
A beneficiare della lenta erosione della Lega sembra essere Forza Italia, che ha guadagnato uno 0,3% in questa settimana e che, rispetto al 10 ottobre 2017 è cresciuta di 3,7 punti.
Il M5S arretra leggermente.
Nel centrosinistra, il Pd pare invece aver fermato e invertito la tendenza a perdere consensi, ora è al 22,1%; mentre la lista di Emma Bonino viene data al 3%. Per le previsioni dei seggi: al Senato il centrodestra è a pochissimo dal traguardo della maggioranza, ancora un po’ distante alla Camera anche se in entrambe le assemblee è possibile che venga raggiunta.

Le rilevazioni Ixè sono state pubblicate l’8 febbraio

Ecco i dati di lista

  • Movimento 5 Stelle: 28,3% *
  • Partito Democratico: 22,1%
  • Civica Popolare: 0,7%
  • Più Europa-Bonino: 3,0%
  • Insieme (Verdi, Soc…): 0,8%
  • Liberi e uguali: 6,5% *
  • Forza Italia: 17,3%
  • Lega: 11,1%
  • Fratelli d’Italia: 4,8%
  • Noi con l’Italia-Udc: 1,8%
  • Altri di centrodestra: 0,9% *
  • Altri: 2,7%

Le coalizioni

  • Centrodestra: 35,9%
  • Centrosinistra: 26,6%

I SEGGI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI

Maggioranza assoluta: 316

  • Centrodestra: 296
  • M5S: 161
  • Centrosinistra: 143
  • Liberi e uguali: 26
  • Altri: 4

Secondo le rilevazioni Ixè, il centrodestra è dunque passato dai 270 deputati previsti il 22 novembre 2017 ai 296 di oggi, a soli 20 seggi dalla maggioranza assoluta. iL centrosinsitra in novembre era dato a 162 seggi, il M5S a 165.

I SEGGI AL SENATO

Maggioranza assoluta: 158

  • Centrodestra: 153
  • M5S: 80
  • Centrosinistra: 68
  • Liberi e uguali: 12
  • Altri: 2

8 febbraio - Nicola Piepoli ha pubblicato venerdì su La Stampa i risultati del sondaggio settimanale relativo alle elezioni politiche del 4 marzo. Nessuna novità rilevante, a 23 giorni dal voto.
Le considerazioni di Piepoli, del resto, aiutano a chiarire ulteriormente il quadro di previsioni e di possibili scenari del dopo elezioni, davanti al quale resteremo fino alla sera del 4 marzo, quando, finalmente, avremo i risultati.

Come abbiamo ripetuto più volte, i sondaggi - e anche Piepoli conferma - dicono che i risultati possibili sono due: o vince il centrodestra, nel senso che raggiunge una maggioranza assoluta, anche se risicata, alla Camera e al Senato; oppure il parlamento è senza maggioranza, hung parliament, come dicono gli inglesi.

Le possibilità che il centrodestra arrivi alla maggioranza assoluta alla Camera sono affidate a 30 seggi che Piepoli definisce "in bilico", che sono prevalentemente al sud. In quasi tutti questi seggi il candidato del centrodestra se la gioca, per così dire. È quel che si definisce "quasi vincente". Nei due terzi dei casi il vero contendente è il candidato del Movimento 5 Stelle, nell'altro terzo è un candidato del centrosinistra.

In tali 30 seggi in bilico, spiega Piepoli, la distanza fra chi è in testa nei sondaggi e chi è secondo è "poche centinaia di voti". Il che significa che un paio di punti percentuali in più a livello nazionale a favore del centrodestra (circa 600mila voti) potrebbero spostare un numero di voti sufficiente per portare la coalizione guidata da Berlusconi alla maggioranza assoluta.

Le percentuali delle liste secondo Piepoli, 9 febbraio 2018:

  • Forza Italia: 16%
  • Lega: 13
  • Fratelli d’Italia: 5,0%
  • Noi con l'Italia, Udc: 2,5%
    Totale centrodestra: 36,5% (+ 1% rispetto a una settimana fa)
  • Pd: 25,0%
  • Più Europa, Bonino: 3,0%
  • Civica popolare, Lorenzin: 0,5%
  • Insieme: 1,0%
  • Svp: 0,3%
    Totale centrosinistra: 29,8% (+0,3%)
  • M5S: 27,0% (-0,5%)
  • Liberi e uguali: 6,5%

Resta da aggiungere che Piepoli stima l'astensione fra il 35 e il 31% dell'elettorato.

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La media settimanale dei sondaggi curata da Youtrend (8 febbraio 2018)

  • M5S: 27,8%
  • Pd: 23,1%
  • Forza Italia: 16,4%
  • Lega: 13,1
  • Liberi e uguali: 6,1%
  • Fratelli d’Italia: 4,7%
  • Altri centrosinistra: 4,1%
  • Altri centrodestra: 2,3%

COALIZIONI

Centrodestra: 36,7%
Centrosinistra: 27,2%

Cfr. le previsioni dei seggi secondo Youtrend.

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8 febbraio 2018 - Il sondaggio di oggi è targato Noto, pubblicato l’8 febbraio 2018.

  • Forza Italia: 16,0%
  • Lega: 14,0%
  • Fdi: 5,0%
  • Noi con l’Italia: 2,7%
    Totale centrodestra: 37,7%
  • Pd: 22,0%
  • Più Europa Bonino: 2,5%
  • Lorenzin Civica Popolare: 2,0%
  • Insieme: 1,0%
    Totale centrosinistra: 27,5%
  • M5S: 27,5%
  • Liberi e uguali: 5,5%
  • Altri: 1,8%

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Torniamo anche su una simulazione della distribuzione dei seggi per le elezioni politiche del 4 marzo 2018.
È a cura di Youtrend e porta la data del 5 febbraio.

COSA DICE LA PROIEZIONE DI YOUTREND

Camera (maggioranza a 316)

  • Centrodestra: 284 seggi;
  • Movimento 5 Stelle: 156;
  • Centrosinistra: 153;
  • Liberi e uguali: 25.

Senato (maggioranza a 158)

  • Centrodestra: 140 seggi;
  • Movimento 5 Stelle: 80;
  • Centrosinistra: 71;
  • Liberi e uguali: 12.

Nessuna maggiorana dunque. Con questi numeri. Per una simulazione seggi un po' diversa, nella quale la maggioranza per il centrodestra sembrerebbe alla portata, cfr la proiezione di Salvatore Vassallo, 1 e 2 febbraio.

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6 febbraio 2018 - Il più recente sondaggio Emg Acqua per il Tg de la 7 non delinea cambiamenti sostanziali: il centrodestra è stabile, come una settimana fa al 37,5%. Ancora in contrazione in centrosinistra che scende al 27,9% con un meno 0,8%.

Ecco le liste nel dettaglio

Intenzioni di voto, 5 febbraio 2018

  • Forza Italia: 15,8%
  • Lega: 14,3%
  • Fratelli d'Italia: 4,6%
  • Noi con l'Italia-Udc: 2,8%
    Totale centrodestra: 37,5% (come il 29 gennaio)
  • Partito democratico: 23,0%
  • Più Europa Cd con Bonino: 1,9%
  • Insieme: 1,6%
  • Civica Popolare con Lorenzin: 1,0%
    Totale centrosinistra: 27,9% (era 28,7% il 29 gennaio)
  • Movimento 5 Stelle: 27,2% (era 26,5%)
  • Liberi e uguali: 5,4% (era 5,7%)
  • Altri: 2,0%

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Piccola deviazione dai sondaggi per le elezioni politiche del 4 marzo: guardiamo una rilevazione Index Research per le regionali dello stesso giorno.

Elezioni Regionali Lazio (1 febbraio 2018)

  • Nicola Zingaretti (Centrosinistra): 44%
  • Stefano Parisi (Centrodestra): 25%
  • Roberta Lombardi (M5S): 20%

Elezioni Regionali Lombardia (1 febbraio 2018)

  • Attilio Fontana (Centrodestra): 41,0%
  • Giorgio Gori (Centrosinistra): 37%
  • Dario Violi (M5S): 17%7

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5 febbraio 2018 - Iniziamo la settimana con il sondaggio Ixè per HuffingtonPost del 4 febbraio 2018 per le elezioni politiche del 4 marzo 2018. La rilevazione è del primo febbraio. 

  • Partito democratico: 22,0%
  • Civica popolare: 0,8%
  • Più Europa-Bonino: 2,6%
  • Insieme: 0,4%
  • Liberi e Uguali: 7,3%
  • Forza Italia: 17,0%
  • Lega: 11,5%
  • Fratelli d’Italia: 4,3%
  • Noi con l’Italia - UDC: 2,0%
  • Altri centrodestra: 0,5%
  • Movimento 5 Stelle: 28,7%
  • Altri: 2,9%

La distribuzione dei seggi alla Camera dei Deputati:

  • Centrodestra: 290 seggi
  • Movimento 5 Stelle: 172
  • Centrosinistra: 134
  • Liberi e Uguali: 30
  • Altri: 4

La distribuzione dei seggi al Senato:

  • Centrodestra: 150
  • Movimento 5 Stelle: 84
  • Centrosinistra: 65
  • Liberi e Uguali: 14

In base a queste simulazioni, al centrodestra mancherebbero 26 seggi alla Camera e meno di 10 al Senato.
Interessante però, sottolinea Roberto Weber, cofondatore di Ixè, il fatto che siano ancora più difficili da raggiungere le combinazioni alternative, che sono addirittura più lontane dalla maggioranza assoluta. Per esempio, la cosiddetta “grande coalizione” Pd-Forza Italia avrebbe 252 deputati e 123 senatori.
Il “governo del Presidente” sarebbe a 298 seggi alla Camera e a 147 al Senato. Mentre una maggioranza Lega-Movimento 5 Stelle sarebbe a 270 debutati e 130 senatori. Insomma, con questi numeri, sarebbe un Parlamento paralizzato.

