Howard Schultz dopo 40 anni dice addio a Sturbucks. Futuro in politica?
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Perché Howard Schultz potrebbe essere un credibile anti Trump

Dopo l'addio a Starbucks i democratici si chiedono se sia proprio lui l'uomo di cui hanno bisogno per battere il Presidente

E' un uomo forte, un imprenditore illuminato, un mecenate che non ha mai dimenticato le umili origini e che, dall'alto del suo giro d'affari da 16 miliardi di dollari l'anno, ancora ricorda gli anni in cui il padre non aveva l'assistenza sanitaria e lui era costretto a fare mille lavori per aiutare la modesta famiglia.

Perché Howard Schultz farebbe "comodo" ai democratici

Howard Schultz, il padre di Starbucks, per tutti questi motivi potrebbe essere un più che credibile candidato democratico alla Casa Bianca per il 2020. Il suo addio, dopo 40 anni all'azienda che ha creato dal nulla trasformando una torrefazione di Seattle in un colosso da 28.000 caffetterie in 77 Paesi nel mondo, potrebbe anticipare la decisione di mettersi al servizio del Paese candidandosi alle prossime presidenziali.

Antitrumpista convinto Schultz starebbe meditando questa mossa da tempo e infatti già nel 2017 aveva lasciato il ruolo di Amministratore Delegato di Starbucks per mantenere "solo" quella di Presidente. Oggi, invece, ha deciso di dire addio anche a quella poltrona e, dal prossimo 26 giugno, a 64 anni, di iniziare un nuovo capitolo della sua vita.

Un futuro in politica?

Che ci sia un asinello nel futuro di Schultz lo lascia intendere il New York Times che ha raccolto le prime parole dell'imprenditore "Voglio essere sincero senza alimentare la speculazione - ha spiegato Schultz - Da diverso tempo sono molto preoccupato per il nostro paese, per le crescenti divisioni al suo interno e per la nostra posizione nel mondo. Una delle cose che voglio fare nel prossimo capitolo della mia vita è valutare il ruolo che posso avere per restituire quello che ho avuto dagli Stati Uniti".

A chi gli chiedeva se stesse pensando all'ipotesi d'impegnarsi in politica ha detto: "Intendo riflettere su una gamma di opzioni, e questo potrebbe includere il servizio pubblico. Ma la strada è ancora lunga prima di assumere una decisione per il futuro".

L'imprenditore mecenate

Noto filantropo Schultz vanta un curriculum impeccabile dal punto di vista dem. Nel suo "piccolo" in questi anni ha effettuato una grande rivoluzione socio-culturale in Starbucks. Ogni suo dipendente, ad esempio, gode di una copertura sanitaria completa e stock option e ai più giovani viene pagata l'università. L'azienda ha inoltre assunto un notevole numero di veterani di guerra per aiutarli nel difficile reinserimento nel tessuto sociale.

Impegnato in questioni civiche come l’immigrazione, i diritti LGBT e il controllo della vendita delle armi da fuoco l'imprenditore è tra i più convinti oppositori di Donald Trump che ha definito "Un presidente che crea episodi di caos ogni giorno". 

I democratici e l'America intera hanno un gran bisogno in questo momento storico di un efficace antidoto al caos e chissà se proprio quest'uomo cresciuto nelle case popolari di Brooklyn ed entrato in Università con una borsa di studi e un prestito d'onore sarà colui che sostituirà l'ordine al caos.

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Barbara Massaro