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Calcioscommesse: l'indignazione di Mattarella, il disgusto di Renzi

Le partite truccate in LegaPro e la bufera sui diritti tv spingono il Governo a annunciare un intervento per ripulire il sistema

L'indignazione di Mattarella, il ''disgusto'' di Renzi, la presa di posizione della Federcalcio con Tavecchio intenzionato ''a liberare il calcio dai delinquenti e dai maneggioni''. La bufera che si è abbattuta sul mondo del pallone con l'inchiesta della procura di Catanzaro su presunte scommesse in Lega Pro e Dilettanti e, in contemporanea, quella dell'Antitrust sui diritti tv, hanno gettato nuove ombre sul sistema calcio.

Così il premier, intervenendo ai microfoni di Rtl, non risparmia critiche (''sono disgustato''), preannunciando un intervento del Governo per ''cambiare il sistema''. E dal presidente della Repubblica, prima della finale di Coppa Italia, arrivano parole affilatissime. ''Il divario tra questi fenomeni che vengono denunciati e che periodicamente affiorano e la passione con cui tanta gente segue il calcio fa indignare: per questo serve severità e rapidità'', il suo intervento.

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Mattarella, la cui presenza in tribuna d'onore all'Olimpico è la prima da presidente in uno stadio, pensa a tutti. ''Penso ai tanti italiani che seguono il calcio e che chiedono che sia vissuto come uno sport, praticato con correttezza assoluta intanto sul campo per rispetto loro oltre che naturalmente per rispetto della legge". Sul piano esecutivo, era stato in mattinata Renzi ad annunciare l'intenzione del governo di intervenire. ''Ora basta con il fatto che personaggi di discutibile approccio governino il calcio a tutti i livelli - le sue parole - faccio un appello alla Federazione, alla Lega, al Coni, restituiamo il calcio alle famiglie. Il calcio è delle famiglie, non dei professionisti della polemica o delle società di consulenza dei diritti tv", sui quali "serve trasparenza", insiste Renzi che preannuncia un 'tavolo' con tutti i partiti dopo le Regionali ''per cambiare totalmente passo''.

''Chiederò di mettersi attorno a un tavolo su questo, ma occorre dire con chiarezza che alcuni personaggi del mondo del calcio devono ricevere uno stop - ribadisce il premier - Non si può andare avanti così, all'estero ci prendono in giro", sembra - aggiunge il premier - che sia "tutto un magna magna".

''Ripulire il calcio dai delinquenti'' è il messaggio che arriva dal numero uno della Figc Carlo Tavecchio.  "Ripuliremo il calcio dai delinquenti e dai maneggioni - dice intervistato da Maurizio Belpietro nel corso di Mattino Cinque - Il calcio è parte lesa in questi scandali, abbiamo dato mandato ai nostri legali di costituirci parte civile nel procedimento che verrà incardinato a Catanzaro''.

L'inchiesta della procura getta nuove ombre anche sulla struttura dei campionati: si rischia di stravolgere la struttura sulla base della giustizia sportiva, per la quale sarà corsa contro il tempo. Intanto Tavecchio ribadisce il suo "no" alle scommesse nelle serie minori e propone l'istituzione di un database generale ''per monitorare gli spostamenti di quei soggetti che passano da una società all'altra portando nocumento al sistema".

Al premier risponde il presidente della Lega di serie B, Andrea Abodi. ''Condivido grandissima parte delle dichiarazioni di Renzi - dice - ma è un errore esprimere un giudizio generalizzato, il calcio non è tutto uguale. "Non ho niente da dire, parlo con i fatti - sono le parole di Lotito, nel giorno in cui il nome della Salernitana emerge dall'inchiesta di Catanzaro - : qui si diffondono cose senza un reato contestato. Vado avanti come un treno sulla strada del lavoro e dei risultati. Tutte queste bugie non mi interessano, rispondo alla mia coscienza''.

Sul piano dell'inchiesta sui diritti tv, il presidente dell'antitrust Pitruzzella sottolinea che indagine non significa illecito'', e comunque, ''ci vorranno mesi''. ''Aspettiamo l'inchiesta, senza interpretazioni arbitrarie'', dice Andrea Zappia, ad si Sky. Infine il terzo fronte, il caso Belloli: il direttivo Dilettanti ha rinviato a domani la decisione sulle dimissioni del suo presidente, dopo la frase sulla calciatrici ''lesbiche'', ma Tavecchio avverte: ''Aspettiamo le necessarie decisioni, o interverremo''.

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