Il punto interrogativo sul quale staremo fino alla notte fra il 4 e il 5 marzo è evidente: riuscirà il centrodestra ad avere la maggioranza assoluta dei seggi, oppure sarà, appunto, un Parlamento senza maggioranza, hung parliament come dicono gli inglesi? Su questa domanda in verità ci sono anche altre simulazioni di risposte e non sono risposte omogenee. Oltre alla simulazione Ixè, ci sono quelle di Salvatore Vassallo sui seggi a Camera e Senato e quelle di Emg Acqua e Ipsos.

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2 febbraio 2018 - Venerdì è giorno della media settimanale dei sondaggi, fatta da Youtrend. Continueremo a proporla, insieme agli altri sondaggi, fino a metà febbraio, quando calerà il blackout e non si potranno più pubblicare i polls.
In un certo senso, è anche un sollievo che stia quasi per finire questo stillicidio di sondaggi. Sono tanti e per quanto diversi, dicono sempre la stessa cosa. Il centrodestra è avanti, dato fra il 35 e il 39%, con il centrosinistra e il Movimento 5 Stelle all’inseguimento, che ormai, a un mese dal voto, appare sempre più difficile (e, forse vano).

La media settimanale - 1 febbraio - dei sondaggi di Youtrend per le elezioni politiche del 4 marzo 2018

  • M5 Stelle: 27,9%
  • Pd: 23,4%
  • Altri centrosinistra: 3,6%
  • Forza Italia: 16,4%
  • Lega: 13,0%
  • Fratelli d’Italia: 4,7%
  • Altri centrodestra: 2,4%
  • Liberi e uguali: 6,2%

Le coalizioni
Centrodestra (Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Altri): 36,4%

Centrosinistra (Pd, Altri): 27,0%

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Seggi al Senato e alla Camera (1 e 2 febbraio 2018)

Dopo la simulazione per la Camera di giovedì, la Repubblica ha pubblicato anche la simulazione della distribuzione dei seggi al Senato per le elezioni politiche del 4 marzo 2018, preparata da Salvatore Vassallo (Università di Bologna).
Anche a Palazzo Madama, dicono le stime, il centrodestra è vicino alla maggioranza assoluta, a questo punto non solo possibile, ma addirittura probabile.

Al Senato la maggioranza assoluta è a 158 seggi. 

Il Centrodestra avrebbe:
73 seggi sicuri nel proporzionale
71 sicuri nell'uninominale
Sono dunque 144 seggi sicuri.
Ci sono poi 27 collegi nei quali il candidato del centrodestra può vincere; secondo i sondaggi usati da Vassallo in 14 è in vantaggio.
Se il centrodestra dovesse vincere almeno 14 dei collegi contesi, arriverebbe dunque a 158 senatori.

Il Centrosinistra avrebbe:
55 seggi sicuri al proporzionale
17 seggi sicuri all'uninominale
È in vantaggio in altri 9 collegi.
Il totale dei seggi del Centrosinistra dovrebbe quindi essere: 81

Movimento 5 Stelle:
52 seggi nel proporzionale
4 seggi, probabili nell'uninominale (dove il candidato è in vantaggio nei sondaggi)
Il totale sarebbe dunque 56 senatori.

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Giovedì 1 febbraio -  la Repubblica ha pubblicato una simulazione sulla distribuzione dei seggi alla Camera.

Curata da Salvatore Vassallo dell'Università di Bologna, prevede, in sostanza, che il centrodestra per raggiungere la maggioranza assoluta a Montecitorio deve conquistare almeno 57 collegi uninominali fra gli 87 nei quali - in base ai sondaggi - può vincere ma non può considerarsi al sicuro.

La simulazione di Vassallo tiene conto dei sondaggi delle ultime due settimane ma anche "dei flussi da un partito all'altro applicati ai risultati delle politiche 2013 in ogni collegio del Rosatellum".

In breve (tenuto sempre sullo sfondo il possibile errore statistico e una quota di indecisi e astenuto ancora attorno al 40%) la simulazione prevede questa situazione percentuale e seggi alla Camera:

Centrodestra:
36,3% di voti
144 seggi proporzionali
115 seggi uninominali sicuri
Sono 259 seggi sicuri in totale
87 seggi uninominali contesi (o al M5S o al Centrosinistra), nei quali il candidato della coalizione di centrodestra è in vantaggio o in svantaggio di meno di 5 punti percentuali.
Per arrivare ai 316 della maggioranza assoluta ne mancano almeno 57, da conquistare fra gli 87 contesi.

Centrosinistra:
27,5% dei voti
109 seggi proporzionali
24 seggi uninominali sicuri
Sono 133 seggi sicuri in totale
43 seggi uninominali contesi

Movimento 5 Stelle:
27,3% dei voti
108 seggi proporzionali
4 seggi uninominali sicuri
Sono 112 seggi sicuri in totale
57 seggi uninominali contesi.

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Anche se i sondaggi mostrano poche variazioni da una settimana all'altra, il sistema politico elettorale è tutt'altro che stabilizzato, dicono gli esperti. C'è una fetta dell'elettorato che viene giudicata "volatile", suscettibile di cambiare idea, che non si esprime quasi mai nei sondaggi: sono gli indecisi "ufficiali" e poi coloro che potrebbero esprimere intenzioni di voto destinate a mutare negli ultimi giorni (a proposito: da metà febbraio non sarà più possibile diffondere i sondaggi).
Poi ci sono coloro che dicono che si asterranno, una parte dei quali potrebbe però decidere di andare a votare, alterando gli equilibri attuali. Insomma, noi si continua a essere interessati ma anche scettici, davanti alle ultime due settimane di polls.

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31 gennaio 2018 - Martedì sera Tecnè ha presentato il nuovo sondaggio relativo alle elezioni politiche del 4 marzo 2018, per Matrix, la trasmissione di Canale 5. 

Rilevazione Tecnè pubblicata il 30 gennaio 2018.

Le intenzioni di voto nel proporzionale

  • Movimento 5 Stelle: 27,8% (era 27,4% una settimana fa)
  • Partito democratico: 22,2% (22,4%)
  • Forza Italia: 18,3% (invariato)
  • Lega: 12,8% (12,5%)
  • Liberi e uguali: 6,2% (6,4%)
  • Fratelli d’Italia: 5,1% (5,3%)
  • Noi con l’Italia: 2,8% (invariato)
  • Più Europa: 1,6% (1,7%)
  • Altri: 3,2% (invariato)

Le intenzioni di voto nel maggioritario

  • Centrodestra: 39,0% (invariato rispetto a una settimana fa)
  • Movimento 5 Stelle: 27,8% (27,4%)
  • Centrosinistra: 25,9% (26,2%)
  • Liberi e uguali: 6,2% (6,4%)
  • Altri 1,1% (1,0%)

Astensione+indecisi al 42,8% (era al 40,3% una settimana fa).

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30 gennaio 2018 - Ecco il nuovo sondaggio di Emg Acqua per il Tg di LA7 - diffuso il 29 gennaio. Manco a dirlo: apparentemente nessuna sostanziale novità, ormai i numeri sembrano assestati, le variazioni minime, fra una settimana e l’altra.

Emg Acqua per il Tg di LA7 (29 gennaio)

  • Forza Italia: 15,9% (il 22 gennaio era al 16,0%)
  • Lega: 13,8% (13,9%)
  • Fratelli d’Italia: 5,0% (5,1%)
  • Noi con l’Italia - Udc: 2,8% (2,7)
    Totale centrodestra: 37,5% (era 37,7% il 22 gennaio)
  • Pd: 24,0% (era 23,7% il 22 gennaio)
  • Più Europa-Cd con Bonino: 1,7% (1,4%)
  • Insieme: 1,6% (1,6%)
  • Civica popolare con Lorenzin: 1,0% (1,0%)
  • Svp: 0,4% (0,4%)
    Totale centrosinistra: 28,7% (era 28,1% il 22 gennaio)
  • Movimento 5 Stelle: 26,5% (era 27,0%)
  • Liberi e uguali: 5,7% (6,1%)
  • Altri: 1,6% (1,1%)
  • Indecisi: 14,0%
    Voto scheda bianca: 2,4%
    Astensione: 32,8%

Sicuramente più interessanti i dati sulle distribuzioni dei seggi alla Camera (previsioni più rischiose per i sondaggisti; e questa volta i dati diffusi riguardano solo i possibili seggi del centrodestra):

  • Forza Italia: 107 - 137
  • Lega: 91 - 121
  • Fratelli d’Italia: 31 - 51
  • Noi con l’Italia: 6 - 16
    Totale centrodestra: 260 - 300

Come si vede, si tratta di una forbice piuttosto ampia, 40 seggi per l’intera coalizione, con la previsione maggiore, al centrodestra mancherebbero 16 seggi per la maggioranza assoluta. Nel caso del dato inferiore però, la maggioranza è assai lontana: 56 seggi.

