Dirigente Pd minacciato di morte dai grillini
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Dirigente Pd minacciato di morte dai grillini

Marco Miccoli, Pd: "Contro di me frasi da film Il Padrino"

“Merda lo sai che sei morto e non potremo seppellirti vivo?”. Dopo le offese i grillino passano alle minacce. Di morte per di più. Vittima di turno il segretario del Pd romano Marco Miccoli. Il messaggio è comparso sul meetup romano del MoVimento 5 Stelle. Immediata la solidarietà del mondo politico, e di tanti iscritti e dirigenti del Pd.

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Probabilmente perché travolto dalla polemica, l’utente Roma con Grillo non esiste più e raggiungere la pagina risulta impossibile.

Nessuna presa di distanza, al momento, dal leader del Movimento 5 Stelle. Sul blog di Beppe Grillo, infatti, l'ultimo intervento risale a ieri ed è una lettera aperta al presidente del Parlamento europeo Martin Schulz.

Tantissimi invece i messaggi di solidarietà postati direttamente sulla pagina Facebook di Miccoli. Tra le frasi ricorrenti si legge di "vile attacco squadrista", "frasi vergognose" mentre "idioti e pericolosi" vengono definiti gli anonimi autori del tweet.

"Francamente non mi preoccupa la minaccia diretta rivoltami su Twitter – ha commentato lo stesso Miccoli su Facebook - che mi sembra abbastanza improbabile, e non vi so dire se la firma sia attendibile o meno, so però, che nel paese si è instaurato un clima per cui, ci sono persone che pensano che minacciare, pubblicamente, anche di morte, chi fa politica è una cosa che si possa fare impunemente, e in merito a questo penso che qualcuno abbia delle gravi responsabilità".

Contattato da Panorama.it Marco Miccoli ha ribadito di non essere preoccupato della minaccia in sé, bensì del clima che si è instaurato da qualche tempo nel Paese. "Il vero pericolo viene dal fatto che qualcuno ha cominciato a pensare a dire che contro chi fa politica si può fare tutto, dall'insultare al minacciare di morte senza preoccuparsi delle conseguenze. La decisione di denunciare quanto accaduto è stata presa perché pensiamo che sia necessario aprire un dibattito su come stoppare una possibile deriva, per cui dalle parole si passa ai fatti, che tra l'altro l'Italia ha già conosciuto.

Teme reazioni scomposte da parte dei militanti Pd?

"No, ma invito tutti i nostri a non rispondere alle provocazioni con gli stessi toni. Siamo consapevoli del fastidio che un partito attivo come il nostro sul territorio, a Roma dà parecchio fastidio. Ma è necessario mantenere la calma".

Beppe Grillo pubblicamente tace. Con lei si è fatto sentire?

Assolutamente no e questa è la cosa che mi ha colpito di più. Fosse successo a noi che qualcuno con il logo del Pd Roma avesse insultato qualcuno, io stesso avrei alzato il telefono e avrei subito espresso solidarietà alla persona e poi avrei denunciato insieme a lui questi mascalzoni. Invece silenzio assoluto. Allora mi chiedo: ma ci sarà un responsabile regionale, nazionale che se la senta di dire che comportamenti come questo travalicano ogni decenza e che loro si dissociano? Queste non sono semplici offese, non mi hanno scritto che sono un ladro o un farabutto, ma che sono già morto e non mi possono seppellire. Un linguaggio mafioso da scene de Il Padrino.

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Claudia Daconto