Raphael Gualazzi incanta Roma: la recensione e la scaletta
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Musica

Raphael Gualazzi incanta Roma: la recensione e la scaletta

L’artista di Urbino ha alternato i nuovi brani dell’album "Love Life Peace" a gustose riletture di standard del passato e dei suoi successi

Gualazzi ha reso accessibile a un vasto pubblico una musica raffinata come il jazz

La musica leggera italiana ha sofferto per molto tempo di un endemico provincialismo, anche se negli ultimi anni sono riusciti finalmente a imporsi al grande pubblico artisti in grado di proporre un sound con un respiro internazionale, slegato dalla nostra tradizione melodica.

Uno di essi è Raphael Gualazzi, pianista e compositore marchigiano, diplomato in pianoforte al Conservatorio Rossini di Pesaro, al quale viene riconosciuto, grazie anche alla vittoria di Sanremo Giovani 2011 con con Follia d’amore, l’indiscutibile merito di aver reso accessibile a un vasto pubblico una musica raffinata come il jazz, senza tradirne però le radici.

L’eclettismo, il talento e, qualità sempre più rara nella musica italiana, l’ironia di Gualazzi, ragazzo assai timido che sul palco si trasforma completamente, sono solo alcuni degli ingredienti del suo successo, cresciuto esponenzialmente quest’estate grazie a un tormentone anomalo come L’estate di John Wayne, che strizza l’occhio al sound di Battiato ne La voce del padrone.

La musica di Gualazzi, che alcuni considerano l’erede di mostri sacri dello swing come Fred Buscaglione, Renato Carosone e Paolo Conte, è un’inconfondibile miscela di ragtime dei primi anni del Novecento, blues, soul e jazz, senza rinunciare alle influenze di artisti più recenti come Jamie Cullum e John Legend.

Tra i momenti più apprezzati dei suoi concerti spiccano gli assoli di stride piano suonato a folle velocità, come facevano i suoi idoli Scott Joplin e Fats Waller, che anche ieri sera, nel suo affollatissimo concerto all’Auditorium della Conciliazione di Roma per il Love Life Peace Tour, hanno strappato numerosi applausi a scena aperta.

Gualazzi è accompagnato da un'eccellente band formata da sei polistrumentisti, con una sezione fiati composta da tromba, sax e trombone ed una sezione ritmica con chitarra, contrabbasso (o basso elettrico) e batteria, mentre Raphael si alterna tra piano e tastiera.

Il concerto parte in quarta con la strumentale Tickle Toe di Lester Young e la trascinante Lotta things, singolare commistione tra atmosfere da saloon e ritmica dance, una delle numerose chicche dell’album Love Peace Life, uscito lo scorso 23 settembre per la Sugar.

Dopo il godibile pop-soul in levare di A three second breath, è davvero irresistibile la title track del suo secondo album Reality and fantasy, un brano con atmosfere da cabaret brechtiano in cui Raphael canta il ritornello in growl, come se fosse un artista death metal.

Nella gioiosa I wanna be like you l’artista urbinate si alza del pianoforte per accennare alcuni passi di danza, mostrando che, oltre alla doti tecniche, è sempre più padrone del palco.

Telefonini in alto per riprendere la solare L’estate di John Wayne, un inno alla positività, mentre la raffinata Buena fortuna, che sul disco è impreziosita dalla splendida voce di Malika Ayane, è un dichiarato omaggio alle suadenti atmosfere della bossa nova di João Gilberto e Antonio Carlos Jobim.

Nell’energica Right to the dawn è evidente tutto l'amore dell'artista per la musica black, con una godibilissima chitarrina funky alla Shaft di Isaac Hayes, cui segue la romantica ballad Splende il mattino, con un testo ricco di poesia.

Impossibile rimanere fermi nella scatenata Mondello Beach, un ponte sonoro tra Sicilia e America che narra l’immaginaria storia di un musicista amico di Nick La Rocca, tornato in Italia dagli Usa per sposare la sua Carmelina.

Convince pienamente il nuovo arrangiamento in chiave jazz della sensuale Seventy days of love, così come le riletture dei brani storici Run Joe di Louis Jordan e Let him live di Nat Gonella.

Il concerto si chiude con gli emozionanti successi sanremesi Sai e Follia d'amore, che fanno scattare la standing ovation di gran parte dell’Auditorium della Conciliazione.

Il tempo di una breve pausa ed ecco il bis, con un elegante piano solo di Raphael con diverse citazioni di brani celebri, la tiratissima Lady O e la sorniona Un mare in luce.

Un'altra standing ovation e il grande entusiasmo del pubblico salutano le quasi due ore di concerto, ricco di buona musica e di emozioni, senza mai un calo di tensione.

L’artista di Urbino, rispetto al primo concerto a cui abbiamo assistito nel 2012, è sempre più padrone dei suoi mezzi, più sicuro della sua voce e più abile nel mescolare sonorità vintage a suoni contemporanei, arricchendo di nuovi colori la sua tavolozza espressiva.

Per una volta tanto, il look di un artista riflette perfettamente anche la sua musica, con un ricercato abito scuro a cui fanno da contrasto le sneakers bianche da tennis: eleganza e divertimento. Cosa chiedere di più? [Cliccare su Avanti per scaletta e date concerti]

Setlist concerto all'Auditorium Conciliazione di Roma

Tickle Toe

(Lester Young cover)

Lotta Things

Figli del vento

(English Version)

A Three Second Breath

Reality and Fantasy

(with drum solo)

Love Life Peace

Pinzipo

I Wanna Be Like You (The Monkey Song)

L'estate di John Wayne

Buena fortuna

Right to the Dawn

Splende il mattino

Mondello Beach

Seventy Days of Love

All Alone

Run Joe

Let Him Live

(Nat Gonella cover)

Sai (ci basta un sogno)

Follia d'amore

Encore:

Piano solo

Lady "O"

Encore 2:

Un mare in luce

 

 

Le prossime date dei concerti

2 dicembre Senigallia Teatro La Fenice

9 dicembre Sanremo (Im),  Teatro Ariston

10 dicembre Brescia Teatro Pala Banco

12 dicembre Milano, Barclays Teatro Nazionale

13 dicembre Trento Auditorium Santa Chiara

22 dicembre Reggio Emilia, LIME Theatre - Fiere di Reggio Emilia

23 dicembre Cesena, Carisport

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Gabriele Antonucci