Kiss: esce "40", la compilation che celebra quattro decenni di rock in maschera
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Kiss: esce "40", la compilation che celebra quattro decenni di rock in maschera

Da I was made for lovin'you a Hell or Hallelujah. Con tre rarità live

Una storia in due cd. Si potrebbe riassumere così la tracklist di 40, il doppio cd che celebra quarant'anni di Kiss. Amati, odiati, prima stroncati, poi rivalutati dalla critica, mascherati fino al 1983, poi "unmasked" fino al 1996, e infine di nuovo con il make up prima con la formazione originale e poi con altri due musicisti. 

Insomma, dietro il brand Kiss di cose ne sono successe. Sul versante strettamente musicale, i Kiss sono stati degli esploratori. Tra il sound dei primi dischi di puro rock and roll e quello del disco-album, Dynasty, c'è un abisso. Per non parlare poi della distanza siderale tra un concept come The Elder e un disco hard metal come Revenge (curiosamente il produttore è lo stesso, Bob Ezrin). 

Tutte queste mutazioni sono ben rappresentate in 40che pesca almeno un brano da ogni disco in studio della band newyorkese. Vedi C'mon and love me, Nothin' to lose e Let me go rock and roll. Trovano spazio anchee una versione datata 1978 di Strutter, con un tempo di batteria leggermente dance oriented, Shout it out loud registrata dal vivo nel 1977 e il demo di un vecchio brano intitolato Reputation.

Ben rappresentati anche i dischi solisti dei quattro. Sorprendente la scelta di includere Hold me touch me, pomposa ballad firmata da Paul Stanley. A proposito d ballad: c'è pure Nothing can keep me from you, un potenziale hit mancato (scritto da Diane Warren, la stessa autrice di I don't want to miss a thing degli Aerosmith), tratto dalla colonna sonora del film Detroit Rock City. Non poteva mancare Beth, il superhit cantato da Peter Criss

Sempre in chiave disco rock trovano spazio I was made for lovin'youNew York Groove di Ace Frehley e Shandi il primo singolo dall'album Unmasked. Tra le rarità, l'oscura Down on your knees, un pezzo alla Ac-Dc dal best of Killers.

A sorpresa spunta nella tracklist Jungle, estrapolata dall'album meno venduto della band, Carnival of souls. Ci sono anche Detroit Rock city live con orchestra in Australia, Psycho Circus, Lick it Up e una versione live di Firehouse registrata nel 1999 a Vancouver.  Tre le rarità inedite, tutte dal vivo: Crazy crazy nights (dal tour del 2010), Deuce (2004) e Cold Gin (Detroit 2009). Curioso anche il demotape di God of Thunder (già edito) con Paul Stanley alla voce (nella versione in studio canta Simmons).

Nel complesso un ricco mix, che tiene insieme i pezzi più tirati con le ballad american style (da Reason to live  a Forever) e i mid tempo dell'era disco rock. 

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Gianni Poglio