Mumford & Sons: "Wilder mind" primo in Usa e UK
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Mumford & Sons: "Wilder mind" primo in Usa e UK

L’album ha segnato la svolta elettrica del quartetto inglese

I Mumford & Sons, alfieri del movimento neo folk, sono diventati compiutamente rock nell’ultimo album Wilder Mind, che è attualmente il più venduto sia in America che in Gran Bretagna.

In Italia Wilder mind è il disco internazionale più venduto, segno che la svolta elettrica, che qualcuno ha incautamente accostato a quella di Bob Dylan del 1965, ha funzionato. L’album è al primo posto anche in Canada, Irlanda, Olanda e Australia e al secondo posto in Germania, Danimarca, Singapore, Austria, Svizzera e Svezia.

Nell’ultimo lavoro della band  inglese le chitarre acustiche hanno lasciato spazio a quelle elettriche, il basso ha sostituito il contrabbasso, è comparsa la batteria mentre è sparito il banjo, lo strumento che caratterizzava maggiormente il loro sound. 

Non è cambiato un topos della loro produzione, le canzoni che partono piano, fino ad arrivare a un travolgente crescendo come in The wolf, Believe e Snake Eyes, tre dei brani migliori del disco.

Wilder mind è stato registrato agli Air Studios di Londra e prodotto da James Ford, che in passato ha collaborato con Arctic Monkeys e Florence + The Machine. Alcuni brani sono stati scritti e preregistrati con Aaron Dresner dei The National in un garage studio di Brooklyn, mentre altri sono nati tra Londra e il Texas.

Adesso tutti i loro fan si domandano se le vecchie canzoni di Sigh no more del 2009 e di Babel del 2012 saranno riproposte dal vivo nelle versioni originali o se saranno riarrangiate in chiave più moderna ed elettrificata.

Lo scopriremo nei tre concerti estivi del 29 giugno a Verona, del 30 giugno a Roma e del 1 luglio a Pistoia.

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Gabriele Antonucci