Jake La Furia: "Nessuna etichetta, continuo a vivere di musica e moto"
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Jake La Furia: "Nessuna etichetta, continuo a vivere di musica e moto"

Il rapper dei Club Dogo presenta il suo primo disco solista "Musica commerciale". Una chiacchierata tra presente e futuro passando per i motorcycle clubs

Era dai tempi in cui Fame suonava con Sacre Scuole che la scena aspettava il suo disco da solista. E' arrivato nel 2013 ma il tempo d'attesa ha visto il suo protagonista attivo come non mai. Jake La Furia, rapper dei Club Dogo, il trio composto con il beatmaker Don JoeGué Pequeno, è tra i dischi più venduti in Italia con il suo "Musica commerciale", album atteso che è stato preceduto dal singolo omonimo e dal discusso "Inno nazionale" censurato su youtube. Una voce che nell'hip hop italiano detta legge, lezioni in base ai risultati e cronaca dei lati più bui di questa triste Italia. Nell'album c'è tanto, va ascoltato e valutato, così come le collaborazioni. 

J-Ax, Marracash, Salmo, Ntò, Ensi, Zuli, Guè Pequeno ed Emis Killa. "Gli anni d'oro" è un tributo e rivisitazione della hit degli 883 di Max Pezzali e "Proprio come lei" utilizza il campione de "La Mia Moto" di Jovanotti. Impossibile non parlare di moto con Jake La Furia. Ecco perché oltre ad un artista che ha scritto la storia della musica rap italiana si parla con un appassionato di due ruote, che nella quotidianità vive la Kustom Kulture e che oltre ad essere un fan di "Sons of Anarchy", serie firmata Kurt Sutter che racconta la storia di un motorcycle club, vive gran parte del suo tempo con le moto. 

Tutta la scena hip hop aspettava questo disco, l'unico che non sembrava aver voglia di farlo eri tu...

Vero, non avevo voglia. Io già ho un problema, ogni volta che scrivo, faccio e produco a lungo andare le cose non mi piacciono più. Quindi l'idea di fare un disco mi metteva l'angoscia. Con i Dogo è tutto un altro lavoro perché hai tempi, scadenze diverse e soprattutto siamo in tre. Io non sono iperproduttivo, venivamo da un grande successo con l'ultimo dei Dogo e pensavo di essere un po' sovraesposto. La cosa che mi ha obbligato l'Universal è una cosa che dico per ridere, in realtà mi hanno fatto notare che avevo un po' di tempo e mi hanno convinto. Menomale che lo hanno fatto perché mi sono reso conto che avevo tantissime cose da dire e sono arrivato a 21 pezzi nell'edizione deluxe. Ha avuto un senso fare "Musica commerciale".

Tutti i tuoi colleghi hanno evoluto la loro carriera con progetti paralleli. Etichette, linee d'abbigliamento. Te pensi di poter fare qualcosa di simile oppure non ti interessa minimamente?

Io non ho il piglio manageriale, musicale-manageriale, perciò preferisco fare altre cose. Io faccio moto, ho un'officina dove facciamo custom... Più probabile che mi vedrai fare le moto!

Su questo argomento ho apprezzato la rima "sono il vero figlio dell'anarchia, Jake Teller". Riferimento a "Sons of Anarchy", telefilm della Fox che racconta la storia di un club di motociclisti. Per te MC non vuol dire solo maestro di cerimonia ma anche motorcycle club...

Partiamo dal fatto che "Sons of Anarchy è "Beautiful" più "I Sopranos", una versione romanzata di quelli che sono i motorcycle club in America. Diciamo che io passo tantissimo tempo in moto e tantissimo tempo con i motorcycle club che non nomineremo per questioni...Così. Quindi io ci vivo dentro, mi diverto un casino. Come ho già detto costruisco moto quindi gran parte della mia vita ruota intorno alla Kustom Kulture. Ovviamente per questo motivo sguazzo in "Sons of Anarchy" e sono alla sesta serie...

Personaggi preferiti?

Sono arrivato alla quinta puntata della sesta serie, a me piace Jax di brutto. Anche Clay e Nero Padilla. 

Ti manca Opie?

Opie non è mai stato uno dei miei preferiti, diciamo che la sua morte ha permesso di sviluppare il nuovo filone "Beautiful" nella nuova serie...

 

Hai ottenuto praticamente tutto con la musica. Dalle collaborazioni ai dischi d'oro. Trovi ancora stimoli e se si dove li cerchi?

Li trovo perché di tutto oltre che essere il mio lavoro è una mia passione. Scrivere rap è una cosa che faccio fin da bambino e con il fatto che ho avuto successo è sempre uno stimolo nuovo. E' la fame che è importante, la voglia di rimanere sempre entro i primi cinque, di essere competitivo. Aver fatto dischi di platino e grandi tour è uno spronarsi per fare ancora meglio. 

Il club dogo hanno avuto influenza su tante generazioni. Voi rappate quello che vivete ma non sentite un senso di responsabilità anche verso i ragazzi?

Io scrivo la mia roba, la gente pensa alla sua vita. Soprattutto al controllo dei ragazzi, alle generazioni, l'educazione non deve essere fatta dai rapper. Io e la mia generazione di musicisti rap semplicemente ci limitiamo di raccontare quello che c'è in giro. Ovvio che se c'è un giudizio o un consiglio da parte mia quella è una responsabilità che accetto. Io mi limito a raccontare quello che succede, se poi purtroppo sono un "marcio" non è che li regalano nelle scuole i dischi del Club Dogo. Bisogna andare a comprarli quindi ad educare devono pensarci i genitori....

Tanti hater, pressione mediatica, essere un esempio per i giovani. Sembri Balotelli e Mario sembra un po' un Dogo del calcio. Tu cosa ne pensi da milanista?

Capisco la sua pressione perché comunque lui è pagato e guardato per come gioca a calcio. Tutto quello che fa al di fuori del calcio sono affari suoi, non dovrebbe assolutamente scandalizzare. Finché lui scende in campo, segna e gioca ha completamente fatto il suo dovere. Non deve rendere conto a nessuno del privato, lui non è un prete, un role-model, un professore. Se si facesse ammonire meno... Ripeto lui gioca a calcio, se non gioca perché è sempre squalificato quello diventa un problema, per il resto fa quello che vuole. 

Come sarà il tour di "Musica commerciale"?

Lo stiamo ultimando, abbiamo già una decina di date chiuse sul sito e iniziamo il 22 novembre da Trezzo sull'Adda al Live Club. Per quello che riguarda lo spettacolo stiamo facendo prove e sicuramente lavoreremo per dare il meglio possibile e spaccheremo sicuramente. 

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Matteo Politanò