Marino già pedala in salita
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Marino già pedala in salita

Altro che pedonalizzazione dei Fori. Per il neo sindaco di Roma le urgenze sono altre

Lo stesso giorno in cui Ignazio Marino faceva la sua prima comparsa in Campidoglio a cavallo di una bicicletta, a pochi chilometri di distanza l’ex municipalizzata (quotata in borsa) Acea, alle prese da anni con un difficile risanamento, assumeva dall’esterno un nuovo responsabile finanziario.

Un atto non proprio amichevole verso il neoeletto sindaco, visto che l’amministrazione cittadina detiene il 51 per cento delle azioni. I problemi economici sono così: bussano alla porta senza farsi annunciare, perfino durante i festeggiamenti.

Ecco, di grane del genere Roma ne ha molte. Difficilmente si risolveranno con reboanti iniziative mediatiche, tipo l’annuncio della pedonalizzazione dei Fori. Al primo posto fra i problemi che Marino eredita dal predecessore Gianni Alemanno c’è l’incerto procedere dei lavori per la Metro C (inaugurazione prevista per il 2011), che vanno avanti da almeno 10 anni con una lievitazione esorbitante dei costi. Quanto tempo ci vorrà per avere il collegamento, se non fino a piazza Venezia, almeno a piazza San Giovanni?

Altra emergenza a cui recentemente è stata solo messa una toppa è quella della chiusura della discarica di Malagrotta. La proroga firmata da Alemanno due mesi fa scade il 30 giugno. Ora arriva un prolungamento di tre mesi, ma poi? Il sindaco ha in mente dove collocare una nuova discarica o pensa di poter risolvere tutto con la raccolta differenziata? E in che tempi?

Una vera e propria ferita al prestigio della città è rappresentata dalla Fiera di Roma. Il nuovo spazio, inaugurato in pompa magna nel 2007 sull’autostrada Roma-Fiumicino, è una sorta di buco nero che divora milioni di euro ogni anno. La vecchia fiera, sulla via Cristoforo Colombo, è ancora in attesa del cambio di destinazione d’uso necessario a costruire il quartiere residenziale di cui si parla inutilmente da un decennio.

Ci sono poi altre questioni non proprio di poco conto come il nuovo Centro congressi dell’Eur (la famosa nuvola di Massimiliano Fuksas) i cui lavori sono fermi da mesi per mancanza di soldi, e i conti strutturalmente in perdita dell’Atac, l’azienda locale del trasporto pubblico. Il tutto, con un deficit annuo di quasi 200 milioni che non si sa come ripianare.

Insomma, ora che ha voluto la bicicletta, Marino dovrà anche cominciare a pedalare.

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Stefano Caviglia