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La rilevazione Ipsos del 27 gennaio:

  • Centrodestra: 36,3%
  • Movimento 5 Stelle: 29,3%
  • Centrosinistra: 26,7%
  • Liberi e uguali: 6,1%

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29 gennaio 2018 - A un mese e qualche giorno dalle elezioni del 4 marzo, ci restano poco più di due settimane di sondaggi pubblici.

 Il nuovo Ixè per Huffington Post del 28 gennaio 2018.

  • Centrodestra: 35,4%
  • Movimento 5 Stelle: 29,2%
  • Centrosinistra: 25,4%
  • Liberi e uguali: 7,0%

Proiezione seggi alla Camera dei deputati:

  • Centrodestra: 290
  • Movimento 5 Stelle: 177
  • Centrosinistra: 130
  • Liberi e uguali: 29

La maggioranza assoluta è a 316.

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Euromedia Research e Piepoli

Vediamo ora invece i sondaggi di Euromedia Research e Piepoli per Porta Aperta (25 gennaio 2018). Riporto solo la simualzione dei seggi alla Camera, che poi è il risultato (insieme ai seggi al Senato, ovviamente) che conta.

  • Centrodestra: 268 seggi; 120 dall’uninominale (il 52% dei seggi disponibili) e 148 dal proporzionale (circa il 38%)
  • Centrosinistra: 162 seggi (praticamente tutti al Pd).
  • Movimento 5 Stelle: 134 secondo Euromedia; 159 secondo Piepoli.
  • Liberi e uguali: 23 secondo Euromedia; 29 secondo Piepoli.

Secondo Euromedia però, ci sono 30 seggi incerti.

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27 gennaio 2018 - Non ci sono grandi novità nei sondaggi - ormai la situazione si è assestata da un paio di settimane, per la verità. La rilevazione Demos & Pi, pubblicata sabato 27 gennaio da la Repubblica, porta con se solo conferme.

  • Movimento 5 Stelle: 28% (-0,7% rispetto a dicembre 2107)
  • Pd: 23,0% (-2%)
  • Forza Italia: 15,8% (+0,6%)
  • Lega: 12,8% (-0,2%)
  • Liberi e uguali: 6,9% (-0,7%)
  • Fratelli d'Italia: 5,2% (+0,4%)
  • Più Europa- Centro democratico: 2,8%
  • Altri: 5,5%

Demos & Pi non azzarda previsioni sulla distribuzione dei seggi
Da aggiungere quanto nota Ilvo Diamanti nell'articolo di commento ai dati: il 47% degli elettori sarebbe ancora indeciso. E ci viene però ricordato che è una situazione simile alle elezioni del 2013, quando oltre il 20% degli elettori disse di aver deciso nell'ultima settimana, e il 13% addirittura il giorno stesso del voto. Dopo il 15 febbraio non sarà più possibile pubblicare sondaggi. La collocazione di questo elettorato "indeciso" non potrà dunque essere rilevata dai sondaggi (a parte quelli "segreti" che i leader dei partiti continueranno a consultare). Va dunque messa fra le possibilità che la sera delle elezioni ci siano scostamenti significativi rispetto agli ultimi sondaggi pubblici.

26 gennaio 2018

Media Youtrend dei sondaggi (25 gennaio 2018)

  • M5 Stelle: 27,6%
  • Pd: 23,5%
  • Altri centrosinistra: 3,9%
  • Forza Italia: 16,6%
  • Lega: 13,2%
  • Fratelli d’Italia: 4,9%
  • Altri centrodestra: 2,4%
  • Liberi e uguali: 6,6%


Le coalizioni

Centrodestra (Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Altri): 37,1%

Centrosinistra (Pd, Ap, Altri): 27,4%

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Di seguito anche gli ultimi sondaggi Noto per Cartabianca (Rai 3), Tecnè per Matrix (Canale 5) e Index Research per Piazzapulita (La7). Per tutti, vale quanto scritto ieri sulla vita grama dei sondaggisti in queste elezioni.

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Index Research per Piazzapulita - La7 - (25 gennaio 2018)

Intenzioni di voto

  • Forza Italia: 15,8%
  • Lega: 13,7%
  • Fratelli d’Italia: 5,2%
  • Noi con l’Italia: 2,1%
  • Altri: 0,5%
    Totale Centrodestra: 37,3%
  • Pd: 24%
  • Più Europa Bonino: 1,3%
  • Civica e popolare Lorenzin: 1,0%
  • Insieme: 1,6%
    Totale Centrosinistra: 27,9%
  • Liberi e uguali: 6,5%
  • M5S: 27%

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Sondaggio Tecnè per Matrix-Canale 5 (24 gennaio 2018)

Intenzioni di voto nel proporzionale

  • M5S: 27,4%
  • Pd: 22,3%
  • Più Europa: 1,7%
  • Liberi e uguali: 6,3%
  • Forza Italia: 18,3%
  • Lega: 12,5%
  • Fratelli d’Italia: 5,3%
  • Noi con l’Italia: 2,8%
  • Altri: 3,4%

Intenzioni di voto nel maggioritario

  • Centrodestra: 39.0%
  • M5S: 27,4%
  • Centrosinistra: 26,1%
  • Liberi e uguali: 6,3%
  • Altri: 1,2%

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Ipr Marketing/Noto sondaggi (23 gennaio 2018)

Intenzioni di voto alla Camera 

  • M5S: 28%
  • Forza Italia: 16%
  • Lega: 12%
  • Fratelli d’Italia: 6%
  • Noi con l’Italia: 3
  • Totale Centrodestra: 37%
  • Pd: 22%
  • Più Europa Bonino: 2%
  • Civica e popolare Lorenzin: 2%
  • Insieme: 1%
  • Totale Centrosinistra: 27%
  • Liberi e Uguali: 6%
  • Altri: 2%

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Difficoltà per chi fa i sondaggi

25 gennaio 2018 - Non sembrano elezioni facili, nemmeno per i sondaggi, le politiche del 4 marzo 2018. Come si vede chiaramente scorrendo le rilevazioni dei diversi istituti e le loro variazioni, settimana dopo settimana.

Valori percentuali piuttosto diversi stimati per le varie liste dai diversi sondaggisti; e la quota di indecisi/astenuti piuttosto alta - fra il 30% e il 40% di chi avrebbe diritto di votare - espongono al rischio di brutte figure per la possibile differenza fra previsione e risultati. In particolare, il rischio maggiore è nella previsione dei seggi, con una legge elettorale nuova, mai usata prima, che prevede un mix perverso fra proporzionale e maggioritario.

La differenza di +/- 3% (il "margine di errore" di solito ammesso dai sondaggi), nel quadro politico di competizione a tre, potrebbe anche significare la differenza fra il raggiungimento di una maggioranza assoluta in parlamento da parte di uno dei contendenti (solo il centrodestra unito appare alla portata di questo traguardo) e, invece, un parlamento senza maggioranza.
Inoltre, dal 15 febbraio i sondaggi non potranno più essere diffusi. E, fanno notare alcuni sondaggisti, proprio le ultime due settimane sarebbero le più interessanti, perché si smuovono gli indecisi e gli astenuti potrebbero cambiare idea.

Oggi c'è da notare "il barometro" settimanale curato da Nicola Piepoli per la Stampa.
Vediamo innanzitutto le intenzioni di voto alla Camera (rilevazione del 22 gennaio):

  • Centrodestra: 35,5% (-1% rispetto al 15 gennaio)
  • Centrosinistra: 29,0% (+0,5%)
  • Movimento 5 Stelle: 27,5% (+0,5%)
  • Liberi e Uguali: 7% (=)

Secondo Piepoli, l'affluenza sarà fra il 60 e il 65%.

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Distrubuzione dei seggi alla Camera secondo Emg Acqua

24 gennaio 2018 - Ecco l’aggiornamento del sondaggio Emg Acqua per il Tg La 7, che questa volta presenta anche una simulazione della distribuzione dei seggi per la Camera.

Intenzioni di voto alla Camera dei deputati (22 gennaio 2018):

  • Forza Italia: 16% (era 15,7% il 15 gennaio)
  • Lega: 13,9% (era 13,8%)
  • Fratelli d’Italia: 5,1% (5,5%)
  • Noi con L’Italia - Udc: 2,7% (2,6%)
    Totale centrodestra: 37,7% (Emg Acqua lo dava al 37,6% il 15 gennaio). 
  • Partito democratico: 23,7% (era 23,8% il 15 gennaio)
  • Insieme: 1,6% (1,5%)
  • Più Europa - Cd con Bonino: 1,4% (1,4%)
  • Civica popolare con Lorenzin: 1,0% (1,1%)
  • Svp: 0,4% (0,4% )
    Totale centrosinistra: 28,1% (era 28,2% il 15 gennaio).

  • Movimento 5 Stelle: 27% (26,8% il 15 gennaio)

  • Liberi e uguali: 6,1% (era 6,0%)


Simulazione seggi alla Camera

  • Forza Italia: 107 - 137
  • Lega: 90-120
  • Fratelli d’Italia: 31 - 51
  • Noi con l’Italia - Udc: 6 - 16
    Totale centrodestra: 259 - 299

  • Partito democratico: 131 - 171
  • Altri: 3 - 7
    Totale centrosinistra: 136 - 176

  • Movimento 5 Stelle: 139 - 179

  • Liberi e uguali: 22-26

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23 gennaio 2018 - Nuovo sondaggio Tecnè per Tgcom24, pubblicato il 22 gennaio.

