Alessandra Amoroso, è "Amore Puro Tour" a Milano: la recensione
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Alessandra Amoroso, è "Amore Puro Tour" a Milano: la recensione

3 dicembre 2013, Milano, comincia con la prima data anteprima (in attesa del 5 dicembre a Roma) il suo nuovo tour. Ospiti in tribuna Tiziano Ferro, Marco Mengoni e Gigi D'Alessio. Ecco tutto quello che è successo sul palco in questa serata da non dimenticare

"Ringrazio la Big Family che da cinque anni a questa parte ha reso la mia vita speciale". Alessandra Amoroso, il 4 dicembre al Mediolanum Forum d'Assago, era piena di gratitudine, l'ha urlata fino al secondo anello. L'amore, quello puro che è stato ben sintetizzato da Tiziano Ferro, è tornato in 28 canzoni e due ore di show iniziate da quell'abito rosso, quello del nuovo album.

Ci sono delle cose che valgono il prezzo del biglietto, come quando, dopo una sorpresa ricevuta dai fan dopo aver cantato il primo brano, piange e dice che si era ripromessa di non farlo. Di nuovo. Una promessa che non è in grado di mantenere. Ci fa sempre sorridere quando ribadisce un'intenzione che va oltre la sua volontà. Quando arriva sul palco Alessandra piange, punto e basta. Ci piace così.

C'era una scenografia teatrale fatta di grandi lanterne cinesi, un grande arco e un palco luminoso. Una semplicità che ricorda la pulizia di chi ha deciso di percorrere una strada che mette al centro la sua voce, con un impegno tutto speciale nel dare forza alle sue interpretazioni. Lei di fronte al suo grande pubblico.

Non è la prima volta che partecipiamo a un concerto di Alessandra Amoroso ma è la prima volta che tutti i suoi brani, da una più recente "Ciao", fino a "Stupida", hanno assunto sfumature e emozioni nuove. Ormai quelle canzoni che una volta avremmo potuto definire "non sue", "lontane da se stessa", oggi sono il suo vanto, il suo patrimonio e in fondo la sua vita. Ogni parola suona profondamente diversa dal 2009. Hanno assunto spessore in lei e quindi anche in chi la ascolta.

Non è un caso che anche nei brani più struggenti, brilli di una luce nuova. Che non è quella della maturità, qualcuno cerca di farla passare così, ma quella della consapevolezza, della presa di coscienza dei suoi strumenti, delle sue grandi capacità e anche dei propri limiti, quei "difetti" che il pubblico ha imparato ad accettare e che Alessandra ci tiene a non nascondere.

È davvero poi il pubblico che in questo live mostra la forza straordinaria scatenata da uno show dove gioca in una cameretta piena di musicisti, di abiti e di luci. E si diverte con un'umiltà e una percezione umana e non divistica di se stessa che credeteci, è piuttosto rara nei ragazzi di successo alla sua età. Non serviamo noi per spiegarvelo, si sente a pelle.

Le ballad sono la via che ci accompagna nel mondo che il grande pubblico meno conosce di Alessandra, quella coloratissima di "Hell High or Water", "I'm a Woman", "Clip His Wings" capeggiate da "Starò meglio", un brano stupendo che con la sua carica musical ci ha riportato a atmosfere più spensierate. Non sono canzoni per spezzare, sono e saranno sempre di più un altro muro portante della sua carriera. Il pubblico ha risposto, come sempre in questi casi, benissimo.

Abbiamo visto Alessandra parlare a cuore aperto di una sua fan, abbiamo sentito ringraziare prima di tutti Federica Camba e Daniele Coro, prima ancora di Tiziano Ferro (presente e salito sul palco), la Sony o Maria De Filippi. Due autori che sono il primo Dna e la scintilla del suo sogno diventato un lavoro. Ha regalato a noi (e a loro) una splendida performance di "Non sarà un arrivederci", l'unica loro canzone contenuta in "Amore Puro".

In "Bellissimo" brilla una luce speciale nella sua voce, durante l'interpretazione di "Da casa mia", con dietro alcune delle immagini più belle della sua città e dei suoi affetti più cari, raggiunge il momento più alto di tutto lo spettacolo. In "Bellezza, incanto e nostalgia", gli effetti grafici alle sue spalle (dove una mano disegnava e rappresentava il testo della canzone) erano poesia.

"Sono stati giorni difficili", ha raccontato a fine live, "Avevo paura. Avevo paura di non riuscire, anche solo per una stupidaggine come il cambio di abito. Avevo paura di piangere, avevo paura di qualsiasi cosa. E alla fine posso dirmi contenta di come è andata, contenta di voi e contenta anche di me stessa".

Mentre intona "Immobile", che è un po' il manifesto della sua carriera, abbiamo pensato al "Fuoco D'Artificio", quello del nuovo singolo ascoltato anche mentre lasciavamo il Forum in diffusione.

Alessandra, da sempre lontana dall'invadenza tipica dello spettacolo pirotecnico, viene vista ancora oggi dal suo pubblico come un bambino guarda qualcosa di ancora semplice e speciale. Una ragazza dietro di noi, aveva ancora gli occhi fissi su un palco ormai vuoto. E gli occhi lucidi pieni di lacrime fino a scoppiare. È questa la ricetta del suo "Amore Puro".

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Alessandro Alicandri