David Bowie: esce "The next day extra" con 4 canzoni inedite - Recensione
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David Bowie: esce "The next day extra" con 4 canzoni inedite - Recensione

La nuova versione dell'ultimo disco del Duca Bianco: un gioiello

Domani 5 novembre uscirà THE NEXT DAY EXTRA, edizione speciale dell’album The next day. La nuova versione dell'album è composta da tre dischi: un primo cd con i 14 brani già presenti nell’edizione standard, un secondo con 10 canzoni di cui 4 inedite e due remix e un dvd con i quattro videoclip ufficiali tratti dal disco . Nella confezione sono inoltre contenuti tre libretti: Frame con diverse immagini di Bowie a colori e in bianco e nero, Language con tutti i testi delle 24 canzoni del disco e You con venti pagine bianche da personalizzare.

I quattro inediti:

Atomica: un gran bel pezzo rock che non avrebbe sfigurato sui classic album del periodo berlinese (Low. Lodger, Heroes). Ritmica martellante, melodia intensa e arrangiamenti a strati da scoprire ascolto dopo ascolto. 

The informer: uno dei tratti distintivi dell'ultimo Bowie è produrre brani dall'andamento circolare. Come questo mid tempo raffinato e che cresce, cresce per poi riprendere il tema iniziale. Alla forza del brano contribuisce il testo costruito su immagini forti come una piscina di di sangue, specchi rotti e finestre infrante. Splendido. 

Like a rocket man: testo surreale che inzia con la storia di una tizia chiamata Little Wendy Cocaine. Intrigante il sound tra rock'n'roll e tex mex alla Calexico: alla fine del pezzo restano solo buone vibrazioni. 

Born in a Ufo: questo è il David Bowie che preferisco. Canzone bellissima, che avrebbe tranquillamente potuto essere su un disco come The man who sold the world. Melodia da grande ballad e ritmica scattante. L'ultimo capolavoro di un artista alieno alla banalità. 

Tra le perle del Cd 2 anche la versione "Hello Steve Reich" mix di James Murphy del brano Love is lost. Dimenticate la versione originale, il remake è un delirio ritmico semplicemente geniale. Come il "Venetian mix" di I'd rather be high

La versione Extra di The next day non è fine a se stessa: tutto quello che trovate in più rispetto all'album orginale merita di essere ascoltato. Non una, ma più volte. Bowie, e questo disco ne è la prova assoluta, non è artista da dischi fini a se stessi. Tutto nei suoi album, piaccia o meno, ha una ragion d'essere. Perché il talento non scade.  

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Gianni Poglio