Elezioni politiche 2018: le reazioni della stampa estera
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Elezioni politiche 2018: le reazioni della stampa estera

Trionfo del populismo, instabilità, rapporti con l'Europa: i temi-chiave trattati dai principali quotidiani stranieri nel commentare il post-voto italiano

Trionfo del populismo, allontamento dall’Europa, instabilità. Sono i concetti-chiave espressi negli sguardi della stampa europea il giorno dopo la elezioni italiane.

Particolarmente critica la stampa europea, capitanata dal quotidiano economico britannico Financial Times, che in un editoriale dedicato parte dal possibile ritorno al governo di Silvio Berlusconi e nel sottolineare la fase di difficoltà a individuare una maggioranza in Parlamento che caratterizzerà lo scenario politico italiano da qui in avanti dichiara: “L’Italia si merita di meglio”.

Il dito dei britannici puntato su Berlusconi

Sempre da Londra, l’accento è puntato su Berlusconi anche dall’Economist, che ricorda come nel caso di nuove elezioni l’anno prossimo l’ex premier potrebbe tornare a correre in prima persona e diventare premier a 83 anni.

Populismo e sovranismo al centro delle analisi degli altri due grandi quotidiani britannici, il Guardian e il Telegraph. Il primo rileva come “quasi la metà del popolo italiano ha espresso il suo sostegno ai partiti populisti che una volta erano considerati di nicchia e, allo stesso tempo, ha preso le distanze dal partito di centrosinistra guidato dall’ex premier Matteo Renzi.

L’altra testata inglese affida la sua osservazione anche all’ex capo delle strategie della Casa Bianca Steve Bannon, a Roma per osservare con i propri occhi ciò che definisce “il più grande avvenimento politico del momento” reputando come il voto italiano abbia espresso un’avanguardia e una vittoria del movimento sovranista, più della Brexit, più di quanto sia accaduto negli Stati Uniti con Trump”.

Dalla Spagna, l'elogio a Tajani e Gentiloni

Dalla Gran Bretagna alla Spagna, con El Mundo che parla di confusione e instabilità, i due termini che - a suo dire - ancora una volta si adattano meglio di tutti a definire lo scenario post-elettorale italiano.

L'altro spagnolo, Abc, spera che, nella prospettiva di una grande coalizione possa emergere il nome di Gentiloni, ma soprattutto quello di Tajani, attuale presidente del parlamento Europeo, e in grado di porre un freno alla corrente euroscettica di Salvini e Di Maio.

Francia: Matteo Renzi, altro che Macron italiano...

La Francia affida la sua copertura a due contenuti di primo piano: in uno esamina le buone prospettive della coalizione di centrodestra e il tracollo del Pd, dovuto a suo dire, del discredito espresso nei confronti del suo leader Matteo Renzi e del suo errore di non aver valorizzato a dovere nel partito la figura di Paolo Gentiloni. L’altro articolo è invece un’intervista all’ex premier ed economista Mario Monti che si concentra su Berlusconi e il populismo.

La Germania si interroga sull'ascesa di Di Maio

In Germania, per chiudere il quadro del Vecchio Continente, il tedescoHandelsblatt titola, per esempio, sull’assenza di un vero vincitore e sulla lotta per il potere che i partiti anti-Ue si prestano a combattere, mentre Die Welt pone l’accento sull’ascesa di Luigi Di Maio, uno dei principali “aghi della bilancia” nel futuro prossimo politico del Belpaese.

Usa e Russia: Mattarella e l'euroscetticismo

Oltreoceano, degne di nota sono le disamine del Wall Street Journal e del New York Times. Il primo dei due, senza mezzi termini, definisce l’Italia, il “Paese che ha dimenticato di crescere” e che si appresta ad andare incontro a un lungo periodo di istabilità politica e di tensione, evidenziando, al contempo, il successo del M5S e del suo populismo collegabili a un voto di protesta collegato al pluriennale malcontento dagli italiani.

Il quodidiano economico Usa si sofferma poi sulla figura del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a cui spetta ora l’incombenza di far uscire la situazione dall’impasse e provare a incoraggiare la creazione di una coalizione eterogenea che possa esprimere un governo e scongiurare un nuovo voto.

Il New York Times, da par suo, si è concentrato sulle possibili o presunte ingerenze della Russia e ai suoi legami sia con Salvini che con Di Maio. Peraltro, pienamenti confermati dalla stampa russa, nella quale spicca l’intervento di Russia Today, il canale all news del Cremlino, che sottolinea le "drammatiche perdite dei centristi pro-Europa" a favore non solo degli "euroscettici e anti-corruzione" del M5s ma anche della Lega, "partito anti-immigrazione che ha altresì superato le aspettative".

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Luciano Lombardi