Con il taglio delle province risparmi prossimi allo zero. Parola di Luigi Sappa (PdL)
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Con il taglio delle province risparmi prossimi allo zero. Parola di Luigi Sappa (PdL)

Il presidente della provincia di Imperia spiega perché la spending review non produrrà risparmi e renderà più complicato il funzionamento di una serie di funzioni finora garantite dagli enti intermedi

«A questo punto, piuttosto che questo pasticcio all’italiana che ci prospetta la spending review del governo Monti, tanto vale abolirle tutte, le province». È piuttosto seccato Luigi Sappa, PdL, ex sindaco di Imperia e attuale presidente della provincia, una di quelle che sarebbero a rischio chiusura con l’approvazione del decreto allo studio del governo.

Che cosa non la convince di questo decreto?
Le faccio un esempio. La Liguria conserverebbe, in base ai criteri stabiliti dall'esecutivo, solo la provincia di Genova, che sarebbe accorpata in un'unica area metropolitana, e - paradosso dei paradossi - la provincia di La Spezia perché c'è un codicillo nel decreto, l'articolo 17 comma 2, che  fa salvi quegli enti territoriali che confinano, è il caso di La Spezia, con altre regioni. Mentre abolisce o accorpa le province, come quella di Imperia, che confinano con altro Stato, come la Francia. Davvero non riesco a capire la ratio del provvedimento. Che senso ha?

Anche lei sostiene che si tratta solo di una concessione all'opinione pubblica?
Io ho grande rispetto delle istituzioni. Ma le province sono l'anello debole tra i comuni e le regioni, l'agnello sacrificale. L'opinione pubblica chiede tagli ai costi della politica e il governo glieli dà, ma in questo modo arriveranno risparmi prossimi allo zero, con tutta una serie di incognite per il corretto funzionamento di quei servizi, come gli uffici di collocamento, le strade, le scuole provinciali, che fino a ieri garantivamo noi e che ora con il decreto dovrebbero fare capo ai comuni, pur essendo materie che travalicano i confini comunali. Mi sembra che procedano con grande approssimazione.

Perché?
Le faccio un esempio. Chi garantirà l'anno prossimo l'edilizia scolastica degli istituti superiori? A settembre chi le apre le scuole?  È tutto rimandato a futuri decreti. Si naviga nell’assoluta incertezza

Risparmi prossimi allo zero, diceva.
Vede, il personale segue le funzioni le quali, se sono necessarie, dovranno in qualche modo continuare a essere garantite. Sto parlando per esempio di quegli ambiti come ambiente, settore discariche, trasporti e viabilità, che oggi garantiamo noi. Il personale, è chiaro, continuerà a ricevere le giuste retribuzioni. A queste bisogna aggiungere i costi dei trasferimenti. Vede, già lo scorso anno, quando fu approvata l’elezione di secondo grado e il dimezzamento dei consigli provinciali, era stato ridotto quel poco peso che avevano i consigli. Ma sa quanto guadagnano i consiglieri provinciali? Glielo dico io: 30 euro a seduta per consigliere. Al massimo, se sono tante, sono due-tre al mese. Sa quanto guadagna un presidente di provincia? 2996 per dodici mensilità. Dove sono stati i risparmi?

Che cosa intendete fare nei prossimi giorni?
A questo punto varrebbe la pena portare le chiavi ai prefetti. Meglio staccare subito la spina davvero.

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