Uomini colorati: l'esordio tra rap e sperimentazione
Musica

Uomini colorati: l'esordio tra rap e sperimentazione

L'album di debutto del quartetto cremonese è un disco "suonato" e originale

Un attacco potente nel segno del rock blues con il guitar sound in grande evidenza, ma anche rap ed elettronica: Inizia così Ballata di un uomo colorato, il brano che apre l'album della band cremonese, Uomini colorati. Interessanti anche le atmosfere di Musica che ho in testa, brano cadenzato d'atmosfera tra voce, batteria e sapienti interventi chitarristici. A chiudere, Cronaca di un uomo colorato un riuscito incrocio tra rap e funky impreziosito dagli interventi "elettrici" della chitarra. Un disco suonato che non guarda indietro al crossover degli Anni 90, ma avanti, verso l'evoluzione del rap made in Italy.

Gli Uomini Colorati si sono formati nel 2013 e si raccontano così:

"Ci siamo messi insieme per dare forma alla voglia di sperimentazione di Alberto Maini (Chitarra) e Lorenzo Vezzini (MC e beatmaker). C'era già il rap, le radici blues, la voglia di suonare il più possibile dal vivo e la voglia di sperimentare con l'elettronica: per questo come terzo membro della band viene scelto Daniele Sartori, prima beatmaker, ma poi prestissimo anche chitarrista. Per un po' abbiamo scrittop, mescolando tanti generi con la voglia di trovare nuovi accostamenti. Poi è arrivata la vittoria al prestigioso Pontesound Contest di Cremona nel Maggio 2014 accompagnata dalla risposta stupita ed entusiasta dal pubblico. L'ultimo step della formazione è Marco Aporti al basso.

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Gianni Poglio