Monsignor Bettazzi e la profezia sul Papa
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Monsignor Bettazzi e la profezia sul Papa

L'ex vescovo di Ivrea: "Anche Wojtyla voleva dimettersi. Il nuovo Papa non sarà europeo"

Benedetto XVI ha deciso di dimettersi per non lasciare la guida della Chiesa in mano ai collaboratori come avvenne con Wojtyla. Anche Giovanni Paolo II voleva ritirarsi ma non glielo permisero”.

Fu esattamente un anno fa, il 13 febbraio del 2012, quando Monsignor Luigi Bettazzi, ex Vescovo di Ivrea, anticipò in diretta radiofonica l'ipotesi che il Papa potesse dimettersi.

Erano quelli i giorni in cui si parlava di un presunto attentato a Josef Ratzinger e Bettazzi spiegava che, a suo avviso, quella voce sarebbe stata fatta circolare all'unico fine di preparare la comunità cattolica al successivo annuncio del ritiro.

Ratzinger ha intenzione di dimettersi?”, gli chiesero. La risposta fu: “Io credo di sì, penso che lui si senta molto stanco, basta vederlo, è uno abituato agli studi”. Pertanto, di fronte ai problemi emersi nella Chiesa, alle tensioni all’interno della Curia, il Pontefice avrebbe potuto pensare “che di queste cose se ne occuperà il nuovo Papa”.

Monsignor Bettazzi, oggi la sua profezia si avvera. Cosa la indusse allora a pensare che il Papa si sentisse tanto stanco da poter decidere di lasciare il pontificato?

La conoscenza dello spirito di servizio di Benedetto XVI. Quando lui stesso si è reso conto di non poter più assolvere al suo servizio ha deciso di ritirarsi.

Che giudizio dà lei di una scelta così clamorosa?

Dimettersi è stato un grande atto di umiltà, di fede e di spirito di servizio. Del resto a noi vescovi chiedono di dare le dimissioni a 75 anni e un cardinale, compiuti gli 80 anni, non può più eleggere il Papa, quindi mi sembra coerente che un pontefice possa dire di essere anche lui un uomo e decidere di lasciare il suo incarico a un altro che possa svolgerlo più efficacemente.

E' una visione della missione di Papa molto diversa rispetto a quella di Wojtyla che resistette fino all'ultimo suo giorno di vita...

Anche Wojtyla voleva dare le dimissioni, ma non gliel'hanno lasciato fare. Questo lo disse pubblicamente la signora Wanda Poltawska che dopo essere sopravvissuta al campo di concentramento divenne sua sorella spirituale e gli era vicinissima.

Chi non avrebbe permesso a Papa Wojtyla di dare le dimissioni?

I suoi collaboratori naturalmente. Perché volevano fare loro.

E' possibile, a suo avviso, che Ratzinger, dimettendosi, abbia anche voluto esprimere un giudizio negativo sulla scelta di Wojtyla di non farlo?

Di fronte alla volontà di Papa Wojtyla di non scendere dalla Croce ci siamo commossi tutti, ma è anche vero che bisogna essere in grado di restarci sulla Croce e negli ultimi anni Giovanni Paolo II non lo era più. Benedetto XVI si è reso conto di non poter continuare a guidare la Chiesa con la necessaria energia fisica e spirituale e piuttosto che lasciare tutto in mano ai collaboratori ha preferito ritirarsi per lasciare assolvere la sua missione a un nuovo Papa.

Crede che Benedetto XVI, che risiederà in Vaticano, continuerà comunque a esercitare una qualche influenza?

No assolutamente. Come ero certo che prima o poi si sarebbe dimesso, così sono sicuro che non eserciterà alcuna influenza diretta. Ogni Papa tiene conto del comportamento del suo predecessore per non smentirlo, ma ritengo che un uomo di tanta fede e discrezione, come lo è Ratzinger, non farà mai nessun tipo di pressione.

Chi sarà eletto Papa?

Mi fido dello Spirito Santo e lo prego di illuminare i cardinali.

Sì, ma lei cosa prevede?

La nostra Europa è un po' vecchia e stanca. Credo che il nuovo Papa arriverà dall'Africa o dall'America Latina.

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Claudia Daconto