Don Airey, One of a kind: l'album solista di un'icona del rock - Recensione
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Don Airey, One of a kind: l'album solista di un'icona del rock - Recensione

Il leggendario tastierista (ora nei Deep Purple) tra hard rock, blues e suoni orientaleggianti. Alla voce, Carl Sentance dei Nazareth.

Non sembra proprio che i Deep Purple abbiano intenzione di appendere gli strumenti al chiodo e passare il resto della loro vita sorseggiando cocktail a bordo piscina. Ne è la dimostrazione quest’ultima uscita di Don Airey, tastierista della band dal 2002, al posto del compianto John Lord scomparso nel 2012. Solo da qualche settimana è possibile ascoltare One of a Kind, suo ultimo lavoro da solista, giusto per non farsi mancare nulla tra una data e l’altra dell’InFinite tour (i Deep Purple saranno in Italia all’Arena di Verona il 9 Luglio).

Ad accompagnare Don Airey in questo progetto ci sono Carl Sentance alla voce, attualmente cantante dei Nazareth dal 2015, altra storica formazione in auge dal 1968, al basso Laurence Cottle, poliedrico musicista statunitense noto anche come compositore di colonne sonore, alla batteria Jon Finnigan e Simon McBride alla chitarra.

L’attacco è forte con un brano, Respect, dal ritmo incalzante che ricorda vagamente Highway Star. Si prosegue con All out of Line, una mid-tempo in cui Don Airey si lascia trasportare in un lungo assolo di tastiere, d’altronde è il suo album solista ed è giusto che ne sia protagonista. La title-track ha un interessante arrangiamento orchestrale che, soprattutto con il ritornello, la pone su un piano diverso rispetto all’hard rock a cui siamo abituati. Non poteva mancare la classica ballad, Every Time I See Your Face, un po’ troppo romantica e con qualche eccesso di manierismo alla voce, impreziosita da un assolo di chitarra che ne alza il livello.

Victim of Pain ha un andamento lento arricchito da suoni orientaleggianti, tanto cari ai musicisti degli anni Settanta (basti pensare a una Kashmir dei Led Zeppelin). Si prosegue con Running Free, introdotta da un dolcissimo piano, presente anche nell’intro di Remember To Call, dove però la chitarra la fa da padrona. Con Lost Boys ritorna il ritmo e la verve dell’inizio dell’album. Il cd si chiude con Stay The Night, dal suono decisamente rhytm & blues.

Il lavoro di Don Airey è notevole, l’ascolto è vivamente consigliato, anche perché One Of A Kind esce con un bonus cdcontenente quattro brani eseguiti dal vivo al Fabrik di Amburgo il 14 marzo 2017, tra cui Since You’ve Been Gone dei Rainbow (in cui ha militato per diversi anni) e Still Got The Blues originariamente di Gary Moore, il leggendario chitarrista scomparso nel 2011.

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Michela Vecchia