Intenzioni di voto nel proporzionale (Astensione/indecisi 40,8%)

  • Movimento 5 Stelle: 27,0% (un mese fa: 26,9%)
  • Partito democratico: 22,30% (23,0%)
  • Forza Italia: 18,2% (17,5%)
  • Lega: 12,6% (14,1%)
  • Liberi e Uguali: 6,2% (7,9%)
  • Fratelli d’Italia: 5,4% (5,3%)
  • Noi con l’Italia - Udc: 2,8%
  • Più Europa Cd con Bonino: 1,8%
  • Altri: 3,7%

Intenzioni di voto al maggioritario (Astensione/indecisi 40,8%)

  • Centrodestra: 39,2% (un mese fa: 38,5%)
  • Movimento 5 Stelle: 27,0% (26,9%)
  • Centrosinistra: 26,3% (26,1%)
  • Liberi e uguali: 6,2% (7,9%)

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Il 23 gennaio la Repubblica ha pubblicato un'analisi sulle tendenze all'astensione, che nelle ultime tornate elettorali hanno riguardato più il centro-nord del sud, e hanno colpito in particolare il centrosinistra. A questo proposito, senza elaborare nel dettaglio le varie tendenze, al fine delle previsioni elettorali per le elezioni politiche del 4 marzo sembra abbastanza riconosciuto dai vari analisti che per il Pd - al terzo posto dietro il centrodestra unito, e il M5S -  l'unico modo per evitare una sconfitta di proporzioni molto pesanti (che probabilmente costringerà a una resa dei conti vera il gruppo dirigente renziano) è riportare al voto una quota sostanziosa di quegli elettori che hanno abbandonato il partito senza passare ai Cinquestelle o alla Lega, ma si sono trasformati in "astenuti". Tutti i sondaggi fissano la quota di indecisi/astenuti fra il 40% e il 30% dell'elettorato. Insomma un bel po' di voti sui quali lavorare.

Ricordiamo che dopo il 15 febbraio non si potranno più pubblicare i risultati dei sondaggi. E che proprio gli ultimi 15 giorni di campagna elettorale sono giudicati decisivi, specialmente in uno scenario con tanti partiti. Insomma, rispetto agli ultimi sondaggi prima del blackout, potremmo avere dei risultati con alcune sorprese di non poco conto. Soprattutto tenuto conto anche dell'alta percentuale fra astenuti e indecisi.

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22 gennaio 2018

Il 21 gennaio Ixè ha pubblicato il nuovo sondaggio (realizzato per Huffington Post) sulle intenzioni di voto e una simulazione dei collegi alla Camera.

Le rilevazioni si riferiscono al 19 gennaio.

Le liste:

  • M5 Stelle: 27,8%

  • Pd: 22,3%
  • Civica popolare: 1,2%
  • Più Europa-Bonino: 1,9%
  • Insieme: 0,6%

  • Forza Italia: 17,4%
  • Lega: 11,3%
  • Fratelli d’Italia: 4,5%
  • Noi con l’Italia: 2,5%
  • Liberi e uguali: 7,4%

La simulazione della distribuzione dei seggi alla Camera:

  • Centrodestra: 299
  • M5 Stelle: 161
  • Centrosinistra: 137
  • Liberi e uguali: 29

In questa simulazione, dunque, al centrodestra mancherebbero 17 seggi per la maggioranza assoluta.

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Index Research

Uno sguardo anche al Sondaggio Index Research per Piazzapulita di La7. La rilevazione è stata pubblicata il 18 gennaio.

  • Forza Italia: 15,6%
  • Lega: 13,6%
  • Fratelli d’Italia: 5,3%
  • Noi con l’Italia: 1,5%
  • Movimento animalista italiano, Idea, Energie per l’Italia, Rivoluzione cristiana: 1,0%

Totale Coalizione centrodestra: 37,0%

  • Pd: 24,0%
  • Insieme: 1,75%
  • +Europa: 1,4%
  • Civica Popolare Lorenzin: 1,0%

Totale Coalizione centrosinistra: 27,9%

Liberi e uguali: 6,5% 

Movimento 5 Stelle: 27,5%


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MEDIA YOUTREND, 18 gennaio 2018

20 gennaio 2018 - Il fine settimana porta la nuova media Youtrend dei sondaggi per le elezioni politiche del 4 marzo, pubblicata il 18 gennaio 2018; quasi nessuna variazione rispetto alla media della settimana scorsa.

  • M5 Stelle: 27,5%
  • Pd: 23,2%
  • Altri centrosinistra: 4%
  • Forza Italia: 16,5%
  • Lega: 13,2%
  • Fratelli d’Italia: 5,2%
  • Altri centrodestra: 2,3
  • Liberi e uguali: 6,6%

Le coalizioni

Centrodestra (Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Altri): 37,2%

Centrosinistra (Pd, Ap, Altri): 27,2%


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Previsione seggi alla Camera, Ipsos

19 gennaio 2018 - La notizia di venerdì in fatto di sondaggi riguarda la rilevazione Ipsos, pubblicata dal Corriere della Sera. È un sondaggio realizzato il 17 e il 18 gennaio dalla società di Nando Pagnoncelli che ci offre un quadro delle intenzioni di voto (alla Camera) dal quale escono sostanziali conferme di quel che abbiamo scritto e visto finora.

Il Corriere punta il titolo sulla netta prevalenza del centrodestra nei collegi uninominali del nord, ma  resta il dato generale sulla proiezione dei seggi assegnati ai vari gruppi a Montecitorio. E quel che se ne ricava è ancora che il centrodestra è davanti ma non ha la maggioranza assoluta. E il vantaggio, in questa proiezione, si riduce rispetto alla precedente simulazione di Ipsos di dicembre.

Usiamo i dati riportati dal sito Ipsos (18 gennaio 2018) che hanno qualche leggera differenza rispetto a quelli del quotidiano milanese. Il dato dell'astensione e degli indecisi è, secondo Ispos, al 34%.

Abbiamo dunque questa situazione generale alla Camera:

  • Centrodestra: 269 seggi
  • Movimento Cinque Stelle: 169 seggi
  • Centrosinistra: 152 seggi
  • Liberi e Uguali: 27 seggi

Alla coalizione guidata da Silvio Berlusconi mancano dunque 47 seggi per arrivare alla maggioranza assoluta di 316. Nella simulazione di dicembre, come ricorda Pagnoncelli, al centrodestra Ipsos attribuiva 281 deputati, 12 in più di questa di gennaio.

Vediamo invece i comportamenti degli schieramenti nelle diverse aree del paese nei collegi uninominali.  Per semplificare, possiamo dire che al nord - salvo il Trentino, dove prevale per 4 seggi a 2 il centrosinistra sul centrodestra - vince nettamente la compagine Fi, Lega, Fdi; al centro prevale il centrosinistra, salvo nel Lazio (centrodestra) e nelle Marche (M5s); al sud sparisce il centrosinistra e se la giocano il centrodestra con i grillini, con una prevalenza dei primi in numero di seggi.

Ecco i dati in alcune regioni.

Piemonte: 
centrodestra: 11 seggi
centrosinistra: 3
M5s: 3

Lombardia:
centrodestra: 31 seggi
centrosinistra: 4
M5s: 0

Veneto:
centrodestra: 16 seggi
centrosinistra: 1
M5s: 2

Emilia Romagna:
centrodestra:  3 seggi
centrosinistra: 12
M5s: 2

Toscana: 
centrodestra:  2 seggi
centrosinistra: 11
M5s: 1

Lazio:
centrodestra:  11 seggi
centrosinistra: 3
M5s: 7

Campania:
centrodestra:  13 seggi
centrosinistra: 1
M5s: 8

Puglia:
centrodestra:  12 seggi
centrosinistra: 0
M5s: 5

Sicilia:
centrodestra:  11 seggi
centrosinistra: 0
M5s: 9

Le percentuali delle liste secondo Ipos

Forza Italia: 16,5%
Lega: 13,8%
Fratelli d’Italia: 4,7%
Noi per l’Italia: 0,9%
Totale centrodestra: 35,9%

Movimento 5 Stelle: 28,7% (con un più 0,5% rispetto a metà dicembre 2017)

Partito democratico: 23,1% (- 0,2%)
Civica popolare: 1,8%
Insieme: 1,4%
Più Europa: 1,2%

Liberi e Uguali: 6,4%

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18 gennaio 2018 - Oggi parliamo del sondaggio del 16 gennaio, targato Tecnè ed effettuato per Matrix, trasmissione di Canale 5.
Considerazioni: 

  • Forza Italia cresce a scapito della Lega (apparentemente);
  • il Pd continua a ridurre la sua quota;
  • Liberi e Uguali continua ad avere percentuali deludenti e addirittura perde un punto.
  • Per il Pd, preoccupante anche il dato dell'uninominale che andrebbe però tradotto in seggi vinti e persi, prima di avere un valore sul quale discutere.

Sicuramente, nei prossimi giorni, Renzi e i suoi si aspettano una ripresa, con l'inizio vero della campagna elettorale, che finora il Pd ha praticamente lasciato fare agli altri.

