Beppe-grillo
EPA/FOTIS PLEGAS G.
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E ora Grillo spera nell'asse con Salvini

Su immigrazione e lotta all'euro leader del M5S e leader della Lega Nord fanno fronte comune per (tentare) di far cadere Renzi

Anche Grillo sembra essere caduto nel morettiano dilemma "mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?". Perchè mentre su La7 annuncia che pensa ad un ritiro, non perde l'occasione per tirare bordate al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e strigliare i suoi sui temi caldi dell'agenda politica. E non lo fa da solo.

Lega e Movimento 5 stelle, un flirt estivo?

Lega e Movimento 5 stelle flirtano infatti a distanza e a sancire l'unione è stato (neanche a farlo apposta) un monsignore: il Segretario Generale della Cei, Monsignore Galantino che pochi giorni fa li ha accomunati (indirettamente) definendoli "piazzisti da quattro soldi" in merito alle esternazioni sugli immigrati, la loro accoglienza e il loro rinvio in patria.

Per capire se si tratta solo di un flirt "estivo" o se è invece qualcosa di più duraturo bisognerà aspettare l'autunno ma certo tra i due non mancano punti di contatto. Perchè se sul tema immigrazione la forza motrice del dibattito resta Salvini, Grillo ha comunque deciso di sposare la linea dura scontentando anche la base del Movimento 5 stelle.

Ha deciso di sfidare il Carroccio sugli stessi temi: immigrazione, euro, Equitalia. E uniti possono davvero essere un problema per il governo Renzi, soprattutto se si andasse ad elezioni anticipate contro un Pd diviso e un premier sceso nei consensi.

Tanto che c'è già chi parla di una prova di dialogo tra i due schieramenti. Luigi Bisignani, ex faccendiere indagato per la P4, in un articolo su Il Tempo ha raccontato come a Laives, piccolo comune in provincia di Bolzano, le prove tecniche di alleanza sono già in atto. Qui il Movimento 5 stelle avrebbe appoggiato il sindaco leghista, senza che nessuno si scomponesse né a Roma, né a Genova.

Grillo e la Rai

Come ogni partito che conta, anche il Movimento 5 stelle ha piazzato il suo consigliere in Rai che, appena conquistato la poltrona nel cda, non ha esitato ad affermare che gli piacerebbe rivedere il comico genovese nella tv pubblica. Un'affermazione, quella di Carlo Freccero, che ha subito scaldato gli animi del nuovo consiglio d'amministrazione e che ha spinto Grillo ad affermare un timido “non lo escludo”.

Che sia stato tutto orchestrato per sondare gli umori di Viale Mazzini? In fondo Freccero ha ragione quando dice che il “primo amore non si scorda mai” e Grillo senza la Rai è un pò come se fosse in esilio. Ma è Pippo Baudo che dalle colonne dell'Huffington Post ha aiutato a fare il punto (si sa, i politici sono in vacanza): Grillo pur essendo un ottimo acquisto, oramai è un politico e un suo spettacolo in Rai legittimerebbe tutti gli altri leader di partito a chiedere uguale spazio. Più che un affare, sarebbe l'ennesima grana per la tv pubblica.

A Grillo non resta che continuare a dettare da fuori la linea del M5S che fa paura a Renzi ma ha capito che per arrivare al governo non può far altro che cercare un alleato credibile. Con la Lega potrebbe costruire un'intesa su temi specifici come immigrazione, lotta all'Euro e all'austerity, reddito di cittadinanza, Equitalia e stop dei privilegi alla “casta”, pensando forse così di consegnare al Movimento il governo e concedere ai padri fondatori un po' di riposo.

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Sara Dellabella