Jimi Hendrix: escono le ristampe di due album leggendari
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Jimi Hendrix: escono le ristampe di due album leggendari

Dal 16 settembre The cry of love e The Rainbow Bridge

Se siete fan di Jimi Hendrix, il chitarrista più innovativo della storia del rock, segnatevi sull’agenda la data del 16 settembre, giorno in cui usciranno le ristampe dei due migliori album postumi del geniale musicistaThe cry of love e The Rainbow Bridge, entrambi pubblicati nel 1971. 

I dischi, rimasterizzati da Bernie Grundman dai nastri analogici, verranno ripubblicati con le copertine originali e con i brani nello stesso ordine in cui erano stati concepiti. Due uscite importanti, dato che The cry of love è stato pubblicato l’ultima volta nel 1992, mentre The Rainbow Bridge non è mai stato disponibile su cd, tranne che in poche copie destinate al mercato giapponese. Tutti e due gli album saranno proposti in cd, in vinile e in digitale, ma non è ancora noto se i saranno disponibili in streaming.

Compilati e mixati dall’ingegnere del suono Eddie Kramer e dal batterista Mitch Mitchell, i dischi raccolgono brani registrati tra il dicembre del 1969 e l’estate del 1970 agli Electric Lady Studios di New York. Destinati a far parte, nella visione di Hendrix, di un ambizioso doppio LP dal titolo First rays of the new rising sun, i brani finirono in due album postumi per volontà del suo manager Michael Jeffery. The cry of love, definito da VH1 “il più grande disco rock classico postumo di tutti i tempi”, è stato un best seller, classificandosi al numero 3 della classifica USA e al numero 2 nel Regno Unito, trascinato dalle hit Angel, Freedom e Ezy Ryder. Merito anche di ospiti illustri come Steve Winwood, Chris Wood e Buzzy Linhart, che hanno impreziosito il disco con le loro performance.

Di minor successo, ma non meno interessante, Rainbow bridge è la colonna sonora dell’omonimo film, anch’esso ideato da Michael Jeffery e diretto da Chuck Wein. La pellicola racconta la rinascita spirituale della protagonista Pat Hartley dopo una visita al centro di meditazione planetario Rainbow Bridge nell'isola di Maui delle Hawaii. Una storia che è quasi un pretesto per mostrare le qualità tecniche di Jimi Hendrix durante un concerto gratuito, tenuto dal musicista il 30 luglio 1970 in una distesa erbosa nei pressi di Seabury Hall, alle pendici del vulcano Haleakala.

Tra le perle di Rainbow bridge brilla di luce propria la leggendaria The Star-Spangled Banner, l’inno nazionale americano suonato a Woodstock, al quale Hendrix ha aggiunto effetti di plettro e di leva per simulare bombardamenti e sparatorie. Un brano che è entrato prepotentemente nell’immaginario collettivo, confermando la capacità della musica di veicolare messaggi importanti attraverso il divertimento.

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Gabriele Antonucci