Elezioni Lazio: data incerta, spesa sicura
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Elezioni Lazio: data incerta, spesa sicura

Anche senza fare nulla i consiglieri incasseranno fino a febbraio almeno 3.400.000 euro

Per il 16 dicembre oramai non c'è più tempo; il 6 e il 13 gennaio sono date troppo prossime alle festività; anche il 20 costringerebbe i partiti a una campagna elettorale sotto l'albero; il 27 è il giorno della Memoria dedicato al ricordo della Shoah e l'apertura delle urne potrebbe risultare inopportuna. Insomma, nonostante ieri l'ex governatrice Renata Polverini abbia annunciato che nel Lazio si voterà tra il 16 dicembre e il 27 gennaio – senza per altro indicare precisamente quando - molto difficilmente si arriverà alle urne prima di febbraio.

Improbabile, dunque, - a meno di improvvise accelerazioni – il ventilato accorpamento con la Lombardia e il Molise di cui ha parlato oggi anche il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri. Nell'attesa, però, i cittadini del Lazio pagano. Quanto? Continuate a leggere.

Proprio oggi cadeva l'ultimo giorno utile per indire le elezioni entro il 2012. L'opposizione, che da giorni insiste perché la Polverini firmi il decreto – a metà ottobre, per fare pressing, alcuni consiglieri arrivarono addirittura a occupare la sede della Giunta di via Cristoforo Colombo -  è furente e le chiede di smetterla di fare avanti e indietro tra palazzo Chigi e il Viminale per informarsi su “tempi e modalità” e i rischi di eventuali ricorsi e dica finalmente quando si tornerà alle urne. Ma di date certe ancora non ce ne sono e l'uscita di ieri è stata interpretata, più che altro, come un maldestro tentativo di placare le critiche contro di lei.

Così, nonostante lo scandalo Fiorito e le successive dimissioni della Polverini abbia preceduto di diverse settimane l'arresto a Milano dell'assessore Zambetti, la caduta della vecchia Giunta Formigoni e le dimissioni del consiglio regionale, si è rischiato davvero di vedere i cittadini della Lombardia andare alle urne prima di quelli del Lazio. Che nel frattempo, per mantenere un consiglio regionale fermo dal 24 settembre, saranno costretti a sborsare una cifra da capogiro.

Tenetevi forte.

Sotto mano abbiamo la busta paga di un consigliere che riporta le seguenti cifre lorde: 9.026,62 euro di indennità di carica, 3.503,11 euro di diaria, 1.105 euro di indennità di funzione (cifra variabile che può arrivare fino a 2.311,43 euro), 169 euro di rimborso chilometrico (cifra variabile che può sfiorare i 2 mila euro al mese). Totale, sottratte le ritenute, 13.715.06 euro lorde che al netto fanno 7.955,97. Aggiungiamo a questa cifra il cosiddetto contributo eletto elettore, recentemente dimezzato, che si attesta ora a quota 2.095 euro mensili, e arriviamo alla nuova somma, netta, di 10.050,97 euro.

Oltre 10 mila euro – ma c'è chi continua a prendere parecchio di più - per non fare assolutamente niente e costare in totale (71 consiglieri compresa la stessa Polverini), la bellezza, per difetto, di 713.550 euro al mese. Al mese!

Ora, moltiplichiamo questa cifra per almeno quattro mesi (da ottobre a gennaio compreso). Sapete quanto fa? Fa 2.854.200 euro. Solo di buste paga. E solo nel caso migliore.

Noi, infatti, ci siamo basati sulla busta paga di un giovane consigliere che abita appena fuori Roma e non ricopre particolari funzioni. Nella peggiore delle ipotesi, però, un consigliere del Lazio può arrivare a prendere oltre 19.500 mila euro lordi al mese. Se si votasse in primavere con l'election day, rimarrebbe in carica almeno fino a marzo e, senza nemmeno mettere più piede alla Pisana, intascherebbe da ottobre a marzo l'enormità di 117 mila euro. Se tutti i suoi colleghi prendessero come lui, i cittadini arriverebbero a pagare in sei mesi, solo per gli stipendi dei consiglieri, 8 milioni e 307 mila euro.

Ma poi c'è il presidente del Consiglio regionale Mario Abbruzzese che di stipendio prende 20.958 euro lordi mensili, 251 mila euro all’anno, poco meno di Barack Obama (275 mila euro); i due vicepresidenti del Consiglio regionale, indagati, Bruno Astorre (Pd) e Raffaele D’Ambrosio (Udc): 20.178 euro lordi mensili; i tre consiglieri regionali segretari, indagati, Isabella Rauti (Pdl), Gianfranco Gatti (Lista Polverini) e Claudio Bucci (Idv): 19.153 euro lordi mensili. Totale: 118.773 euro al mese. Per restare incarica solo fino a febbraio, e pure da indagati, 475.092 euro.

Perché allora, come hanno fatto quelli della Lombardia, nessuno dei consiglieri laziali – nemmeno quelli che invocavano elezioni subito - si è ancora dimesso?

Facile: basta farsi due conti.

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Claudia Daconto