Laura Pausini: il primo incontro e 20 anni d'amore
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Laura Pausini: il primo incontro e 20 anni d'amore

Il 27 febbraio 2013 ricorrono le nozze di cristallo tra la cantante de "La solitudine" e il pubblico. Il racconto di quel matrimonio speciale, il giorno della vittoria di Sanremo 1993 con Pippo Baudo

Erano 20 anni fa, era il 1993, in quei giorni pioveva a dirotto nel nord Italia, le temperature in Liguria erano fredde per il periodo. Laura Pausini portava sul palco "La solitudine" nella sezione Novità. Aveva una lunga giacca alla marinara bianca, il capello sulle spalle voluminoso, un'onda di ciuffo davanti a un occhio. Era pietrificata di fronte al conduttore di quell'edizione, Pippo Baudo, che con queste parole raccontava il brano:

«È una canzone romantica, tipica tra compagni di scuola. C'è un compagno di scuola che segue il padre trasferito e allora la ragazza che saresti tu, la protagonista, scopre che senza di lui, senza il ragazzo, tutto è vuoto. La classe, i libri, i pomeriggi e si augura che la stessa tristezza, colpisca anche lui che purtroppo è andato via».

L'atmosfera dello studio, come da tradizione in quegli anni, era formale e un po' fredda, esattamente come il tempo fuori dall'Ariston. Laura Pausini, al via, inizia a cantare. Chiunque avrebbe scommesso in uno svenimento dopo pochi secondi, in un crollo per l'emozione.

Dopo un minuto il palco di pallido celeste si è scaldato e ha cominciato a brillare. Laura tirò fuori una grinta inaspettata, con quell'occhietto lucido della passione mentre intonava "la vita di noi due". Non è mai cambiato da allora. Scuoteva le spalle a ogni respiro, la sua testa si volgeva di profilo sulle note più importanti. Ieri come oggi, sempre la stessa.

Il giorno dopo dovunque si parlava solo di lei, dentro le scuole il suo testo de "La solitudine" lo si sapeva già a memoria e dopo un solo ascolto, aveva fatto centro. La vittoria poi l'ha sconvolta, Pippo Baudo ha rivelato l'ardente tifo per lei, fa alzare l'orchestra (che già l'aveva applaudita dopo la prima esibizione, atto inconsueto in quegli anni) e spiega al pubblico che lei "mixa la sua voce" con il microfono, "come fanno i grandi cantanti". Ringrazia i suoi genitori, era talmente commossa che non riusciva nemmeno a piangere.

Da quel momento è arrivato un successo senza precedenti. Sono passati 20 anni e celebrarla non è solo un ricordo, perché quando si parla di anniversari di carriera questi dovrebbero essere edifici non basati sulla nostalgia ma sui dati reali di un percorso vivo, in salita. È arrivata la sicurezza, il perfezionamento vocale, un'immagine più fresca. Qualche difficoltà bilanciata dall'inesauribile amore dei suoi fan. Altro che talent show, altro che televoto. Altro che trend topic su Twitter, altro che prima su iTunes e disco d'oro dopo un anno di niente. La genuinità e il successo di Laura è da sempre fondato sulla verità.

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Alessandro Alicandri