Mc Donald's cede ai vegetariani indiani. Aprendo i primi fast food senza Big Mac
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Mc Donald's cede ai vegetariani indiani. Aprendo i primi fast food senza Big Mac

Il re dei panini ipercalorici abbandona i suoi piatti più classici per fare spazio a nuove ricette "senza carne"

Quando in ballo ci sono, potenzialmente, decine di milioni di euro di incassi, i compromessi diventano subito facili da raggiungere. E così, per denaro e ancora di più in tempi di crisi, anche la grande M, simbolo di un'America appassionata di carne di manzo e vitello, decide di adeguarsi alle esigenze di una popolazione per cui le mucche, insieme a tanti altri animali, sono sacre. Aprendo in India i suoi primi fast food vegetariani.

Il primo verrà inaugurato a metà 2013 ad Amritsar, nel Punjab. Il secondo qualche mese dopo a Katra, nel Jammu-Kashmir. Per far sopravvivere il marchio in ogni angolo del pianeta, quindi, il franchising da sempre associato a Big Mac e patatine fritte è stato costretto a cambiare volto.

In realtà i punti vendita vegetariani sono forse solo l'ultima trovata in una strategia "indiana" che i manager di Oak Brook, nell'Illinois, hanno iniziato a pianificare più di dieci anni fa. Non senza intoppi. Nel 2002 gli indiani vinsero negli Stati Uniti una causa di dieci milioni di dollari contro il re dei panini ipercalorici. L'accusa? Aver pubblicizzato le sue patatine come alimento vegetariano quando invece in una delle fasi di cottura vengono immerse in un agente aromatizzante a basa di grasso di bue.

Esperienza che spinse l'azienda non ad abbandonare l'India, ma a fare più attenzione ai prodotti venduti dai propri fast food in loco. Dove comparvero prima una serie di menù vegetariani, tra cui il più gustoso è forse il McSpicy Paneer. Poi fu la volta del Maharaja Mac, un panino a base di carne di pollo. Infine quest'ultima iniziativa di aprire punti vendita in luogi turistici molto frequentati. Nella consapevolezza che i prezzi di McDonald, anche in India, sono accessibili a molti. E i profitti per l'azienda assicurati.

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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