Moby: Innocents, Eminem e il cappello magico di David Bowie - Intervista
ufficio stampa SpinGo
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Moby: Innocents, Eminem e il cappello magico di David Bowie - Intervista

Tra gli ospiti del nuovo album Mark Lanegan e Wayne Coyne dei Flaming Lips

Moby è un artista di questo tempo, una delle figure più influenti della pop culture degli ultimi due decenni. Il disco che gli ha cambiato la vita, Play, risale al 1999. 12 milioni di copie vendute, nove singoli e numero incalcolabile di citazioni negli spot di decine di marchi importanti. Un album epocale. Sarebbe però sbagliato ridurre la carriera di Richard Melville a un solo fortunato album.

Di buona musica Moby ne ha fatta parecchia nel corso degli anni e anche l'ultimo lavoro, Innocents, è indiscutibilmente un disco che si fa ascoltare e riascoltare volentieri. Buona musica e buone vibrazioni. Non è scontato di questi tempi. Il brano più forte? The lonely night con Mark Lanegan, l'ex vocalist degli Screaming Trees, una ballad rarefatta e psichedelica da pelle d'oca. 

Abbiamo raggiunto Moby al telefono negli Stati Uniti per un'intervista a tutto campo.

"Innocents è la mia idea di musica oggi. Sono arrivato all'undicesimo disco e non ho più alcun vincolo creativo. Siamo nel 2013 e in quest'era i dischi si fanno per il piacere di condividere un progetto sonoro, un approccio alle canzoni. Le vendite milionarie, gli hit che stazionano in classifica per mesi sono un ricordo del tempo che fu"

The perfect life il primo singolo, vede la partecipazione di Wayne Coyne dei Flaming Lips. In studio, ma anche nel bizzarro video girato a Los Angeles. Nelle immagini Moby e Wayne si aggirano per strada agghindati come musicisti mariachi prima di catapultarsi su una terrazza assolata e popolata da soggetti a dir poco singolari. "Con Wayne c'è un grande feeling sonoro da sempre. Quanto al video è stato uno spasso. Cercare personaggi allucinanti a Los Angeles per girare un clip è come buttare benzina sul fuoco: ne sono arrivati a centinaia, tutti estremamente divertenti e folii. Un freak show. Il tono corale della canzone ha un chiaro riferimento 70's ai grandi film musical come Hair o Jesus Christ Superstar"

Uno degli aspetti più sorprendenti di Innocents è che non fa concessioni al sound elettronico presente quasi in tutti i pop album di questo periodo. Quasi in controtendenza verrebbe da dire: "Di musica elettronica ce n'è già in giro troppa: Siamo in un'era di grande omologazione riguardo alle modalità di realizzazione dei dischi. Rihanna e un dj olandese sconosciuto nel resto del mondo utilizzano la stessa attrezzatura per incidere un album. La differenza è che lei va nelle Top 10 globali, mentre lui è una celebrità nei club di Amsterdam".  

Da New York a Los Angeles: Moby contro ogni previsione ha trasferito il suo quartier generale a Los Angeles. "Per tanti motivi" racconta. "Tra i tanti, anche quello che New York è il posto giusto per bere molto più di quanto dovresti. Ogni occasione è buona per un cocktail o un bicchiere di vino. Non te ne accorgi, ma di fatto continui ad assumere alcol. E non va bene". 

Al disco ha collaborato anche Skylar Grey, cantante e compositrice americana, nota per aver lavorato con Eminem. Che, per inciso, non ha mai amato Moby. La diatriba tra i due nacque quando Moby espresse parole dure sui testi del rapper zeppi di riferimenti misogini e omofobici. Ora, la contesa pare chiusa: "Abbiamo girato pagina: Non ci siamo mai più incontrati dal 2002 ma credo che non ci sia più acredine. Eminem è un ragazzo di grande talento, questo non è in discussione. Quel che ho dichiarato riguardava l'uso delle parole. Che a volte sono pesanti più di macigni. Detto questo, non voglio più polemizzare con lui". 

Ne ha incontrate tante di star della musica Moby. Compreso il suo idolo assoluto, David Bowie. Che gli ha donato un cappello speciale, ha raccontato di recente Moby a The Guardian. Gli chiediamo conferma dell'indscrezione e scopriamo che... "Dieci anni fa David mi ha invitato a casa sua. Una splendida serata che si è conclusa nel migliore dei modi per me. A un certo punto David arriva con un dono che non avrei mai immaginato: il cappello che indossava nel film L'uomo che cadde sulla Terra. Capito? Me lo ha regalato! Ero pazzo di gioia. Fin qui la parte bella della storia: quella brutta è che l'ho perso dopo una notte in giro per bar a New York. No, non me lo perdonerò mai". 

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Gianni Poglio