Intenzioni di voto nel proporzionale (Astensione/indecisi 40,4%)

  • Movimento 5 Stelle: 27,9% (un mese fa: 26,7%)
  • Partito democratico: 21,0% (23,7%)
  • Forza Italia: 18,1% (17,4%)
  • Lega: 12,5% (14,0%)
  • Liberi e Uguali: 6,3% (7,3%)
  • Fratelli d’Italia: 5,2% (5,4%)
  • Noi con l’Italia - Udc: 2,7%
  • Più Europa Cd con Bonino: 2,0%
  • Altri: 4,3%

Intenzioni di voto maggioritario per area geografica

Centrodestra:

  • Nord: 45,3%
  • Centro (con Emilia Romagna): 32,5%
  • Sud e isole: 38,0%

Movimento 5 Stelle:

  • Nord: 22,0%
  • Centro (con Emilia Romagna): 27,9%
  • Sud e isole: 35,2%

Centrosinistra:

  • Nord: 26,8%
  • Centro (con Emilia Romagna): 30,3%
  • Sud e isole: 18,9%

Liberi e Uguali:

  • Nord: 5,1%
  • Centro (con Emilia Romagna): 7,6%
  • Sud e isole: 6,7%

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17 gennaio 2018 - Due sondaggi nuovi: Euromedia Research e Istituto Piepoli. Presentati entrambi a Porta a Porta, Rai 1, il 16 gennaio 2018.

Non c’è molto da commentare, salvo una lieve flessione per il centrodestra, secondo Euromedia, rispetto alla rilevazione del 19 dicembre (-1,1%) e una leggera crescita per il centrosinisitra (+1,4%).

Un altro aspetto, forse il più rilevante, che emerge dal sondaggio Euromedia, è la stima della provenienza politica degli indecisi/astenuti sulla base delle ultime elezioni. Ebbene il Pd è il più rappresentato in questa categoria, con l’8%; segue Forza Italia con il 3,2%. Il 18,4% dichiara di non aver votato alle precedenti elezioni.

Questa potrebbe essere una buona notizia per Renzi, che così sa di avere un bacino dal quale recuperare un po’ di voti. Potrebbe anche essere però un fastidioso indicatore di sconcerto dell’elettorato del Partito democratico pronto a gonfiare ulteriormente il numero di coloro che stanno per abbandonarlo.

INTENZIONI DI VOTO, EUROMEDIA RESEARCH, 16 GENNAIO 2018

Indecisi, astensioni: 32%

  • Forza Italia: 18%
  • Lega: 13,5%
  • Fratelli d’Italia: 4,4%
  • Noi con l’Italia - Udc: 2,4%
  • Altri centrodestra: 0,7%

Totale centrodestra: 39% (era al 40,1% il 19 dicembre)

*

  • Partito democratico: 24,2%
  • Insieme: 0,4%%
  • Più Europa Cd con Bonino: 1,8%
  • Civica popolare con Lorenzin: 1,2,%
  • Svp: 0,3%

Totale centrosinistra: 27,9% (era al 26,5% il 19 dicembre)

*

  • Movimento 5 Stelle: 26,3% (invariato rispetto al 19 dicembre)

*

  • Liberi e uguali: 6,0% (era al 6,4% il 19 dicembre)


INTENZIONI DI VOTO, ISTITUTO PIEPOLI, 16 GENNAIO 2018

  • Forza Italia: 15%
  • Lega: 14%
  • Fratelli d’Italia: 5%
  • Noi con l’Italia - Udc: 2,5%

Totale centrodestra: 36,5%

*

  • Partito democratico: 25%
  • Insieme: 1%%
  • Più Europa - Cd con Bonino: 1,5%
  • Civica popolare con Lorenzin: 1%

Totale centrosinistra: 28,5%

*

  • Movimento 5 Stelle: 27%

*

  • Liberi e uguali: 7%

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16 gennaio 2018 - Oggi è la volta del nuovo sondaggioEmg Acqua per il Telegiornale de La7. È stato diffuso il 15 gennaio 2018.

Intenzioni di voto alla Camera dei deputati:

  • Forza Italia: 15,7%
  • Lega: 13,8%
  • Fratelli d’Italia: 5,5%
  • Noi con L’Italia - Udc: 2,6%

Totale centrodestra: 37,6% (Emg Acqua lo dava al 36,1% l’8 gennaio).

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  • Partito democratico: 23,8%
  • Insieme: 1,5%
  • Europa Cd con Bonino: 1,4%
  • Civica popolare con Lorenzin: 0,4%

Totale centrosinistra: 28,2% (era 28,4% l’8 gennaio).

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  • Movimento 5 Stelle: 26,8% (era 28,2 l’8 gennaio)

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  • Liberi e uguali: 6,0% (era 5,6%)

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15 gennaio 2018 - La campagna elettorale sta entrando nel vivo, anche se per ora non sembrano prevedibili smottamenti nelle rilevazioni delle intenzioni di voto rispetto a quanto acquisito fiino a oggi: 

  • Nonostante la buona prestazione del centrodestra unito (ormai sopra il 37%), la situazione attuale proporrebbe un Parlamento ancora senza maggioranza
  • Occorre poi prestare sempre più attenzione alla quota - attorno al 40% degli aventi diritto - di indecisi, astenuti, non disposti a comunicare le proprie intenzioni di voto. Chi riuscisse a portare al voto e dalla propria parte una frazione significativa di questo gruppo potrebbe mutare in modo rilevante la performance alle elezioni del 4 marzo.

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Il 13 gennaio l’Istituto Ixè ha pubblicato il suo nuovo sondaggio per Huffington Post.

  • Pd: 23,1%
  • Civica Popolare: 1,7%
  • +Europa: 1,7% 
  • Liberi e uguali: 7,0%
  • Forza Italia: 17,2%
  • Lega: 11,8%
  • Fratelli d’Italia: 4,9%
  • Noi con l’Italia: 2,4%

  • Movimento 5 Stelle: 27,8%

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Swg, rilevazione fra l’8 e il 10 gennaio (diffusa il 12 gennaio):

  • Forza Italia: 16,7%
  • Lega: 13,1%
  • Fratelli d’Italia: 5,7%
  • Noi con l’Italia: 1,6%
  • Movimento animalista italiano: 0,5%

Totale Coalizione centrodestra: 37,6%

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  • Partito democratico: 23,1%
  • Civica Popolare Lorenzin: 1,4%
  • Europa Emma Bonino: 1,3%
  • Liste Insieme con Verdi e Socialisti: 0,9%
  • Svp: 0,4%

Totale Coalizione centrosinistra: 27,1%

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  • Movimento 5 Stelle: 26,7%
  • Liberi e Uguali di Grasso: 6,8%
  • Potere al Popolo: 0,7%

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Index Research

Situazione leggermente migliore per il Pd se guardiamo il più recente sondaggio di Index Research per Piazzapulita, programma di La7. La rilevazione è stata pubblicata l’11 gennaio.

  • Forza Italia: 15,0%
  • Lega: 13,7%
  • Fratelli d’Italia: 5,4%
  • Noi con l’Italia: 1,6%
  • Movimento animalista italiano, Idea, Energie per l’Italia, Rivoluzione cristiana: 1,0%

Totale Coalizione centrodestra: 36,7%

*

  • Pd: 24,0%
  • Insieme: 1,7%
  • +Europa: 1,5%
  • Civica Popolare Lorenzin: 0,8%

Totale Coalizione centrosinistra: 28,1%

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Liberi e uguali: 6,2% *

Movimento 5 Stelle: 28,0%


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MEDIA YOUTREND, 11 gennaio 2018

Il centrodestra distanzia di 10 punti il centrosinistra: 37,1% contro 27,1%. Movimento 5 Stelle al 28,1%, da solo vale più di tutto il centrosinistra. Ecco la sintesi della prima media dei sondaggi di questo nuovo anno curata da Youtrend, compilata l’11 gennaio 2018 per le elezioni politiche. Tiene conto dei sondaggi del 2018 di: Demopolis, Tecnè, Emg, Euromedia, Piepoli.

Le liste

  • M5 Stelle: 28,1% (il 18 dicembre 2017 era al 27,5%)
  • Pd: 23,6% (era 24,1%)
  • Altri centrosinistra: 3,5% (era 4,2%)
  • Forza Italia: 15,9% (era a 15,8%)
  • Lega: 13,4% (era a 13,7%)
  • Fratelli d’Italia: 5,3% (era 5,1%)
  • Altri centrodestra: 2,5 (era 1,9%)
  • Liberi e uguali/Sinistra italiana: 6,4% (era a 6,8%)
  • Ap: 1,2% (a gennaio 2017 era a 3,6%)
  • Altre liste: 5,8% (a gennaio 2017 erano a 4,2%)

PER LE COALIZIONI, LA SITUAZIONE È QUESTA:

  • Centrodestra (Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Altri): 37,1% (il 18 dicembre era 35,8%)

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  • Centrosinistra (Pd, Ap, Altri): 27,1% (era a 27,9%).

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Regionali. Questo invece è un sondaggio laterale alle politiche 2018. L'Isituto Piepoli per La Stampa ha indagato le intenzioni di voto all'election day del 4 marzo per le regionali di Lombardia e Lazio. In entrambi i casi sono brutte notizie per il Pd.

Lombardia. La campagna elettorale è stata un poco scossa dalla decisione di Roberto Maroni di non candidarsi, il che avrebbe dovuto - almeno secondo i dirigenti del Pd - rendere un po' più competitiva la corsa in Lombardia. Le rilevazioni di Piepoli invece sono una doccia fredda per Renzi:


Lazio. Qui la situazione è per ora più incerta:

  • candidato del centodestra (Maurizio Gasparri): 25%;
  • centrosinistra (Nicola Zingaretti): 23%
  • M5S (Roberta Lombardi): 28%.

