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Pedofilia: in Italia 5 persone arrestate e 16 denunciate

In Europa l'operazione Daylight mette in galera 75 persone e ne ferma altre 100. Insospettabili e ultracinquantenni sono accusati di abuso di minori in rete

Si è chiusa la vasta operazione anti-pedofilia che ha visto coinvolti ben 25 paesi europei. Daylight, coordinata dall’Europol, ha portato all’arresto di 75 persone in tutta Europa per produzione, diffusione e condivisione di materiale pedopornografico e alla denuncia di almeno un’altro centinaio con le stesse accuse a seguito di perquisizioni e sequestri.

Le indagini, condotte anche in Italia dalla Polizia di Stato e dalla Polizia Postale, hanno portato allo scoperto una fitta rete di pedofili che nel nostro paese si scambiavano il materiale grazie a una lunga attività sotto copertura, necessaria visti i rigidi criteri in cui delinquenti venivano ammessi nel network criminale.

Le indagini, coordinate dal C.N.C.P.O., il Centro Nazionale per il Contrasto alla pedopornografia online del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma, hanno portato all'arresto di cinque persone e alla denuncia di altre sedici.

Tutte persone incensurate e mai indagate prima dalle forze dell'ordine sono stati sorpresi a detenere e condividere ingenti quantità di materiale pedopornografico. Persone insospettabili, quasi tutte ultracinquantenni che contribuivano ad alimentare la rete di scambio e reperimento di materiale sempre inedito riguardante bambini e adolescenti.

"Questa operazione - ha detto Roberto Di Legami, direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni - rappresenta il frutto della perfetta intesa che la Polizia Postale italiana vanta con le altre polizie ed Europol in tutti i campi afferenti il cybercrime, compreso l'odioso fenomeno dell'abuso dei minori in rete. La risposta delle forze dell'ordine è sempre più globale - continua Di Legami - traendo vantaggio dal coordinamento internazionale che vede Europol in prima linea in grado di coalizzare gli sforzi investigativi per smantellare qualsiasi forma di divulgazione di materiale pedopornografico e puntare, successivamente, all'individuazione dei soggetti abusanti e all'identificazione delle piccole vittime. La messa a fattor comune delle tecniche investigative più avanzate sta, infatti, consentendo di ottenere successi notevoli anche nei confronti di quei gruppi ristretti e segreti, di quelle consorterie direttamente responsabili della produzione di materiale pedopornografico raro, ritenuto pregiato da quel tipo di utenti. L'operazione Daulight - ha concluso Di Legami - prova ancora una volta che siamo sulla strada giusta".

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Redazione