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Paesi terremotati, disattese le promesse sui sopralluoghi

Nelle aree colpite mancano ancora 38 mila verifiche. Fermi i finanziamenti per rivolgersi a professionisti privati

I due mesi sono scaduti, eppure nelle zone terremotate dell'Italia centrale, devono ancora essere effettuati circa 38 mila sopralluoghi. Il 22 febbraio scorso la Protezione civile, contestando un'inchiesta di Panorama sulla lentezza delle verifiche, annunciava che sarebbero state ultimate entro 60 giorni.

Ora alla scadenza di questo termine, secondo quanto comunica proprio la Protezione civile, il lavoro deve essere ancora ultimato. "Noi prima di giugno non ce la faremo. Dobbiamo ancora soddisfare 1.600 richieste", dice il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi. "Andiamo a un ritmo di circa 15 sopralluoghi al giorno e quindi ci serviranno come minimo 100 giorni lavorativi per finire".

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Situazione difficile anche a Treia dove mancano circa 400 verifiche su 1.500, il 30 per cento. "Procediamo molto lentamente", afferma il sindaco Franco Capponi. "Non possiamo più contare sui tecnici per le schede Fast (il rilevamento sui fabbricati per l'agibilità sintetica) che come volontari, sono intervenuti nella prima fase dell'emergenza. Non sono disponibili nemmeno i professionisti degli ordini regionali perché impegnati nella ricostruzione leggera".

Per ultimare i sopralluoghi, spiega il primo cittadino, "ho messo in campo i tecnici dell'amministrazione comunale, ma serviranno almeno altri due mesi". Cardarola, invece, è a metà dell'opera.

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"Manca il 50 per cento dei sopralluoghi e non penso di finire per maggio", afferma il sindaco Luca Giuseppetti. "I tecnici per le schede Aedes (Agibilità e danno) ora vengono inviati solo per la zona rossa. Per gli edifici nelle aree circostanti, i cittadini possono rivolgersi a professionisti di propria fiducia, ma finché non ricevono i finanziamenti non si muovono. E così i tempi si allungano".

Ad Ascoli mancano più di 5 mila verifiche su 7mila. Anche per il sindaco Guido Castelli il traguardo è giugno.

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Laura Della Pasqua