Montecitorio
Ettore Ferrari/Ansa
News

Che cos'è lo "ius soli" e cosa prevede

La cittadinanza ai minori nati in Italia da genitori stranieri con permesso di soggiorno Ue lungo o che completano gli studi

Quando in Senato si discute sull’introduzione per legge del cosiddetto ius soli lo scontro tra maggioranza e opposizione si riaccende. Ma mentre tra i banchi di palazzo Madama il popolo dei "nuovi italiani" attende di capire quando e come sarà riconosciuto.

La legge, oggi

La legge, che dovrebbe introdurre nuove regole, ad oggi si basa sull’acquisizione della cittadinanza italiana "iure sanguinis" cioè per diritto di sangue per i nati nel nostro Paese da almeno un genitore italiano. Con il nuovo sistema si introducono invece altre due possibilità.

  • In base al testo approvato, invece, potranno richiedere la cittadinanza italiana i minori nati in Italia, figli di genitori stranieri. Sarà però necessario che almeno uno dei due genitori sia in possesso di permesso di soggiorno Ue di lungo periodo con una residenza legalmente riconosciuta da almeno 5 anni. La richiesta dovrà essere presentata dai genitori con un'espressa dichiarazione di volontà.
  • L'altra possibilità introdotta è quella per i ragazzi che arrivano in Italia entro i 12 anni e risultino residenti al compimento dei 18: in questo caso bisognerà aver frequentato regolarmente (ai sensi della normativa vigente) per almeno cinque anni nel territorio nazionale uno o più cicli di istruzione (ius culturae). Se si tratta del ciclo di istruzione primaria bisognerà anche averlo concluso positivamente.

I numeri

Secondo uno studio fornito dalla fondazione Leone Moressa sui dai aggiornati al 2016 (Istati e Miur), l'80 per cento dei giovani stranieri si vedrebbe riconosciuta la cittadinanza, ovvero 800.600 ragazzi subito (se dovesse passare l'approvazione del Senato), mentre 60mila otterrebbero il passaporto "tricolore" in più ogni anno. Con lo ius soli temperato sarebbero 634.592, mentre in ius culturae, 166.008.



I più letti

avatar-icon

Redazione