Mark Ronson, "Uptown Special": il primo grande album del 2015
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Mark Ronson, "Uptown Special": il primo grande album del 2015

Il produttore inglese pubblica un disco-enciclopedia, tra funky, psichedelia e pop rock. Con Bruno Mars e Stevie Wonder

5 ottimi motivi per ascoltare Uptown Special

Mark Ronson, il super producer inglese, noto per avere prodotto Back to black di Amy Winehouse, è una delle menti più intelligenti e creative del pop moderno. E, questo album, il quarto da solista di Ronson, è a tutti gli effetti il punto più alto della sua carriera. Lo si era capito a novembre quano era uscito il singolo Uptown Funk con Bruno Mars.

Uptown Specialèuna sorta di encilcopedia pop funky che guarda molto al funk dei primi Anni Ottanta, ma anche alle contaminazioni 70's tra ritmi black e psichedelia.

A certificare la grande qualità dell'album c'è Stevie Wonder, presente nella prima e nell'ultima traccia del disco. Gioia per le orecchie.

Uptown Funk

Come Get Lucky dei Daft Punk e Blurred lines di Thicke insegnano, sono davvero rari nella musica di oggi i singoli che riescono a intercettare un pubblico davvero trasversale. Per gusti e fascia di età. Ecco Uptown Funk, con il fondamentale contributo di Bruno Mars è un'hit a vocazione universale.

Un piccolo gioiello da classifica che ascolteremo a lungo in questo 2015..

Feel right: alla voce, Mystikal

Tra le perle dell'album i quasi 4 minuti di Feel right con la complicità del rapper Mystikal. Il risultato finale è un pezzo ritimicamente fortissimo che ha il sound e l'attitudine di un riuscitissimo omaggio allo stile di James Brown

I testi di Uptown Special

Lo scrittore americano Michael Chabon, vincitore di un Pulitzer e del premio letterario Fernanda Pivano nel 2012, firma i testi della maggior parte delle canzoni (ma non del singolo con Bruno Mars). Chabon, l’autore vivente preferito da Ronson, è stato coinvolto nel processo di scrittura fin dall’inizio: completamente immerso nello storytelling dell’album, ha spesso lavorato insieme a Ronson e ai vocalist in studio di registrazione.

I featuring dell'album

Kevin Parker dei Tame Impala ha svolto un ruolo importante nella realizzazione del disco: ha infatti prestato la sua caratteristica voce rarefatta a tre brani, oltre ad aver cantato i cori, suonato la batteria, le chitarre e i sintetizzatori su altri pezzi. Anche Andrew Wyatt dei Miike Snow, collaboratore di vecchia data di Ronson, ha contribuito all’album con la sua voce e le sue capacità autoriali.

Emile Haynie, produttore amico di Ronson e Bhasker nonché collaboratore di Lana Del Rey e FKA Twigs, ha arricchito i brani di magnifici paesaggi sonori, e lo stesso hanno fatto alcuni dei colleghi produttori preferiti da Ronson: James Ford dei Simian Mobile Disco (Arctic Monkeys), Hudson Mohawke dei TNGHT e DJ Zinc. Non poteva mancare, inoltre, il prezioso team di musicisti di Ronson: i geniali Homer Steinweiss, Nick Movshon e Tommy Brenneck, tutti di Brooklyn.

L'omaggio ai club di New York di fine anni Novanta

“A prescindere da come i miei gusti verso la musica e verso i dj set si evolvano nel corso degli anni, torno sempre alla musica che mettevo nei locali hip-hop di New York verso la fine degli Anni 90, primi anni 2000” spiega Ronson.

“Biggie, Chaka Khan, Amerie, Boz Scaggs, Missy, Earth Wind & Fire, N.O.R.E. I loro pezzi facevano scatenare il dance floor.I club di New York erano pieni di ragazze, ragazzi, ballerini, spacciatori, rapper, modelle e skateboarder che venivano essenzialmente per una ragione: ballare. Indipendentemente dal genere o dall’epoca alla quale apparteneva il pezzo, se era forte – se aveva una batteria potente e un’anima soul – la gente ballava. Prima degli smartphone, del tavolo riservato e delle leggi antifumo, la gente entrava nel locale, trovava il proprio posto e rimaneva lì tutta la notte, totalmente assorbita dalla musica. Con Uptown Special ho voluto catturare la sensazione che ricordo di quelle serate a New York”.

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