Moreno, "Stecca", la recensione
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Moreno, "Stecca", la recensione

Da "Amici 12" all'album d'esordio. Da febbraio 2013 il talent show di Canale 5 è cambiato, e molto anche. Grazie al freestyle e al suo rap, sorridente e pulito. E anche educato, ma che non si lascia sottovalutare

"Senti Moreno, mi fai per cortesia un po' di FRISTAI?". È con queste innocenti parole di Mara Maionchi che si chiude "Stecca", l'album di debutto di Moreno, rapper finalista di Amici dodicesima edizione. Alcuni sospettano possa essere anche il vincitore, ma poco importa. Il ragazzo genovese nato (televisivamente) a Mtv Spit e campione di freestyle italiano, è sulla bocca di tutti.

Ma partiamo dall'inizio: "Stecca" è composto da 11 tracce su produzione Tempi Duri di Fabri Fibra (e Paola Zukar, manager di Fibra, la prima a aver notato il suo talento su Mtv), due freestyle inclusi e una collaborazione, quella con Clementino nel brano "Qualcosa da dire" e la collaborazione (tra le altre) di Dj Shablo.

Manca nella versione digitale il brano "Non mi cambieranno mai", che è inclusa invece nella compilation ufficiale del programma (per questioni legali, i primi inediti farebbero capo a un'altra etichetta discografica, la Time). Troverete comunque il pezzo, il primo e molto amato del nuovo artista, in formato fisico.

La presenza di Fibra è evidente (e riecheggia) fin dalla sua stessa voce nel brano d'apertura "La novità", un brano che delinea fin da subito il desiderio di affermazione, la stessa che ritroviamo in "Piccole cose" (la "voglia di non rimanere tra gli anonimi") e "Qualcosa da dire" e un po' distribuito in tutto il disco.

È un album più che altro autoreferenziale (che è tradizione per gli esordienti nel rap) attraverso lo strumento dell'ipnotismo sonoro e la ridondanza dei testi, strumenti di comunicazione con il pubblico mainstream che non saranno molto amati probabilmente dal pubblico, piccolo ma più attento, di settore.

Non ci sono testi ricercati ma c'è la volontà di ricerca di un mondo che si profila molto distante dalla buona e vecchia «Pompa a bomba», uno dei pezzi più noti in rete del giovane, dove ha messo un po' le mani nelle tasche di pantaloni che non erano i suoi. Non l'avesse mai fatto.

In questo album troviamo invece un Moreno credibile, senza pretese di eccellenza, con qualche scivolone ("Sapore di sale" poteva essere gestita in maniera meno banale, conoscendo la preparazione del ragazzo) e con almeno due caratteristiche che lo stagliano nel panorama e in qualche modo posizionano in un pubblico teen (anzi, pre-teen): non fa uso di parole o temi "volgari", tranne in un caso trascurabile, e a differenza del 90% dei rapper, ovvero non ha quel senso di inquietudine con la vita che si trascina anche nel prodotto inciso.

Ci aspettiamo un Moreno futuro con un album molto più ispirato e con quei guizzi di genialità con cui ha conquistato il pubblico del talent show di Canale 5. "Stecca" è una buona scatola, con una bella etichetta e gli ingredienti in bella vista. Aspettiamo di scoprire il contenuto e trovare un bel regalo. Utile e non solo fresh nella sua superficie.

VOTO: 6/7

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Alessandro Alicandri