Cosa rimane di Chiara Galiazzo? La risposta, al concerto acustico del Blue Note
Alessandro Alicandri
Musica

Cosa rimane di Chiara Galiazzo? La risposta, al concerto acustico del Blue Note

Dopo il live acustico del 22 gennaio 2014 per la vincitrice di X Factor si chiude un grande anno d'esordio nella musica. Ora è tempo di bilanci, dopo un 2013 staordinario divisa tra talent show, Sanremo e una grande campagna pubblicitaria in tv

È questa la domanda che non ci lascia pace da mesi. Per trovare una risposta, siamo andati al "Blue Note", dove Chiara Galiazzo il 22 gennaio ha fatto il suo esordio in uno dei locali più prestigiosi in Italia, naturalmente in versione acustica, nello show "Chiara Acoustic".

In un doppio spettacolo (noi eravamo lì alla "prima" delle 21, poi c'è stato un secondo show alle 22.30) abbiamo avuto modo di sentirla cantare dal vivo dopo molto tempo e a poco più di un anno dal suo esordio nella musica. Ricordate?

Chiara il 7 dicembre 2012 vince X Factor e lancia sul mercato "Due Respiri", brano scritto con la collaborazione di Eros Ramazzotti che diventa immediatamente disco di platino per le vendite digitali. Un grande successo.

Dopo appena 2 mesi è sul palco di Sanremo 2013 con un album preparato con tempi molto stretti e intitolato "Un posto nel mondo". Il disco raccoglie alcune delle firme più interessanti del panorama italiano. Gli autori, anche quelli meno soliti a offrire proprie canzoni, si fidano del talento di Chiara. E lasciano le loro poesie in buone mani.

Viene fuori un album patrimonio che con il lancio sanremese le vale un disco d'oro ottenuto lentamente, in otto mesi. 

Subito dopo Sanremo, intorno alla metà di aprile, inizia la fortunata campagna pubblicitaria Tim di cui è testimonial. Campagna che ha coinvolto non solo la tv, ma tutti i media. La vediamo su Internet, nelle locandine promozionali dei negozi, nelle stazioni ferroviarie, sui giornali. Chiara è ovunque. Il contratto con l'azienda di telefonia si chiude in queste settimane e ormai tutti sanno chi è. O almeno l'hanno già vista una volta nella vita.

Per la gente oggi Chiara è diventata "quella della pubblicità" ma anche la voce della cover "Over the Rainbow", uno dei brani che l'ha consacrata nella gara di X Factor e "Vieni con me", il suo brano proposto nella campagna estiva. Ha diviso il pubblico, tra i fan che hanno goduto della sua "presenza" costante per un anno (sentendola quindi molto più vicina) e chi invece ha ritenuto che questa iniziativa lusinghiera abbia aumentato la sua popolarità nel modo sbagliato.

Dopo alcune esibizioni sparse per l'Italia, inizia il primo tour nei teatri a ottobre in alcune delle principali città italiane e con una buona partecipazione. Questi due concerti al "Blue Note" rappresentano un po' il momento di chiusura della sua prima fase di carriera, in attesa del suo nuovo album di inediti, il secondo, in fase di realizzazione.

Chiara in questo live ha fatto quello che sa fare meglio: tirare fuori nell'assoluta perfezione della sua voce, l'innocenza di chi canta senza avere lo spettro dell'ambizione. Vicino a lei, i suoi Tosi, così si chiamano i suoi fan, erano emozionati e felici. Con loro c'è un rapporto molto personale e diretto, affettivo e riconoscente verso il suo talento. 

In 16 brani della scaletta ha dato lezioni su cosa significhi essere una vera interprete, parola che alcuni in Italia considerano quasi offensiva e che invece è il mestiere più difficile del mondo. Le emozioni che trasmette attraverso la sua voce sono empatiche... e mai patetiche.

Suona l'ukulele, fa molte cover portando il pop commerciale e la dance da classifica ad un livello successivo, più prezioso. Ma non mancano gli accenni rock in chiave acustica perché Chiara può tutto: è l'eleganza della performance e la spontaneità pagliaccesca che ci ha conquistato, avvicinandoci al suo mondo sincero ma non sempre decifrabile.

Chiara è un talento fuori dall'ordinario che deve ancora mostrarci il suo vero obiettivo nella musica. Prendendosi un po' più sul serio quando serve, perché le sue capacità non rimangano inutilmente confinate in una nicchia di pubblico residuale, figlio della sua presenza in tv. 

Nel frattempo rimaniamo ancora ammaliati, esattamente come un anno e mezzo fa, nelle sue insicurezze che diventano disarmante bellezza.

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Alessandro Alicandri