Vasco Rossi al Medimex: "Io, sempre in piedi come Rocky"
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Musica

Vasco Rossi al Medimex: "Io, sempre in piedi come Rocky"

L'incontro con i giornalisti a Bari per presentare il nuovo album "Sono Innocente"

La quarta edizione del Medimex, la più grande fiera italiana della musica ospitata a Bari fino a sabato, si apre nel segno di Vasco Rossi, che ha raccontato davanti a giornalisti e addetti ai lavori la genesi dell’album Sono innocente, il diciassettesimo della sua straordinaria carriera. E dopo il disco il tour. Nel 2015.

Ecco che cosa ha detto:

“Sono contento di presentare il disco in una fiera come il Medimex che parla del futuro della musica. Il titolo è volutamente provocatorio, l’artista è sempre innocente quando compone, se non l’artista, è innocente la sua opera. Il titolo è Sono innocente ma…. Quel 'ma' apre una ridda di interpretazioni. Io sono fuori dalla categoria buoni o cattivi, innocenti e colpevoli. Se ti dichiari innocente e sei colpevole, vieni punito più pesantemente dal giudice. Quando c’è l’onestà, dell’innocenza posso anche fare a meno”.

Ogni nuovo album è un nuovo inizio, anche se non so di che cosa. Il mondo si arricchisce di musica, è un privilegio creare musica e portare un po’ di gioia a chi mi ascolta. Per questo ringrazio voi, ringrazio il cielo e ringrazio la chitarra”.

"Quando dico che sono il numero uno, due e tre in Italia è una delle mie battute, che forse dovrei risparmiarmi. Ho imparato a stare sul palco perché ho fatto tanta gavetta. Quando nessuno conosceva le mie canzoni, salivo sul palco e dovevo convincere gli spettatori. Una guerra. Sono in pochi ad avere la mia esperienza sul palco, quello sì. Io sono sempre rimasto in piedi come Rocky. Ho fatto delle cadute, ma mai da pollo”.

“E’ un album di nuove consapevolezze e di vecchi rancori, con il quale ho voluto regolare un po’ di conti del passato, ma sempre con il sorriso sulle labbra. Ormai non mi sento più giudicato, chi mi giudica corruttore delle menti giovanili non ha capito niente, io racconto la realtà che vedo, mica la invento. La musica è una forma di consolazione che dà forza. Qualcuno pensa che sia colpevole? Ok, sono colpevole. Ho ancora qualche cicatrice del passato, ma ormai non fa più male. La gioventù è fatta per rischiare, per sbaglia e per imparare”.

Conosco bene il male di vivere, da sempre. Ecco da dove ho tratto ispirazione per Quante volte. Leggo poco i giornali, preferisco i libri. La cronaca mi interessa poco”.

“L'album avrà tre copertine per tre diversi stati d’animo. Delle tre ne rimarrà soltanto una, ma non so quale.
C’è un corpus di canzoni che rappresentano il Vasco di oggi. I bonus tracks sono legati al Vasco del passato. Il brano strumentale è adatto al mercato internazionale, che potrebbe essere il Vasco di domani”


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Gabriele Antonucci