Bersani, il creativo
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Bersani, il creativo

Il segretario del Pd le sta provando tutte ma il suo tentativo di formare un Governo sembra destinato a fallire. Ecco perché

"Le tecniche parlamentari sappiamo che sono tante e creative". Anche con queste tecniche, secondo Enrico Letta, le altre forze politiche potrebbero dimostrare quel " senso di responsabilità" per far nascere il governo Bersani.

Ecco spiegata dal vicesegretario del Pd, in apertura della riunione della direzione, la linea con la quale Pier Luigi Bersani intende andare avanti. E cioè, secondo indiscrezioni del Transatlantico di Montecitorio, con un governo che ottenga la fiducia al Senato con l'uscita dall'aula della Lega Nord, e con il voto favorevole dei montiani e dei gruppi delle autonomie.

Se questa "creatività" si verificasse al governo Bersani potrebbe portare tre o quattro voti in più a Palazzo Madama per la fiducia. E il governo ovviamente starebbe in balia delle onde per tutte le altre volte.

Dunque: il segretario del Pd è ostinato ad andare avanti per la sua strada che esclude larghe intese con il Pdl. Domani vedrà Pdl insieme alla Lega, che non a caso andrà con l'alleato alle consultazioni con il premier preincaricato, a scanso di equivoci sulla solidità del rapporto con Silvio Berlusconi. Ma il solco ormai sembra tracciato: niet al sì di Berlusconi a un governo Bersani con Angelino Alfano come vice; niet almeno per ora a un dialogo per il Colle, sul quale il centrodestra vorrebbe in rappresentanza dei suoi quasi 10 milioni di voti un presidente quanto meno non ostile al Pdl. Al quale il Pd offre solo la possibilità di un'altra sorta di Bicamerale, anche se il nome fatidico non viene pronunciato, di dialogo sulle riforme costituzionali.

Bersani dopo Letta dice che lui si rivolge a tutti, chiedendo a "Pdl e Lega di uscire dalla campagna elettorale". Ma in campagna elettorale sembra ancora stare Bersani che sarebbe intenzionato, narrano, ad andare subito al voto se il suo tentativo fallirà. Perché, altrimenti, subito dopo di lui ci sarebbe Matteo Renzi che già scalda i muscoli. E che vorrebbe invece andare alle larghe intese.

Come i suoi hanno detto a chiare lettere scontrandosi con Stefano Fassina e i giovani turchi. Ma le "tecniche parlamentari creative" di cui parla Letta dovranno fare i conti con il capo dello Stato che ha chiesto "sostegno certo al governo". Insomma, numeri precisi. In ambienti vicini al colle più alto si nutre in queste ore grande pessimismo sulò tentativo Bersani.

Merceledì o al massimo giovedì  il segretario-premier preincaricato è atteso lassù. E già ci si chiede chi potrebbe salire dopo di lui. Pietro Grasso, Annamaria Cancellieri? Se Bersani fallirà si farebbe largo un governo di scopo per fare le riforme necessarie di cui Napolitano ha parlato. Secondo Letta "qualsiasi tentativo dopo di noi sarebbe peggiore".  Ma questo spetterà giudicarlo solo al Capo dello Stato.

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Paola Sacchi

Sono giornalista politico parlamentare di Panorama. Ho lavorato fino al 2000 al quotidiano «L'Unità», con la mansione di inviato speciale di politica parlamentare. Ho intervistato per le due testate i principali leader politici del centrodestra e del centrosinistra. Sono autrice dell'unica intervista finora concessa da Silvio Berlusconi a «l'Unità» e per «Panorama» di una delle prime esclusive a Umberto Bossi dopo la malattia. Tra gli statisti esteri: interviste all'ex presidente della Repubblica del Portogallo: Mario Soares e all'afghano Hamid Karzai. Panorama.it ha pubblicato un mio lungo colloquio dal titolo «Hammamet, l'ultima intervista a Craxi», sul tema della mancata unità tra Psi e Pci.

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