In sostanza, dice Piepoli: in Lombardia vincerà il centrodestra; nel Lazio il Movimento 5 Stelle. Va aggiunto che ci sono però alcune variabili che potrebbero mutare lo scenario.
Per esempio il grumo di "voto non espresso" nei sondaggi, fatto di incertezza, previsione di astensione, decisione di non esprimersi nelle rilevazioni. Poi il ruolo dell'elettorato di Liberi e Uguali.
Infine, il possibile effetto di trascinamento del voto delle politiche che sarà lo stesso giorno di quello di queste regionali.

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11 gennaio 2018 - Ecco i dati dei sondaggi Noto, e dell’ultimo Tecnè, del quale scriviamo sotto, sulle elezioni politiche 2018. Vale la pena ricordare che si tratta di due sondaggi “singoli”, frutto di due istituti di rilevazione. Come abbiamo scritto altre volte, i singoli sondaggi sono meno significativi delle medie.

Noto ha raccolto i dati per Cartabianca di Rai 3. Sono dati del 9 gennaio. Confermano, in misura leggermente diversa, la tendenza a crescere del centrodestra, se pure lentamente; e a scendere del Pd e del centrosinistra, nel quale però sembra avere prospettive interessanti +Europa Bonino.

I dati Noto, 9 gennaio 2017 (intenzioni di voto alla Camera)

  • Pd: 22%
  • +Europa Bonino: 2,5%
  • Lorenzin Civica Popolare: 2,5
  • Insieme: 0,5%

Totale centrosinistra: 27,5%

- M5S: 28%

Forza Italia: 16%
Lega: 13%
Fdi: 6,3%
Noi con l’Italia: 2,7%

Totale centrodestra: 38%

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Diffusi invece ieri i dati del nuovo sondaggio Tecnè realizzato per la trasmissione Matrix di Canale 5. La rilevazione è stata effettuata l’8 gennaio 2018 su mille persone e con un margine di errore di 3,1%.

Ecco i risultati:

Intenzioni di voto nel proporzionale

Astensione/indecisi: 42,2%

  • M5S: 28,1%
  • Pd: 20,7%
  • Forza Italia: 18%
  • Lega: 12,6%
  • Fratelli d’Italia: 5,3%
  • Noi con l’Italia: 2,6%
  • Liberi e Uguali: 6,7%
  • Altri di centrosinistra: 4,3%
  • Altri di centrodestra: 0,7%

Intenzioni nel maggioritario

Astensione/indecisi: 42,2%

  • Centrodestra: 39,2%
  • M5S: 28,1%
  • Pd-altri centrosinistra: 25%
  • Liberi e Uguali: 6,7%.

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10 gennaio 2018 - È arrivato anche il nuovo sondaggio dell’istituto Demopolis per le elezioni politiche del 4 marzo 2018.

Ecco i dati essenziali.

Affluenza stimata: 61%

  • M5S: 29%
  • Pd: 24%
  • Forza Italia: 15,3%
  • Lega: 14%
  • Fdi: 5%
  • Liberi e Uguali: 7%

Coalizioni

  • Centrodestra: 36,2%
  • Centrosinistra: 26,5%

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Ci sono poi altri due sondaggi, precedenti quello Demopolis, ma comunqunque interessanti: uno di Emg Acqua, l’altro di Winpoll.

Entrambi confermano una sostanziale stasi nelle percentuali, e un Parlamento senza maggioranza assoluta, anche se continuano a essere numeri che piacciono più al centrodestra che al Pd.

Discorso a parte, come sempre, per il “io corro da solo” del M5S.

Il primo sondaggio che guardiamo è realizzato da Emg per il Tg di La 7 e diffuso lunedì 8 gennaio 2018. Dice che:

Nelle intenzioni di voto per la Camera, il centrodestra sarebbe al 36,1%, era al 36,0% il 18 dicembre (un dato che è quasi in linea con quello della media Youtrend del 28 dicembre che lo dava al 35,8%); con queste suddivisioni:

  • Forza Italia: 14,8%
  • Lega: 13,6%
  • Fratelli d’Itlia 5,5%
  • Noi con l’Italia - 2,2%

Il centrosinistra invece - sempre per la Camera - registra il 28,4%, era il 28,7 il 18 dicembre (la media Youtrend del 28 dicembre era il 27,9%) con queste suddivisioni:

  • Partito democratico: 24,1%
  • Insieme: 1,5%
  • Più Europa - Cd con Bonino: 1,4%
  • Civica Popolare con Lorenzin: 1,0%
  • Svp: 0,4%

Il Movimento 5 Stelle è al 28,2%, mentre era al 28,5% il 18 dicembre (Media Youtrend, 28 dicembre: 27,5%).

Liberi e Uguali: 5,6% era al 5,7% il 18 dicembre (media Youtrend 28 dicembre: 6,8%).

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Il sondaggio Winpoll, invece, è stato diffuso il 2 gennaio 2018. Si tratta di rilevazioni fatte tra il 29-31 dicembre 2017.

Il centrodestra è dato al 36,1% Il Movimento 5 Stelle al 30,4% Il Centrosinistra la 24,9% Liberi e Uguali al 6,8%.

Winpoll si esercita anche con la suddivisione dei seggi. 

Camera:

  • Centrodestra: 139 seggi dal proporzionale e 137 dall’uninominale, totale 276 (maggioranza assoluta si raggiunge a 316);
  • Centrosinistra: 101 proporzionale, 33 all’uninominale, totale 134;
  • Movimento 5 Stelle: 117 al proporzionale, 62 all’uninominale, totale 179;
  • Liberi e Uguali: 30 al proporzionale, 0 all’uninominale (ovviamente)

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9 gennaio 2018 - Il dato più rilevante di questi giorni è ancora una rilevazione Ixé per Huffington Post (pubblicata il 6 gennaio) che analizza le intenzioni di voto degli italiani in base all’età alle prossime elezioni politiche.

Il dato più evidente che se ne ricava è che l’elettorato del Movimento 5 Stelle è soprattutto quello “giovane”, con la punta massima nella fascia fra i 35 e i 45 anni; notevoli difficoltà per Grillo-Casaleggio fra l’elettorato sopra i 55.

  • L’elettorato del movimento guidato da Di Maio è per il 77% under 50 anni e solo per il 23% sopra i 50.
  • Il Pd: 50% sotto e 50% sopra i 50 anni.
  • Il centrodestra: 52% sotto i 50 e 48% sopra i 50.
  • Liberi e Uguali: 63% dell’elettorato è under 50 anni, il 37% sopra i 50.

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La propensione al voto segmentata per fasce d’età, gennaio 2018 (Ixè/HuffingtonPost)

7 gennaio 2018 - Ixè: al centrodestra andranno 292 seggi alla Camera. Con queste previsioni - da prendere con molta cautela - la maggioranza assoluta, non è più così lontana.

In attesa della nuova media dei sondaggi di Youtrend, riportiamo il dato di un singolo sondaggio che si sbilancia molto nella previsione dell'assegnazione dei seggi alla Camera, nelle elezioni del 4 marzo. Ixè ha pubblicato il sondaggio il 20 dicembre 2017, per conto di Huffington Post. 

Ecco la ripartizione dei seggi prevista alla Camera:

  • Centrodestra: 292
  • Movimento 5 Stelle: 167
  • Pd: 138
  • Liberi e Uguali: 29

Ricordiamo la nostra preferenza per le medie rispetto al singolo sondaggio (nella media è più probabile si compensino gli errori, gli effetti di domande poco chiare ecc.). Continueremo a far riferimento prevalntemente su quella di Youtrend che mette insieme i sondaggi di otto diversi istituti.



28 dicembre 2017 - Per ora la situazione dei sondaggi relativi alle elezioni politiche del 2018, come proposta dalla media di Youtrend, continua a rimanere stabile, assestata da alcune settimane.

Nessuna considerazione sostanziale nuova rispetto a quelle fatte nelle scorse settimane e che si possono riassumere così: con questi numeri sarà impossibile formare un governo sostenuto da una maggioranza omogenea.

I fuochi d'artificio, probabilmente arriveranno in campagna elettorale e con essi, forse, qualche spostamento di rilievo nelle intenzioni dei votanti.

Tutti i tre contendenti: Centrodestra, M5S e Pd dovranno provare a coinvolgere elettori che si sono astenuti nelle ultime tornate elettorali. Altrimenti è probabile che non succeda niente di rilevante.

Intanto anche questa settimana si nota come si sia fermata la crescita del centrodestra come coalizione, ancora sotto il 36%. Alle medie di questa settimana abbiamo aggiunto - grazie a Youtrend - le medie che erano state rilevate a gennaio 2017.

Ora che siamo arrivati ai giorni dello scioglimento delle Camere e della definizione del calendario ufficiale che ci porterà alle elezioni del marzo 2018, vedremo dunque se si muoverà qualcosa.

SUPERMEDIA YOUTREND DEI SONDAGGI, 28 DICEMBRE 2017

  • M5 Stelle: 27,5% (a gennaio 2017 era a 28,2%)
  • Pd: 24,1% (a gennaio 2017 era a 30,9%)
  • Forza Italia: 15,8% (a gennaio 2017 era a 12,7%)
  • Lega Nord: 13,7% (a gennaio 2017 era a 12,8%)
  • Fratelli d’Italia: 5,1% (a gennaio 2017 era a 4,7%)
  • Liberi e uguali/Snistra italiana: 6,8% (a gennaio 2017 era a 2,9%)
  • Ap: 1,2% (a gennaio 2017 era a 3,6%)
  • Altre liste: 5,8% (a gennaio 2017 erano a 4,2%)

PER LE COALIZIONI, LA SITUAZIONE È QUESTA:

  • Centrodestra (Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Altri): 35,8% (a gennaio 2017 era a 30,2%)
  • Centrosinistra (Pd, Ap, Altri): 27,9% (a gennaio 2017 era a 34,5%).

