James Bond e la missione matrimoni combinati
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James Bond e la missione matrimoni combinati

Succede in India, dove per verificare la solidità delle unioni combinate (soprattutto via web) si ingaggiano spie e detective

90%. È la percentuale di matrimoni combinati in India, secondo i dati forniti dall'Unicef: un dato che parla da solo e che descrive come da quelle parti sia assolutamente normale che la compagna o il compagno di vita sia scelto da altri, per lo più dai genitori degli sposi. La modernizzazione sociale del Paese non ha prodotto cambiamenti significativi in questa prassi, che ai nostri occhi appare assolutamente antistorica, abituati come siamo a pensare che il matrimonio debba essere il culmine di una relazione sentimentale.

Se l'istituto del matrimonio combinato non è stato scalfito dall'avvento del Terzo Millennio, sono però cambiate radicalmente le prassi che lo accompagnano. Un tempo, infatti, le famiglie individuavano gli sposi attraverso la rete di conoscenze che avevano a disposizione o, tutt'al più, si rivolgevano a un mediatore che solitamente era un anziano ben noto nella comunità di riferimento. Oggi simili figure sono state in molte zone soppiantate dall'informatica e molti matrimoni vengono organizzati attraverso siti specializzati. Un esempio è shaadi.com, il più grande portale dedicato ai matrimoni esistente in rete. Un altro compito dei mediatori matrimoniali era quello di indagare le credenziali dei potenziali coniugi.

Oggi, spesso, gli sposalizi vengono organizzati fra persone di città diverse ed è sempre più difficile raccogliere informazioni attendibili sul loro passato e sulle loro reali condizioni sociali ed economiche. Specie se si utilizza un servizio online, è infatti molto difficile verificare le informazioni fornite da chi si iscrive, che può facilmente vantare qualsiasi cosa senza essere sottoposto a un serio scrutinio. Così si è aperto un vero e proprio mercato per società che si sono specializzate nel controllo dei futuri sposi e che agiscono utilizzando le tecniche e gli strumenti degli investigatori privati.

Sono queste operazioni al limite del lecito che si nascondno dietro la serenità della sposa in primo piano nella fotografia di questa settimana: indagini commissionate nella maggior parte dei casi dai genitori di uno dei futuri potenziali coniugi che vogliono sapere tutto della promessa sposa o del promesso sposo dei propri figli. Si va da chi vuol essere sicuro che l'indagato abbia davvero redditi e proprietà tali da garantire alla nascenda famiglia una vita agiata a chi invece vuole accertare che la sposa sia illibata o che lo sposo non sia uno sciupa femmine. Non mancano richieste più strane, come quelle volte ad accertare se i promessi sposi fumino o bevano - abitudini che in molte regioni dell'India sono colpite da un forte stigma sociale. Gli 007 pre-matrimoniali sono moltissimi: in tutta l'India si contano ben quindicimila società specializzate, ognuna delle quali segue centinaia di casi ogni anno.

 

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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