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ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO
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Il centrodestra italiano alla prova della riforma costituzionale

Lega, Forza Italia e fuorisuciti di Ncd. Così all'opposizione si tenta la creazione di una maggioranza alternativa

Gli altri sguazzano sulle divisioni del Pd. Mentre nel partito di Renzi da giorni è in atto la conta sulla riforma del Senato, che senza una mediazione interna, vedrà una spaccatura pesante, il centrodestra vede nel voto delle riforme la possibilità di ricompattarsi, non senza distinguo.

La chance è quella di creare, con questo voto, una maggioranza alternativa composta dai possibili fuoriusciti di Ncd con Lega Nord e Forza Italia. Una ricomposizione ancora tutta numerica, che comunque lascia aperta la questione della leadership. C'è chi vedrebbe bene l'onnipresente Salvini, energico e demograficamente più vicino a Renzi. Ma rimane lo zoccolo duro di Forza Italia che non vuole rinunciare a Silvio Berlusconi per la guida dell'opposizione.

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A dettare la strada è proprio Renato Brunetta che ricordando la parabola del figliol prodigo, avverte che la linea rimane quella di Berlusconi. Il più scettico però sembra proprio il leader del Carroccio, che uscendo dal Pirellone rimanda al mittente ogni tipo di ambizione. Salvini non sembra per niente interessato alle sorti del futuro Senato, ma rilancia con un tema molto più caro alla pancia del suo elettorato: l'abolizione della legge Fornero. Così all'invito del Capogruppo di Forza Italia, Paolo Romani, di organizzare una manifestazione unitaria contro le riforme, lui risponde con un laconico e sbrigativo “chi se ne frega”.

La posizione della Lega sulle riforme

Ma se il capo mostra disinteresse per le riforme, i massimi esponenti leghisti restano a pieno nella partita. Il Vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli tenta una ricucitura interna ai gruppi con una proposta che, secondo i suoi calcoli, metterebbe d'accordo tutti, tranne ovviamente i renziani: l'elezione di 21 senatori da parte dei consigli regionali e degli altri 74 direttamente dal popolo.

Una soluzione che metterebbe in pace anche gli animi agitati della minoranza dem, ma che rimette in discussione tutto l'impianto. Anche il governatore della Lombardia, Roberto Maroni entra a gamba tesa nella discussione muovendo grandi critiche alla struttura della riforma che rischia di fare più danni che altro, “trasformando i presidenti di regione in burocrati”.

Il compito di Salvini

Il ruolo di Salvini è però un altro: quello di tenere alta l'attenzione su di sé ed il Carroccio. Così mentre i suoi dibattono di riforme, lui annuncia che oggi occuperà il Ministero dell'Economia per chiedere la cancellazione della legge Fornero e la riforma delle pensioni. Un annuncio che rende l'idea della spinta comunicativa di Salvini che continua a cavalcare i temi e le paure degli italiani.

Una proselitismo che si basa sui temi vicini alla gente, soprattutto a quella fascia media della popolazione, poco interessata al funzionamento del Senato e molto invece ad arrivare alla vecchiaia con dignità e al futuro instabile dei propri figli.

Questa è la strada segnata. Resta da vedere se e come Forza Italia la vorrà percorrere. In attesa che le due forze politiche si siedano intorno a un tavolo per iniziare a discuterne.

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Sara Dellabella