21 dicembre 2017 - Questa settimana le medie dei sondaggi indicano una stasi della coalizione elettorale del centrodestra, sempre nettamente davanti al centrosinistra ma, per la prima volta da un po' di settimane, sostanzialmente ferma: al 35,8%.

La campagna elettorale per le elezioni politiche 2018 è ancora lunga (formalmente non è ancora incominciata) e nella compagine guidata da Silvio Berlusconi, comunque si comincia davvero a credere di poter arrivare alla soglia del 40%, sotto la quale qualsiasi vittoria quasi sicuramente non darebbe la maggioranza sufficiente per governare.

Nel caso del 40% (o anche meno se ci sarà molta “dispersione” cioè molti voti al proporzionale a liste che non entrano in Parlamento perché non hanno raggiunto le soglie prevista dal Rosatetellum bis: 1% per chi è in coalizione; 3% per chi va da solo) sostiene Roberto D'Alimonte, al centrodestra servirà poi vincere nel 70% dei collegi maggioritari per sperare nella maggioranza assoluta.

Insomma, difficile ma non impossibile, si dice. Nel centrodestra questa settimana non mutano nemmeno i pesi relativi dei tre partiti, mentre gli osservatori si interrogano sulle azioni per rendersi visibili dei rispettivi leader.

Fra i partiti, stabile anche il Movimento 5 Stelle, rispetto a una settimana fa; mentre il Pd continua perdere. Probabilmente a favore di Liberi e Uguali, che si avvicina al 7%.

Supermedia Youtrend dei sondaggi, 21 dicembre 2017

M5 Stelle: 27,3%

Pd: 24,1%

Forza Italia: 15,4%

Lega Nord: 13,4%

Fratelli d’Italia: 5,1%

Liberi e uguali (guidati da Pietro Grasso): 6,8%

Ap: 1,3%

ALTRE LISTE: 6,3%

Per le coalizioni, la situazione è questa:

Centrodestra (Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia): 35,8%

Centrosinistra: 27,9% (Pd, Ap, Altri).

La supermedia di Youtrend del 14 dicembre 2017

M5 Stelle: 27,2%

Pd: 24,4%

Forza Italia: 15,5%

Lega Nord: 13,5%

Fratelli d’Italia: 5%

Liberi e uguali (guidati da Pietro Grasso): 6,4%

Ap: 1,8%

Altre liste: 6,3%

Per le coalizioni, la situazione è questa:

Centrodestra: 35,9%

Centrosinistra: 28,6% (anche se questo dato è probabilmente superato dal fatto che Ap si frazionata, con una parte dei dirigenti passata al centrodestra).

9 dicembre 2017 - Non è un paese per sondaggi.
Perché, almeno per ora, i sondaggi relativi alle intenzioni di voto degli italiani per le politiche del 2018 si muovono ma si muovono davvero poco e per questo sono piuttosto noiosi.

Panorama politico frammentato, scarsa fiducia nei leader e poca passione, insieme a una generale incapacità di proiettarsi nel futuro, sembrano segnare gli umori anche politici di questo Paese.

Vediamo allora qualche numero.

MEDIA DEI SONDAGGI YOUTREND, 7 DICEMBRE 2017

Continuiamo a usare la media dei sondaggi curata da Youtrend. Questa è stata pubblicata il 7 dicembre 2017 (ribadisco: è una media fra sondaggi differenti, quindi può sembrare diversa da qualche rilevazione specifica di un istituto particolare; tuttavia, per non stare a dar conto di tutti i sondaggi, tenere sotto controllo la media sembra un buon modo per misurare il polso politico al paese).

M5 Stelle: 26,8%

Pd: 24,9%

Lega Nord: 13,6%

Forza Italia: 15,4%

Fratelli d’Italia: 5,2%

Liberi e uguali (guidati da Pietro Grasso): 6%

Ap: 1,9%

Altre liste: 6,4%

Per le "possibili" coalizioni

Centrodestra (Fi, Lega, Fdi, Altri): 35,4%

Centrosinistra (Pd, Ap, Altri): 29,8%

M5s: 26,8%

Liberi e uguali: 6%.

Altri 1,4 %

Ora, lasciando perdere i proclami di propaganda è evidente che la situazione appare per ora congelata in una sostanziale vittoria monca per il centrodestra che non avrebbe i numeri per governare da solo. Questo nonostante le buone performance che il leader della coalizione, Silvio Berlusconi sembra ancora in grado di garantire.

Diciamo che fino a quando non si supera la soglia del 40% non se ne parla neppure di maggioranza assoluta in Parlamento. E non è detto - anzi è improbabile - che basti: dipende dalle combinazioni fra seggi maggioritari e proporzionali del Rosatellum bis.

Per ora non si avverte nemmeno un effetto Pietro Grasso sulle intenzioni a favore della "nuova" formazione a sinistra del Pd, che non si schioda dal 6%.

Certo, va anche detto che la campagna elettorale, anche se evidentemente iniziata, è ancora al piccolo trotto. Soprattutto, si attende la reazione di Renzi, ora che non ha più le preoccupazioni di cucire difficili coalizioni: l'ex premier potrà giocare da solo, davvero, usando tutte le carte contro la destra, i 5 Stelle e anche la nuova sinsitra.

Si potrebbe dire: non avendo più nulla da perdere potrebbe dare il meglio di sè e giocare la partira della vita. Finora, la situazione di attesa e tira e molla ha eroso, poco alla volta, parte del gradimento del Pd nei sondaggi: almeno 5 punti prcentuali in un anno.

MEDIA DEI SONDAGGI EFFETTUATA DA YOUTREND RELATIVA AL 30 NOVEMBRE

Nessun spostamento di rilievo nei sondaggi nelle percentuali di lista e in quelle delle possibili coalizioni per le elezioni politiche 2018.

Vedremo se e quanto la nascita della coalizione di sinistra guidata da Pietro Grasso sposterà le percentuali nelle intenzioni di voto (difficile possa farlo in modo rilevante).

M5 Stelle 27%
Pd 24,4%

Lega Nord 13,7%
Forza Italia 15,6%
Fratelli d’Italia 5%

Mdp 3% Si 2,4% Ap 2,1%

Per le "possibili" coalizioni

Centrodestra (Fi, Lega, Fdi, Altri): 35,9%

Centrosinistra (Pd, Ap, Altri): 29,8%

M5s: 27%

Sinistra (Mdp, Si): 5,9%

Altri: 1,4 %

I seggi alla Camera secondo Youtrend:

La sinistra avrebbe 24 seggi; 169 il centrosinistra; 4 gli autonomisti;

126 per il centrodestra, in arrivo dai collegi poi 64 per Forza Italia dal proporzionale 21 Fratelli d'Italia 56 la Lega Nord -> Centrodestra: 267 seggi

153 seggi per il M5S

Si confermerebbe così quel che per ora appare chiaro a tutti (anche se in pochi lo dicono e lo diranno in campagna elettorale): con il Rosatellum bis sarà assai difficile vincere abbastanza per governare senza fare coalizioni che al momento appaiono "innaturali".

LA MEDIA DEI SONDAGGI CALCOLATA DA YOUTREND, PUBBLICATA IL 23 NOVEMBRE 2017:

Elezioni politiche 2018, la situazione:

M5 Stelle 27,5%
Pd 24,4%

  • Lega Nord 14,3%
  • Forza Italia 15,1%
  • Fratelli d’Italia 4,9%

Centrodestra 34,3%

Mdp 3%
Si 2,4%
Ap 2,1%

Questa la situazione, sempre secondo Youtrend, se si ragiona in termini di “coalizioni” ipotetiche:

Centrodestra (Fi, Lega, Fdi, Altri): 35,8%
Centrosinistra (Pd, Ap, Altri): 29,3%
M5s: 27,5%
Sinistra (Mdp, Si): 5,4% Altri 2 %

Abbiamo riportato questo dato delle coalizioni, anche se, per ora, sembra un esercizio azzardato, visto che
- la coalizione di centrosinistra è davvero diversa se viene considerata con Mdp e Sinistra italiana fuori dal recinto renziano o se invece la considerassimo dentro (ipotesi perà piuttosto improbabile);
- ma, soprattutto, perché è molto complicato tradurre queste percentuali in seggi e quindi calcolare il risultato percentuale che servirebbe alla coalizione vincente, per avere la maggioranza in Parlamento (sicuramente non basterebbe il 35,8% attualmente accreditato al Centrodestra, l'area politica ora maggioritaria (relativa) nel confronto elettorale).

PERCHÉ È IMPORTANTE LA DISTRIBUZIONE TERRITORIALE DEI COLLEGI UNINOMINALI

Il decreto legislativo che definisce la distribuzione è stato varato dal governo il 23 novembre e poi inviato alle Camere per l'approvazione. I collegi sono stati disegnati sulla base del lavoro del presidente dell'Istat, Giorgio Alleva, che tiene conto del censimento del 2011.

