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ANSA/ALESSANDRO DI MEO
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Ad un passo dalla crisi

Piazza San Giovanni e la Leopolda sono la rappresentazione della situazione politica di oggi: centrodestra unito e forte, maggioranza allo sbando

Maria Elena Boschi: “Il Pd sta diventando il partito delle tasse”

Giuseppe Conte: “Chi non è nella squadra è fuori da questo Governo”

Andrea Orlando: “Renzi dica se non c’è più la fiducia in questo Governo”

Matteo Salvini: “Il centrodestra unito vince”

Nulla meglio di queste frasi raccontano non solo una giornata politica ma bensì “LA” politica italiana di oggi, le condizioni di Governo, maggioranza ed opposizione. Certo il programma era di quelli ricchi; da una parte la manifestazione del centrodestra a Piazza San Giovanni, dall’altra la Leopolda. Non è una gara di numeri e presenze, sia chiaro. A Roma con Salvini, Meloni e Berlusconi c’erano 200mila persone. Alla Leopolda l’unità di misura sono le centinaia. Ma i big c’erano tutti con la loro faccia e le loro dichiarazioni. Ed il risultato è molto chiaro. Il Governo Conte-bis è ad un passo dalla crisi.

Al centro delle liti la manovra economica “salvo intese”. Un invenzione linguistico-politica che in teoria doveva dare modo a Pd-M5S ed Italia Viva di trovare accordi e magari migliorarla ma che oggi si rivela invece il veleno che farà morire questa assurda alleanza. Se persino Maria Elena Boschi ammette che la manovra è piena di tasse scaricando sul Pd la responsabilità delle nuove gabelle per gli italiani vuol dire che non ce la fanno più nemmeno a mentire agli italiani.

Così invece delle intese emergono divisioni e fratture sempre più profonde, per non dire insanabili. Certo, c’è gente che pur di non andare al voto e veder vincere il centrodestra venderebbe l’anima al diavolo sconfessando idee, convinzioni, la propria ideologia. Abbiamo visto il Pd dire si al Reddito di Cittadinanza, o il M5S allearsi in Umbria con i comunisti dopo averli denunciati per truffa e fatti arrestare, quindi il limite sul contante, le manette per i grandi evasori, Quota 100 sono cose da nulla per votare alla fine il contrario di quello che si era sempre detto e pensato.

E’ chiaro però che questa sopravvivenza logora, uccide, dilania i partiti ed i suoi elettori che non possono, come dicono i sondaggi, non fuggire da tutto questo caos peggiorando le cose giorno dopo giorno.

Ad amplificare la debolezza del Governo e dell’alleanza giallorossa la compattezza, la proposta, la folla, le immagini di Piazza San Giovanni. I leader sul palco ed i 200 mila in piazza sono la prova migliore di un’unità ritrovata ma soprattutto di forza.

L’estate ci ha raccontato una crisi di Governo inedita per temi e modi. Difficile dire oggi quando cadrà l’esecutivo di “Giuseppi”, difficile dire chi lo farà cadere, chi si assumerà la responsabilità (cosa sempre impopolare nel nostro paese).

Domenica però dall’Umbria potrebbe arrivare un colpo di quelli duri, da ko nel pugilato. Perché l’unico cemento che tiene insieme Pd-M5S ed Italia Viva è l’idea di vincere contro Salvini. Dovesse arrivare la sconfitta nulla avrebbe più senso.

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Andrea Soglio