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Rai, ecco i nuovi membri del cda

Monica Maggioni presidente. E intanto sorge un dubbio sulla nomina di tre Consiglieri

L'assemblea degli azionisti della Rai ha indicato per il nuovo Consiglio di Amministrazione la direttrice di RaiNews 24, Monica Maggioni, designata per la carica di Presidente. Poi in serata è arrivato il via libera della Commissione di Vigilanza che ha dato il proprio parere con 29 voti favorevoli (ne sarebbero bastati anche 27), 5 schede bianche e 4 contrari. I votanti sono stati 38. Giornalista, 51 anni, Maggioni ha lavorato a lungo al Tg1 come inviata, è stata la conduttrice di Speciale Tg1, prima di approdare alla direzione del polo delle news.

I consiglieri in pensione

Nel frattempo potrebbe sorgere un problema sui nomi di tre dei consiglieri nominati ieri. "C'è un problema nella nomina di Carlo Freccero nel Cda Rai. E anche per Guelfo Guelfi e forse Giancarlo Mazzuca, tre dei sette consiglieri d'amministrazione della Rai nominati ieri dalla commissione di Vigilanza". Lo scrive l'Unità sul suo sito Internet, spiegando che "secondo la legge un lavoratore in pensione non può assumere incarichi nelle società controllate dallo Stato. La via d'uscita, secondo una norma della legge Madia approvata ieri che è meno rigida di una precedente disposizione, sta nella gratuità dell'incarico che si può svolgere solo per un anno. Pertanto, la situazione un po' paradossale che si potrebbe determinare è quella di un pezzo del Cda Rai "a tempo determinato" e "più economico" del previsto. Il quotidiano cita la circolare del ministro per la Semplificazione e la pubblica amministrazione del 4 dicembre 2014 emanata per chiarire la portata dell'art. 6 del Dl n. 90/2014 convertito nella Legge n. 114/2014 che ha introdotto nuove disposizioni in materia di "incarichi dirigenziali a soggetti in quiescenza". Il divieto - si legge nella circolare - scatta dal 24 giugno 2014 e "riguarda gli incarichi di studio e di consulenza, incarichi dirigenziali o direttivi, cariche di governo nelle amministrative e negli enti e società controllati. Il divieto di conferimento incarichi a soggetti in quiescenza di incarichi e cariche, riguarda tutti i ruoli rilevanti al vertice delle amministrazioni".

Il nuovo Cda

La Commissione di Vigilanza della Rai ieri, 4 gosto, ha eletto i sette membri del Cda di sua pertinenza.

Sono:
Rita Borioni,
Guelfo Guelfi,
Franco Siddi,
Paolo Messa,
Carlo Freccero,
Arturo Diaconale,
Giancarlo Mazzuca.

Carlo Freccero ha ottenuto 6 voti, da M5S e Sel;
Guelfo Guelfi, candidato della maggioranza Pd ha ottenuto 6 voti,
Rita Borioni, l'altra maggioranza Pd, 5.
Cinque voti anche per Franco Siddi, maggioranza Pd e centro;
5 voti per Arturo Diaconale votato da Forza Italia,
mentre il candidato di Ap Paolo Messa ne ha ottenuti 4,
come Giancarlo Mazzuca espressione del Centrodestra.

Hanno ottenuti voti, ma non risultano eletti, Ferruccio De Bortoli, indicato dalla minoranza Pd; Giovanni Galoppi; Roberto Briglia e G. Briglia.

Ora la Commissione deve trovare un accordo sul nome del nuovo presidente. Intanto per il ruolo di direttore generale si fa il nome di Antonio Campo Dall'Orto.

Carlo Freccero: così si rilancia la tv generalista
"Informazione e fiction": passa per il potenziamento di questi due macro-generi il futuro della Rai secondo Carlo Freccero, neo eletto in consiglio di amministrazione dalla Vigilanza dopo una lunga storia prima a Mediaset e poi a Viale Mazzini.

"Non sono del Movimento Cinque Stelle - dice Freccero all'ANSA - e la cosa più interessante stamattina è stata proprio leggere sul blog di Beppe Grillo che nessun filo mi ha legato e mai mi leghera' a M5S. L'idea che la Rai debba uscire dalle pastoie dei partiti corrisponde proprio alla mia visione. E mi ha fatto piacere l'appoggio di Fratoianni, che appartiene a un'area vicina alla mia sensibilita'".

Freccero rivendica la sua "indipendenza, pagata anche a caro prezzo: Berlusconi mi ha fatto fuori la prima volta il 5 maggio del'92, poi in Rai ho dovuto affrontare il caso Luttazzi e quando governava il centrosinistra mi ha mandato sul satellite".

Ora però, sottolinea, "mi hanno chiamato per un lavoro che penso saper fare: ridare centralità al servizio pubblico", più che mai nell'era della tv multipiattaforma, con Netflix alle porte.

"Oggi il vero problema è far sì che questa tv generalista che rischia di fare la fine della scuola pubblica, diventando in qualche modo un ghetto privo di soldi, sia più vivace, libera, tornando al centro del dibattito dei media. Una sfida che si può vincere".

In questo senso, aggiunge Freccero, una spinta potrebbe arrivare anche dalla nomina di Campo Dall'Orto alla direzione generale. "Mi auguro solo che non abbia paura degli editti che arriveranno dai partiti. E comunque sono curioso di vedere anche chi sarà il presidente".

(Ansa)

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