Insieme al documento che disegna i collegi, Alleva e la sua commissione hanno preparato un allegato con il numero di abitanti per ogni collegio. Dati molto importanti perché il Rosatellum bis prevede che in ciascun collegio possa esserci una oscillazione del 20% rispetto alla popolazione media.

Le Camere potrebbero ora decidere di correggere la mappa dei collegi disegnata dalla commissione di Alleva. 

Nella mappa dei collegi approvata dal governo ci sono alcuni cambiamenti rispetto a quanto previsto dalla lege elettorale del 1993, il cosiddetto Mattarellum.

La nuova tabella prevede un seggio in più per la Lombardia - 102 invece di 101 - e uno in meno per il Veneto: 50 anziché 51. Anche l'emilia Romagna avrà due collegi in più (da 15 a 17); l'Umbria passa da 5 a 3; la Basilicata da 5 a 2

Con la mappa dei collegi uninominali anche le previsioni di attribuzione dei seggi alla Camera e al Senato sulla base dei sondaggi sulle intenzioni di voto acquisirà una variabile più precisa, anche se resterà assai difficile prevedere quanto la coalizione o il partito vincenti dovranno ottenere in percentuale per ottenere una - assai improbabile - maggioranza nelle Camere - (Quanto bisogna vincere per governare?).

La media dei sondaggi calcolata da Youtrend, pubblicata il 16 novembre 2017:

M5 Stelle 27,3%
Pd 24,9%
- Lega Nord 14,4%
- Forza Italia 14,8%
- Fratelli d’Italia 4,8%
Centrodestra 34%

Mdp 3,1%
Si 2,2%
Ap 1,9%

Leadership

L'importanza di avere un leader. Facciamo due osservazioni sull'importanza della leadership per il risultato elettorale delle politiche del 2018.

Le osservazioni ruotano attorno al ruolo di Silvio Berlusconi.

Come ha sottolineato Ilvo Diamanti su Repubblica il 13 novembre 2017, il leader di Forza Italia è l'unico in Italia ad avere la capacità di creare e tenere insieme una coalizione politico-elettorale compatta, come ha ampiamente dimostrato nelle elezioni siciliane del novembre 2017.

La coalizione di centrodestra è dunque l'unica che arriverà alle elezioni con una certa capacità di tenuta e, grazie alla leadership, con la capacità di attrarre l'elettorato di tutte le sue componenti, da quelle moderate di centro a quelle di destra-destra.

La seconda osservazione che ci suggerisce Diamanti, è ancora più significativa. Riguarda la fiducia che Berlusconi come leader ottiene oggi: stabile attorno al 30%. Ma anche il fatto che questa fiducia la ottiene anche fra elettori di centrosinistra. Che gli riconoscono soprattutto le sue doti di mediatore.

In questa situazione il ragionamento di Diamanti è il seguente: Berlusconi ha il centrodestra dalla sua, ma - visto che con il Rosatellum bis sarà molto difficile per il vincitore delle elezioni governare senza alleanze - (Quanto bisogna vincere per governare?) con pezzi esterni al proprio schieramento - gli viene anche riconosciuto un ruolo di mediazione per creare alleanze adeguate a formare un governo dopo le elezioni.
Un ruolo di tessitore che nessun altro leader della politica italiana è in questo momento in grado di ricoprire.

La media dei sondaggi calcolata da Youtrend, 8 novembre 2017:

M5 Stelle 27,6%
Pd 25,5%
- Lega Nord 15,0%
- Forza Italia 14,9%
- Fratelli d’Italia 4,7%
Centrodestra 34.6%

Mdp 3,0%
Ap 2,0%
Si 2,3%

La media dei sondaggi pubblicata da Youtrend relativa al 2 novembre 2017:

M5 Stelle 27,7%
Pd 26,7%
- Lega Nord 14,8%
- Forza Italia 14,3%
- Fratelli d’Italia 4,7%
Centrodestra 33.8%

Mdp 3,2%
Ap 2,4%
Si 2,3%

1 giugno 2017, sondaggio SWG

Forza Italia: 11,8%
Lega Nord: 13,6
Fratelli d'Italia: 5,0%

M5s: 27,8%

Pd: 29,5%

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1 giugno 2017, sondaggio Index Research per Piazzapulita (La7)

Forza Italia: 13%
Lega Nord: 12,9%
Fratelli d'Italia: 4,6%

M5s: 29,2%

Pd: 26,6%

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29 maggio 2017 sondaggio EMG Acqua per il TG La7

Forza Italia: 13%
Lega Nord: 12,9%
Fratelli d'Italia: 4,6%

M5s: 29,9

Pd: 27,5%

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28 maggio 2017, Sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera

Forza Italia: 13,2%
Lega Nord: 12,8%
Fratelli d'Italia: 4,6

Pd: 30,4%

Movimento 5 Stelle: 30,5%



QUANTO BISOGNA VINCERE PER GOVERNARE

Il contesto più convincente è stato disegnato da Roberto D'Alimonte professore alla Luiss di Roma e fondatore del Cise (Centro Italiano Studi Elettorali) sul Sole 24 Ore il 15 ottobre 2017 e poi approfondito sul blog del Cise-Luiss il 27 ottobre. D'Alimonte ha calcolato quanto servirebbe a una coalizione per ottenere la maggioranza assoluta dei seggi alla Camera e al Senato: in sostanza per avere i numeri per governare.

Dalle simulazioni si ricava che, molto probabilmente, la vittoria elettorale non basterà alla coalizione vincente per governare.

CAMERA

Per ottenere una maggioranza assoluta alla Camera (316 seggi), una qualsiasi coalizione deve vincere almeno il 55% dei seggi nell'uninominale e il 50% dei seggi nel proporzionale (in questo caso otterrebbe 326 seggi) o il 60% nel maggioritario e il 45% nel proporzionale (318 seggi).

Sono ipotesi realistiche?. Ricordiamo che il Rosatellum bis assegna alla Camera 386 seggi proporzionali e 232 seggi maggioritari, 12 nella circoscrizione estero (nella simulazione di D'Alimonte sono inseriti 5 seggi di questi ultimi, resterebbero quindi da assegnarne 7).

SENATO

Al Senato, servirebbe il 50% dei seggi sia nella quota maggioritaria sia in quella proporzionale: così si otterrebbero 158 seggi sui 315 totali del Senato. (Al Senato, il Rosatellum assegna 109 seggi in collegi uninominali; 200 in collegi proporzionali, oltre a 6 della circoscrizione estero).

UNA MAGGIORANZA PER UNO DEI TRE POLI DALLE URNE? NON È REALISTICO

Ha scritto in proposito D'Alimonte:

«Nella storia della Seconda Repubblica non è mai successo che una coalizione sia arrivata al 50% dei voti proporzionali alla Camera. Questa percentuale è stata sfiorata dai due poli nel 1994 e dalle coalizioni di centro-destra e di centro-sinistra nel 2006. Ed erano i tempi del bipolarismo, mentre oggi il formato del sistema partitico è tripolare. Quanto ai collegi uninominali utilizzati tra il 1994 e il 2001, i picchi sono stati registrati dalle coalizioni di Berlusconi nel 1994 alla Camera (63,7%) e al Senato nel 2001 (65,5%). Nessuno è mai arrivato al 70%.»

IL PIENO NEI COLLEGI MAGGIORITARI

«Cosa fa pensare che a marzo del prossimo anno uno dei tre poli possa arrivare a queste percentuali? Per essere ancora più precisi prendiamo come punto di riferimento la percentuale ottenuta dalla Casa delle Libertà di Berlusconi nel 2001 al Senato, e cioè il 65% dei seggi maggioritari. Se uno dei tre poli ripetesse questo exploit alle prossime politiche dovrebbe comunque arrivare ad ottenere alla Camera il 45% dei voti proporzionali per riuscire ad avere 330 seggi e la stessa percentuale al Senato per avere 165 senatori. Certo, non si può escludere del tutto che questo avvenga. Ma che probabilità è realistico assegnare ad un evento del genere?»

Sempre secondo D'Alimonte, andrà tenuta in considerazione l'eventuale dispersione dei voti, i voti, cioè, dati a i partiti che non raggiungono la soglia del 3% e che quindi verranno ridistribuiti ai partiti sopra la soglia. Più è alta la dispersione più alta la quota aggiunta di seggi che influenzerà il risultato. Inoltre, ci sono i calcoli sui collegi uninominali, su come verranno distribuiti, con il nord a favore del centrodestra, il centro Italia del centrosinistra e il sud, dove la partita potrebbe essere aperta.

È quindi davvero difficile pensare a una delle coalizioni che esca vincitrice nel senso di dotata dei seggi necessari per governare da sola.

ECCO COME SI VINCE DAVVERO

Interessante però anche la simulazione pubblicata da Youtrend un paio di settimane fa. Conferma la sostanziale incertezza-difficoltà a raggiungere la maggioranza assoluta da parte del vincitore delle elezioni, quindi la buona probabilità di una sostanziale parità di forze in Parlamento.

Anche se un risultato molto netto a favore di uno dei tre poli, potrebbe arrivare a generare una maggioranza assoluta. Come quello registrato alle Europee del 2014 quando i partiti della coalizione che oggi potremmo ipotizzare si crei attorno al Pd ottenne l’equivalente il 46% dei voti e, contemporaneamente il centrodestra si fermò al 26,7% e il M5S al 21,6%. Un risultato così, porterebbe la coalizione vincitrice a un probabile trionfo anche in termini di seggi, che Youtrend ipotizza in 386 seggi.

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Luigi Gavazzi