Barack Obama, un anno sulla difensiva
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Barack Obama, un anno sulla difensiva

Il presidente USA alle prese con l’Obamacare e le elezioni di medio termine

Il 2014 di Barack Obama sarà dominato da un pensiero fisso: le elezioni di medio termine del 4 novembre. Nelle ultime consultazioni di midterm, nel 2010, il Partito democratico ha perso il controllo della Camera e si è ritrovato con una risicata maggioranza al Senato, situazione che ha azzoppato le ambizioni della Casa Bianca. Larry Sabato, direttore del Center for politics dell’Università della Virginia, è convinto che anche il prossimo anno i repubblicani faranno bene e che Obama sarà costretto sulla difensiva. «I repubblicani guadagneranno seggi in entrambe le camere» dice a Panorama «e rischiano di ottenere la maggioranza al Senato. Sarebbe un guaio enorme per Obama: già molto debole nei sondaggi, non è difficile prevedere un ulteriore peggioramento». Anno in salita, dunque. E le maggiori difficoltà arriveranno dalla riforma sanitaria Obamacare: «Dovrà farla funzionare molto meglio di quanto si è visto finora» spiega Sabato.

Meno apocalittica la previsione di John Sides ed Eric McGhee, che hanno elaborato un modello statistico per prevedere l’andamento delle elezioni. Non ci sarà un’ondata repubblicana come nel 2010, ritengono, ma al massimo qualche modesto guadagno alla Camera, già controllata dalla destra. La performance di Obama dipenderà da vari fattori. L’accelerazione della crescita economica e la diminuzione della disoccupazione sono al centro delle preoccupazioni del presidente, appeso pure alle decisioni della Fed sull’interruzione della politica monetaria che pompa nel sistema 85 miliardi di dollari al mese.

Obama dovrà poi costruire il delicatissimo accordo nucleare con l’Iran. Per ora sul tavolo c’è solo un preaccordo che andrà riempito di contenuti nei primi sei mesi del 2014. Non meno complicato lo scenario afghano. Secondo gli accordi, Washington dovrà ritirare tutti i soldati entro la fine del 2014: l’amministrazione sta negoziando con il bizzoso presidente Hamid Karzai i termini della presenza Usa dopo quella data. Come vuole una legge non scritta della politica americana, una volta entrato nel penultimo anno il presidente si concentra sulla fase del raccolto e lascia che il lungo percorso verso la successione faccia il proprio corso. Dopo il 2014 non ci sarà più molto tempo per ritagliarsi un posto d’onore nella storia.

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Mattia Ferraresi